Ancora un gioiello orticolo originario del Salento, una vecchia varietà di melone "vernino" o da"serbo", quelli da gustare fuori stagione
Devo ringraziare l'amico Marco C. per avermi affidato anche questa varietà di melone
I meloni sono di pezzatura grossa, raggiungono anche pesi elevati, tre chili ed oltre. Ricordo che questi meloni, come quasi tutte le varietà "antiche", rendono al meglio se coltivati in "seccagna", senza irrigare.
La denominazione suscita una giustificata curiosità, a prima vista non si capisce cosa abbiano in comune questo melone ed una parte anatomica di una religiosa...
La spiegazione sta nel candore della polpa sotto la "veste", come accade ad esempio con la famosa susina "coscia di monaca", bianchissima polpa con colore di una pelle che non vede mai la luce... E l'usanza di fasciare molto stretto il petto causava l'appiattimento dei seni.
Va anche ricordato che il nome dialettale salentino è utilizzato anche in Sicilia ( i dialetti hanno radici in comune ), qui però è riservato ai meloni "mal riusciti", dalla forma irregolare, va detto che il "minna te moneca" spesso presenta irregolarità dei frutti.
All'interno si nota la ridotta cavità placentare, lo spazio coi semi è minimo, tanta polpa profumata e di ottimo sapore. Nelle foto si vede chiaramente che il melone cominciava a deteriorarsi anzitempo, partendo dalle zone polari, di solito la conservazione dura molto più a lungo, la colpa è da imputare alla annata 2013, poco favorevole.
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato, in ritardo di qualche mese per questo strano autunno che alterna tifoni tropicali ad un beltempo quasi estivo...
Sono passati mesi da quando vi ho mostrato le tre piantine di cipero in crescita, per il clima favorevole non mostravano segno di appassimento, dalla data presunta di fine Ottobre ho potuto estirpare e raccogliere solo ora!
Come vedete, da buona "infestante" ha tenuto alla larga le infestanti cresciute in autunno.
Ed ecco le tanto attese "mandorle di terra" venire alla luce!
Le giornate soleggiate ed il freddo vento di tramontana hanno asciugato il terreno dopo l'alluvione, non vedevo l'ora di poter raccogliere, temevo che i bulbetti potessero marcire!
Per fortuna nessun problema, è bastato tenere le radici esposte all'aria tiepida di 12 gradi intorno a mezzogiorno e la terra che avvolgeva i ciperini si staccava asciugandosi.
La bilancia ha segnato il peso del raccolto a 350 grammi, partendo da tre ciperini seminati non c'è da lamentarsi, proprio un ottima resa!
Ovvio che non assaggerò horchata per quest'anno, i ciperini si asciugheranno qualche altro giorno a casa mia e poi partiranno, siete in tanti a cui li ho promessi e posso ora premiare la vostra grande pazienza!
Eccolo, il pomodoro per "cunzare le frise", rigorosamente fatte con la farina d'orzo, due tesori della magnifica terra del Salento!
Tutti i paesi del Salento hanno sempre una specialità ortiva, Morciano di Leuca ne ha più di una, ricorderete il melone vernino di cui vi ho già parlato, questo buonissimo pomodoro porta il suo nome.
I pomodori che vedete in foto non provengono dai miei orti, li coltiverò nel 2014, sono un gradito regalo (assieme ad altre rarità salentine) dell'Amico Marco C. , giovane wwoofer in periodo di lavoro in un azienda agricola locale,mi è sembrato giusto farvi vedere quello che otterrete se mi chiedete i semi...
Il sapore è squisito, vi assicuro che anche molto maturi, come vedete in foto cominciavano a raggrinzirsi, ne sono venute fuori delle insalate da leccarsi i baffi!