Un pomodoro diventato molto conosciuto, anzi ad essere precisi sono più di uno, tante varietà che hanno in comune il metodo di coltivazione e la tecnica di conservazione del doporaccolta, questo che vi mostro ha una particolarità.
Delego la descrizione a chi può farlo meglio di me, in questo sito la storia del piennolo. Da notare tra le varietà citate il re Umberto, penso che la descrizione chiarisce le idee sulla autenticità della tipologia di esso.
In questo filmato il piennolo e la sua coltivazione nella sua terra ideale.
Ho ricevuto i semi da un Amico che vive da quelle parti, la particolarità di questo pomodoro sta nel portamento della vegetazione, ha crescita determinata, non si cima la pianta a differenza delle altre varietà.
Come ogni pomodoro "da serbo" l'ho coltivato in seccagna, senza mai irrigare, due piante le ho messe in vaso, hanno dato una ottima produzione di bacche ma qui bisogna attentamente dosare al risparmio le inevitabili innaffiature! Gusto e serbevolezza pari alle altre tipologie di piennoli, non posso chiamarlo "Piennolo D.o.p. " ma è un ottimo pomodoro del piennolo!
Un post di approfondimento per una pianta che, a mio parere, rispecchia in modo esemplare quello che ha fatto la Natura, evolvendo secondo le sue leggi, e quello che ha fatto poi l'uomo. La Natura nel corso di millenni ha prodotto le piante "ibride", frutto di miglioramento genetico mescolando cromosomi e geni, da piante "selvatiche" ha prodotto piante più complesse, nel meraviglioso progetto della agro-biodiversità. La storia della patata in questo scritto.
Come avvenuto con il farro, la Natura ha creato piante geneticamente più complicate, per la patata si stimano circa 6000 varietà "native", che si riproducono da seme.
Quando le piante si moltiplicano in modo "naturale", attraverso i semi, i coltivatori possono conservarli e riseminarli, in più la Natura continua l'evoluzione creando nuovi ibridi fertili. Questo, per fortuna, lo fanno i contadini in Sud-america, nel resto del Mondo si utilizzano i tuberi-seme che le ditte sementiere producono ogni anno.
In questa tesi di laurea e in questo Quaderno dell'ISPRA leggiamo di come le ditte sementiere,partendo dai semi, ci preparano nuove varietà "migliorate", se gli ibridi vanno benissimo non altrettanto possiamo dire degli Ogm... Trovare nella lista del 2006 patate Desiree ogm inquieta.
Ma quali sono le patate che si riproducono da seme, quelle che i "poveri contadini" andini senza i soldi necessari all'acquisto dei tuberi-seme delle famigerate sementiere sono costretti a coltivare? (Per nostra grande fortuna! Ed anche per le sementiere, che li utilizzano!) Vi propongo vari filmati che ho scelto io, potete comunque ricercare per vostro conto! Il primo, il secondo, il terzo ci fanno vedere queste patate native e rispettivi coltivatori, nel quarto vediamo i Custodi! I semi di patata vengono chiamati con l'acronimo TPS, True Potato Seed, "vero seme di patata" e si usano così, quinto e sesto filmato. Ultimo capitolo, la coltivazione. I tuberi vanno interrati in aiuola sopraelevata, la cosidetta "porca" e si rincalzano le piante alla bisogna, con terra asciutta. Nell'orto, lavoro manuale, in pieno campo anche così! Nel settimo ed ottavo filmato vediamo come l'agricoltura industriale abbia riscoperto i vantaggi della semina "a porche" e copia i vecchi metodi di coltivazione! Qualche consiglio per chi volesse conservare patate da riseminare, per finire. Non tenete da parte solo i tuberi più grossi dopo aver raccolto tutte le patate ma segnalate con un nastro o similare le piante più vigorose e di sano aspetto, se necessario isolate queste piante con velo o tessuto-non-tessuto per evitare che insetti vari, afidi per primi, possano veicolare virosi e malattie varie.