In questo sito http://selvatici.wordpress.com/ ho visto i video di Emilia Hazelip, che ha adattato i metodi Fukoka (non senza molti cambiamenti altrimenti non viene niente)in Francia, si avvale in pratica di bancali di terra perennemente coperti di pacciame e mai arati... ora mi chiedo come farà a rincalzare le radici delle piante ? già come fa ? visto che dice nel video che il terreno non va mai rimescolato. Questo lo chiedo perchè mi è sembrata molto convinecente e vorrei farlo anche io. Inoltre chiedo: Immagino sia abbastanza facile utilizzare i bancali per insalate e piccoli ortaggi ma come utilizzarli per pomodori che comportano l'utilizzo di sostegni che andranno irrimediabilmente a compattare il terreno e a rovesciarlo ? Il giapponese mi ha incuriosito, la francese mi ha ispirato ora mi manca solo qualche italiano per convincermi (possibilmente campano) e anche io utilizzerò il sistema a bancale...
La domanda che pongo penso che sia legittima in quanto normalmente una pianta che non viene rincalzata o è abbattuta dal vento, o stagna all'acqua, o caccia fuori le radici indebolendosi. Per cui come farà lei ad ovviare al rincalzooooo ??
prego chi già lo utilizza questo sistema di rispondere a queste mie 2 domande
francesco
ma che interessanti questi filmati! mi pare di aver capito che il ristagno dell'acqua è impedito dal rialzo della terra dei bancali. in quanto alla rincalzatura e al sostegno delle piante, se queste ultime non vengono alzate dal terreno e si lasciano strisciare dalla nascita, non cadranno a terra e cosa mooolto importante non si dovrà irrigare!!! si perchè di tutto si è parlato fuorchè di irrigazione che a quanto ho capito non viene fatta. ora, per mia esperienza fatta grazie ai consigli di angelo, se si coltivano le piante di pomodoro a terra senza alcun intervento, si potrà non irrigare. è quello che il nostro angelo pratica con tutte le sue colture in puglia. vero angelo?
ottone
I video di cui stiamo parlando si trovano alla pagina principale di questo sito : http://selvatici.wordpress.com
(l'orto di Emilia)
E ci chiedavamo come farà ad ovviare al rincalzo (e come dice Ottone) alla irrigazione ?
x Ottone - anzitutto grazie del tuo apporto ma solo per imparare ancora qualcosa ti chiedo: come è possibile per piante da orto grandi come la melanzana non rincalzarle e farle crescere striscianti ? Tu dici che questo fa evitare di irrigare...Ottimo! ma perchè ? (sai, capire i motivi mi convince di più)
francesco
@Francesco
Il filmato è diviso in tre parti:
http://www.youtube.com/watch?v=s4shiyRER1w&list=UUmTc333PXjGHnJ7sLPkMd_Q&index=26
http://www.youtube.com/watch?v=EFBLknS81R8&list=UUmTc333PXjGHnJ7sLPkMd_Q&index=28
http://www.youtube.com/watch?v=MExP7Y_rIQM&list=UUmTc333PXjGHnJ7sLPkMd_Q&index=27
Penso che le risposte alle tue domande vengano spontanee, da notare che oltre ai bancali c'è una coltivazione biologica "normale" nei terreni circostanti... E c'è l'irrigazione. Nella coltivazione "a letto profondo" le piante sono molto vicine per far sì che le radici scendano in profondità ed "arino" il terreno.
http://agrisinergica.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=50&Itemid=56
http://agrisinergica.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=86&Itemid=53
http://www.niloecarla.it/corso%20sin%20nilo/corso%20sin%20nino.htm
La coltivazione "a secco" può giovarsi della pacciamatura ma solo in minima parte, con la tecnica "zai" in pratica il cumulo è sotto il livello del terreno! E le piante crescono a cespuglio, quindi non vanno irrigate né "toccate" in alcun modo.
angelop
Ciao Daniela,
negli orti sinergici è sempre presente l'impianto di irrigazione, almeno in quelli presenti in zone aride. Con la tecnica dell'orto a secco si possono coltivare anche piante che solitamente vengono irrigate, come pomodori indeterminati, zucchini, fagioli, zucche, caroselli, ecc. ecc...
angelop
per angelo: non mi ero accorta che c'era l'irrigazione...mmhh
per francesco: se usi la tecnica a secco e quindi lasci strisciare le piante a terra, puoi scegliere le varietà di melanzane più adatte, magari con piccoli frutti e di piccola taglia, come per i pomodori, anche se io ho coltivato a terra anche pomodori normali e cioè con frutti grossi.. le piante si sono arrangiate. angelo se magari le coltiva può dirci qualcosa in merito alle melanzane.
ottone
In merito all'orto sinergico di E. Hazelip mi sento di dire che, come lei ha modificato le teorie di Fukuoka, anche noi, nel nostro piccolo, dobbiamo modificare le stesse teorie in base al nostro clima, ambiente, esigenze e risorse disponibili.
