di Paolo Basso
Alla fine del post precedente consigliavo di leggere il post COME FARSI LE PIANTINE, ora siamo alle semine, almeno per chi dispone di una serra o di una serretta.
Bisogna tener presente che la semina, grossomodo, deve essere fatta un mese e mezzo prima del trapianto in terra. Quindi se nel vostro clima si possono trapiantare i pomodori a fine aprile, conviene seminare a metà marzo. Nel frattempo, a chi ha un terreno particolarmente povero di sostanza organica o in estate ha problemi di siccità, consiglio di iniziare per tempo a preparare il terreno.
In una coltivazione biologica non esistono scarti vegetali da bruciare, tutto deve essere messo in un cumulo o in una compostiera per essere riutilizzato. Chi è agli inizi e non ha scarti vegetali, può approfittare delle foglie secche dei boschi o del giardino.
Dove prevediamo di fare delle file di pomodori o altro, facciamo un solco profondo 20 cm e largo, per due file di piante, una quarantina di cm. Si utilizza la pala, ammucchiando la terra ai bordi, se nel fare il solco si è pestata troppo la terra sul fondo si può smuovere col forcone per arieggiare. A questo punto si riempie di scarti vegetali, secchi e già parzialmente decomposti dall'inverno, si comprime un po' con i piedi e si ricopre di terra. Con la pioggia e con l'aiuto dei lombrichi, quando saranno pronte le piantine dovremo solo sarchiare eventuali infestanti nate nel frattempo e trapiantare. Dopo qualche anno di coltivazione anche il terreno più infelice diventerà perfetto per le nostre verdure.
Nel caso di zucche, meloni o angurie, anziché dei solchi si possono fare delle fosse circolari, profonde max 30 cm. Sono sopratutto queste le piante che ne traggono maggior giovamento vista la loro sete di acqua nel pieno della crescita.
Se si ha a disposizione del concime organico si può aggiungere agli scarti vegetali senza esagerare, il resto lo si potrà dare in copertura più avanti.
Ed ora parliamo un po' degli scarti vegetali.
Piante secche di pomodori, melanzane, fave, erbacce fatte seccare, foglie, tutto questo basta ammucchiarlo in un angolo e bagnarlo ogni tanto se non piove, invece per gli scarti legnosi, come ad esempio gli scarti di potatura di alberi da frutta e viti, conviene usare un triturature elettrico.
E' un buon investimento, perché altrimenti queste parti legnose ci metterebbero molto a decomporsi, e poi possiamo ottenere dell'ottimo materiale per le pacciamature estive.
Trinciare rami e tralci di vite ancora freschi è facile e veloce, in poco tempo un grande ingombro di rami diventa un sacco pieno di grossolana segatura. Io trito anche le piante un po' legnose delle melanzane, i torsoli dei cavoli, la potatura delle rose ecc., poi riempio dei sacchi di plastica da spazzatura, bagno leggermente e tengo chiuso. In estate questo servirà da pacciamatura al frutteto e all'orto.
Rami di Alloro fresco tritati |