di Claudia M.
La settimana scorsa aprendo il frigorifero ho trovato una cosa che davvero non immaginavo di poterci trovare: un barattolo di marmellata di ciliegie.
"Marmellata di ciliegie? Non abbiamo un albero di ciliegie".
"No, abbiamo finito la marmellata e l’ho comperata, ma non è buona..."
Di più: è decisamente orrenda.
Aver finito la marmellata è cosa strana, non usiamo molta marmellata, ma l’anno scorso non abbiamo potuto raccogliere frutta come negli anni precedenti.
Che fare, continuare con quella orrenda?
Affacciandomi alla finestra per trarre ispirazione dalle sparute presenze nell’orto e del giardino, ho notato grandi macchie tarassaco in fiore e ho immediatamente deciso che poteva partire il mio primo esperimento.
Ho raccolto i fiori ben aperti, li ho risciacquati, ho strappato tutti i petali gialli e li ho messi in una pentola con la parte gialla della buccia di un'arancia e la polpa di due arance.
Ho frullato il tutto con un frullatore a immersione e ho portato a cottura, aggiungendo quasi alla fine un po' di zucchero (tutto a occhio).
Direi che non è venuta male, ma la quantità è stata molto modesta.
Dopo qualche giorno ho ripetuto l'esperimento aggiungendo una mela prima di frullare il tutto, ma devo dire che la preferisco senza mela.
Ho anche trovato molti boccioli di tarassaco ancora perfettamente chiusi, li ho scottati in acqua con un pochino di sale e aceto e dopo averli asciugati perfettamente li ho messi poi sott'olio. Forse dovevano stagionare un po' di più, ma io volevo capire se valeva la pena riprovarci e li ho trovati ottimi.
Questo sono sicura che altri lo fanno per abitudine.
Vista la modesta quantità di marmellata di fiori di tarassaco prodotta, ho cercato qualche altra idea, e girellando nell'orto, la mia attenzione è stata catturata dalle foglie profumate del finocchio.
Ho preso le foglie più giovani e tenere, ho scartato i gambi tenendo solo gli "aghetti".
Per il resto, stesso procedimento usato per i fiori: buccia e polpa di arancia, una frullata direttamente in pentola e un pochino di zucchero a cottura quasi terminata.
Non ho ritenuto necessario aggiungere una grande quantità di zucchero perché la pochissima marmellata prodotta era destinata ad un consumo immediato.
Mi piacerebbe sapere se qualcun altro si dedica a conserve primaverili e con quali prodotti.