L'orto di Emilia si trovava sui monti Pirenei, quindi immagino che non avesse così tanto bisogno di acqua, come alcune regioni siccitose italiane, poste a livello del mare o su montagne infuocate.
Da valutare anche l'utilizzo di quale varietà possa essere migliore per il nostro ambiente e per il tipo di coltivazione che vogliamo mettere in pratica.
Non sono informata su quale tipologia di cavolo coltivasse. Magari aveva adottato cavoli che non necessitavano di particolari inteventi di rincalzatura o, come è stato già detto, li lasciava strisciare a terra.
E' ormai qualche anno che non zappo la terra dentro ai miei bancali (rialzati con sponde in legno) e metto solo pacciamatura o aggiungo terra in superficie.
Le piante nascono normalmente senza grandi sforzi.
Per tutte quelle piante che gettano nuove radici quando i fusti toccano terra (es. cavoli, broccoli, pomodori...) adotto il sitema di far sviluppare il più possibile in altezza le piantine prima del trapianto e poi di trapiantarle fino alle prime foglie, in modo che il tronco venga messo per una ventina di centimetri sotto terra. All'occorrenza si possono rimuovere le foglie più basse per aumentarne la profondità.
In questo modo la pianta si irrobustisce e sviluppa le radici molto al di sotto della superficie.
I sostegni, in agricoltura sinergica, vengono predisposti all'inizio della realizzazione dei bancali. Solitamente si tratta di tondini di ferro (per costruzioni) piegati ad arco e lasciati lì per sempre.
Sugli archi si legano delle corde (o spaghi) sulle quali le foglie dei pomodori (in particolare) si incastrano e i fagiolini si arrampicano.
Gli ortaggi che strisciano a terra non vengono condizionati dalla presenza dell'irrigazione a goccia, la quale è distribuita sotto la pacciamatura di paglia, sopra la quale si sviluppano i frutti che rimangono asciutti.
Le melanzane è molto difficile coltivarle in asciutto. Sono piante che hanno bisogno di molta acqua, alcune varietà ne richiesono di meno, altre di più, molta di più.
Anche per le melanzane adotto il metodo di interrare il tronco fino alle prime foglie.. poi intervengo con sostegni.
Trapiantando le piante più vicino del normale, in qualche modo, addossandosi le une alle altre, riescono in parte a sostenersi a vicenda.
Dai un'occhiata agli appunti di E. Hazelip, tradotti in italiano:
http://ortodicarta.wordpress.com/gli-appunti-di-emilia-hazelip/
Il metodo migliore è sempre quello di sperimentare e inventare nuovi metodi consoni alle nostre esigenze ed al nostro ambiente.
arvalia
Sono d'accordo con Roberta, l'esperienza personale è essenziale per stabilire qual'è il "giusto" metodo di coltivazione per ogni coltivatore nel suo luogo, non esiste un metodo migliore in assoluto!
Fukuoka è preso come il primo ad aver praticato un metodo di coltivazione naturale, il suo libro della Rivoluzione del Filo di Paglia è quello più conosciuto ed osannato ma il più tecnico "La Fattoria Biologica" va letto con attenzione, assieme al successivo "Lezioni italiane". Poi ci sono Steiner, Thun, Mollison, Pain...
Eppure anche Fukuoka non ha inventato nulla, Pietro Stancovich scriveva "L'agricoltura naturale nell'800", di un "formento seminato senza aratura, zappatura, vangatura, erpicatura e senza letame animale". Negli stessi anni, in Francia, Paillard e Bernard scrivevano di agricoltura naturale... Ma neppure loro sono stati i primi!
Rutilio Palladio ha scritto testi molto interessanti come "La Villa" (tranquilli, se il Latino vi spaventa sappiate che è stato tradotto nel 1500), lo potete leggere gratis con Google Books.
Ho conosciuto Anna Fanton anni fa, alla realizzazione di un bellissimo orto sinergico in Puglia:
http://www.consumattori.info/
L'esperimento non ha avuto una buona riuscita, la zona è troppo arida e calda, l'acqua per irrigare pochissima. In più, la paglia utilizzata per la pacciamatura era quella del grano dei campi vicini, ottima per coprire il terreno ma piena di semi... Alla prima pioggia, l'orto sinergico diventò un campo di grano!
angelop
perdonate l'ignoranza, ma se non si rincalzano le coste e i sedani non restano piccini?
RispondiEliminaIo non faccio coltivazioni sinergiche, ma coste e sedani non li ho mai rincalzati.
EliminaForse si rincalzano per imbiancarli?
Nemmeno io rincalzo coste e sedano, vengono su bene e mi evito lavoro inutile!
EliminaAngelo