domenica 21 giugno 2009

Casselle

Bunias erucago
Famiglia: Crucifere

di  Angelo Passalacqua

Motivi tecnici mi impediscono di inserire foto, rimando a prima possibile.
Bunias, dal greco "collina", è conosciuta coi nomi dialettali di casselle, cascelle, navone selvatico, ghiffli e molti altri. Risente molto dei diserbanti e si trova di rado nei coltivi, mentre i pastori la conoscono molto bene e continuano ad apprezzarla. Destino ingrato per una pianta apprezzata fin dall'antichità, Plinio decanta la bontà del cavolo selvatico di Norcia, altro nome della casselle, era intensamente coltivata dai contadini. Di questa coltivazione è rimasta traccia in zone di Marche ed Abruzzo, in particolare nel paese di Barchi, gli orti di bunias erano detti "rafaneti",dato che i botanici  denominano molte crucifere come rafano selvatico. Nulla a che vedere con quello che viene comunemente chiamato rafano, la radice piccante di armoracia  rusticana.

http://luirig.altervista.org/photos/bunias_erucago.htm
 
La pianta è annuale, cresce con le piogge autunnali-invernali, i fiori sono i tipici della specie, gialli coi quattro petali disposti a croce, mentre la siliqua coi semi è molto particolare, inconfondibile. Nell'Italia del Nord si trova una varietà di bunias, precisamente Bunias orientalis L.

http://www.dipbot.unict.it/alimurgiche/scheda.aspx?i=15
 
Ricette con la bunias sono presenti in molte regioni, si và dalla focaccia ripiena alle gustose zuppe dei pastori, la "crescia onta", la polenta e ghiffli, la minestra di foglie e radici, e tante, tante altre. Della pianta si usano le foglie, in rosetta o singole, crude e cotte, il sapore ricorda la rapa e il cavolo. Anche la radice viene mangiata cruda, il sapore qui è simile al ravanello, o cotta.

mercoledì 10 giugno 2009

Il Karkadè

di Paolo Basso

Il suo nome scientifico è Hibiscus sabdariffa, è una pianta erbacea dei climi caldi che da noi può essere coltivato come annuale nel periodo estivo.
E' molto simile all'Okra (Hibiscus esculentus) e conviene seminarlo in vasetto tenuto al caldo, in  modo che possa essere piantato appena le temperature notturne superano i 15°. Volendo può essere anche coltivato in vaso. 



Per la bevanda, dissetante e digestiva, si utilizzano i fiori in infuso. I fiori si aprono al mattino e durano poco, quando cadono le corolle si sviluppa un frutto che cresce rapidamente,
La varietà di cui ho ricevuto i semi è molto fiorifera, altre varietà invece fioriscono più tardivamente. Ovviamente togliendo i fiori si impedisce la fruttificazione e la raccolta dei fiori dura più a lungo.

venerdì 5 giugno 2009

Spinacio Fragola

Chenopodium virgatum (capitatum)
Famiglia: Chenopodiacee

di Angelo Passalacqua

Le varietà di spinacio si suddividono tra estivi, invernali e perenni. Non vi annoio con la descrizione botanica e le tecniche colturali degli spinaci, sono certo che non sia necessario (o ne riparliamo in seguito...).



Questa particolarissima varietà gradisce terreno e clima fresco, và seminata a Febbraio-Marzo, le sue piccole foglie non possono certo competere con quelle enormi del Gigante d'America o del Mostruoso di Virofly! Occorre mettere parecchie piante per avere quantità sufficiente di foglie, il vantaggio delle piccole dimensioni fogliari è la minore perdita di acqua. Per intenderci, non avviene il veloce appassimento delle foglie dell'atreplice, per esempio.


 Il "punto di forza" dello spinacio-fragola è nella produzione di attraenti "frutti", simili a piccole fragole, di cui, però, non hanno il gusto! Sono comunque graditi al palato, solo che, come per le foglie, per averne in quantità bisogna mettere molte piante.


 Due o tre piante in vaso fanno un "belvedere", anche in piccoli spazi.




AGGIORNAMENTO MAGGIO  2011

Era doveroso mettere qualche foto migliore dello spinacio-fragola