di Claudia M.
Nome botanico: Portulaca oleracea
Nomi volgari: Porcellana, Porcacchia, sportellaccio.
Nomi stranieri: purslane, pur slave, hierba grasa, porcellana, pourpier, portulache, Ma-Chi-Xian.
Famiglia: Portulacaceae
Nomi volgari: Porcellana, Porcacchia, sportellaccio.
Nomi stranieri: purslane, pur slave, hierba grasa, porcellana, pourpier, portulache, Ma-Chi-Xian.
Famiglia: Portulacaceae
Pianta erbacea annuale dicotiledone, glabra con fusti cilindrici, prostrati, lunghi, ramificati, ad accrescimento dicotomico, con sfumature rossastre. Le foglie sono lunghe fino a 3 cm, carnose, sessili, cuneiformi, tronche all'apice. I piccoli fiori gialli a 5 petali, solitari o in riuniti in gruppi di 2-3 all'ascella delle foglie o all’apice degli steli, si aprono da giugno ad agosto.
Personalmente l’ho vista solo in pianura, ma viene segnalata fino ai 1700 metri di altitudine. La massiccia diffusione si deve alla sua capacità di adattarsi a terreni aridi e poveri e ai numerosi semi, che restano vitali per lunghissimi periodi. I semi sono contenuti in capsule chiuse da una “porta” (da questo deriva il nome della pianta) che a maturazione si apre per permetterne la fuoriuscita.
La radice è un fittone con radici secondarie filamentose.
La radice è un fittone con radici secondarie filamentose.
La Portulaca è originaria dell’Asia ed è giunta da noi nel medio evo, proveniente dall’Egitto.
Contiene circa il 20 % di proteine e sostanze molto utili all’organismo, quali antiossidanti e acidi grassi omega-3; era usata come antidoto allo scorbuto per il suo alto contenuto di vitamina C ed è diuretica e depurativa del sangue. Sconsigliata a chi soffre di calcoli renali per il contenuto di ossalati.
Il gusto è particolare, leggermente acidulo, la consistenza è carnosa. L’abbondante produzione spontanea consente di scegliere solo le foglie e gli steli più teneri, che si consumano crudi o cotti aggiunti ad altre verdure o come condimento per la pasta. Io ci preparo anche le crocchette.
I più temerari possono aggiungere le foglie crude allo yogurt.
La pianta è altamente infestante, ma non è impossibile tenerla sotto controllo: toglierne una pianta significa liberare un’ampia zona di terreno, e le sue radici sono facili da svellere rispetto ad altre infestanti. È utile nei terreni salini, dai quali sottrae l’eccessiva salinità. Deve invece essere eliminata dalle colture soggette al mosaico del cetriolo, in quanto potrebbe ospitare il virus.
La portulaca grandiflora è diffusa come specie da fiore.