di Angelo Passalacqua
La
ricerca dei semi delle varietà tradizionali di solito porta a
viaggiare anche molto lontano, questa volta invece non è stato
necessario, questi "occhipinti" sono dei mio paese, il mio
compaesano Sabino C. me ne diede una manciata, proveniente dalla
mitica "nonna contadina" che conserva i suoi semi, da
decenni. Le ricerche che ho fatto su questi Vigna hanno dato esito
sorprendente, andiamo a scoprire questi "tesori"!
E'
stata una vera scoperta trovare questa rarità, di solito questi
dolici sono coltivati per essere consumati come fagiolini mangiatutto
o cornetti, in Puglia sono chiamati occhiopinti,
più apprezzati dei fagiolini, tra i baccelli lasciati per
produrre semi si trovano anche qualcuno di questi, coi semi bicolori
e non neri o bianchi con l'occhionero.
Non
ho trovato notizie su questo dolico, nessuno ne ricorda il nome,
nemmeno gli anziani che ho interpellato, è iniziata quindi la
ricerca...
Il
viaggio dei dolici o fagioli
africani è
iniziato tanto tempo fa, dall'Africa al Mediterraneo dei Greci e
Romani, la Famiglia conta una incredibile varietà di componenti, ne
vediamo molti qui e qui mentre
il viaggio ci porta alla patria del fagiolo, in America.
Il
nome inglese ricorda l'uso principale di questi fagioli, coi semi
troppo piccoli rispetto a quelli americani, e qui abbiamo una
bella sorpresa!
Un
dolico africano che diventa seme
tradizionale dei Nativi americani!
I "visi pallidi"
li chiamarono Papago, "mangiatori
di fagioli", con evidente disprezzo, il loro nome
vero Tohono
O'Odham,
"coltivatori del deserto" rende giustizia.
Ovviamente
anche questo dolico si coltiva senza mai irrigare!
Il
fiore chiuso è di colore giallo scuro, diventa completamente bianco
alla apertura.
E
dopo i fiori iniziano a farsi vedere i primi baccelli.