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mercoledì 25 marzo 2009

Broccoli che passione!

di Paolo Basso


Broccolo ramoso calabrese

E' un broccolo precoce, viene anche chiamato Natalino, lo coltivo da parecchi anni con successo. Produce un bel broccolo compatto, gustoso, ma sono ottimi anche i ricacci dopo che si è raccolta la testa. Sono anche più gustosi del primo raccolto e in clima mite si raccolgono per tutto l'inverno.
Io semino ai primi di luglio in vaschette, dopo un mese trapianto le piantine in vasetto singolo e dopo altri venti giorni trapianto in piena terra, in genere dove ho coltivato i pomodori e già concimato in precedenza. Niente lavorazione profonda, solo una zappettatura superficiale per fare i solchi in cui spargere un po' di cenere e trapiantare. Inizialmente occorre irrigare bene, poi dovrebbero arrivare le piogge autunnali.

In questa foto si vedono le piante con il broccolo principale da raccogliere

mentre in questa si possono vedere i ricacci dopo una ventina di giorni. 
Raccolti anche questi la pianta ne produce nuovamente, e questo sino a fine marzo, metà aprile.
Come tutti gli altri broccoli si consumano lessi in poca acqua e conditi con olio extravergine, i ricacci sono ottimi anche saltati con una pasta corta.


Broccolo riccio di Sarno

Simile come precocità al broccolo calabrese, ma con testa meno compatta e ricacci più simili alle cime di rapa


Forse rispetto al calabrese è più adatto a climi miti e con meno resa nei raccolti successivi al primo, ma personalmente lo preferisco per frittate e consumato crudo.


Broccolo di Putignano

Nel mio clima ha dimostrato di essere il più precoce, belle teste grosse e compatte, meno resa nei ricacci (sempre rispetto al broccolo calabrese) che tendono a diventare un po' legnosi nel gambo.



Broccolo riccio a getti di Napoli

A differenza dei precedenti è tardivo, estremamente ramoso e vigoroso, da piantare ben distanziato, almeno una cinquantina di cm sulla fila. Le foglie sono di un colore verde scuro, quelle vicine alle infiorescenze sono quasi nastriformi e ondulate. Ma devo dire che è un'ottima varietà, che prolunga la stagione dei broccoli.


Non ha praticamente un broccolo principale ma tanti ricacci che crescono quasi contemporaneamente, lunghi ma teneri, di un gusto particolare e facili da raccogliere senza piegare la schiena. Unico difetto è che la raccolta non è così scalare come le altre varietà, ma sicuramente più abbondante


Altra caratteristica insolita è il colore dei fiori, quasi bianco che contrasta colo colore scuro delle foglie.


Per finire: questa è la mia esperienza, nel mio clima, probabilmente in climi diversi anche la semina sarà in tempi diversi, altrettanto la maturazione, ogni contributo ed ogni esperienza diversa è ben accetta.


Cavolo Riccio e Mignolicchio
di Angelo Passalacqua

Molto spesso i contadini usano il medesimo nome per indicare piante diverse, a differenza degli esperti botanici (vedi quanto ho detto per le senapi). Questo fenomeno è detto "sottodifferenziazione", per gli anglofili "underdifferentiation" e, come vedremo, si ripresenta anche per il cavolo riccio. 



CAVOLO RICCIO n.1
Questo cavolo arriva anche al metro e mezzo di altezza, la foglia è molto incisa e frastagliata, le cime sono piccole, la resa della raccolta è decisamente bassa. L'odore tipico è forte, deciso, per contro le cime sono tenere. Il ciclo colturale è medio-precoce, semina a fine Agosto.


Particolare della foglia:


Fiori



CAVOLO RICCIO n.2

Questo cavolo riccio ha dimensioni contenute, cime tenere e di delicato sapore, se ne consumano anche le foglie tenere, al taglio della cima centrale ricaccia con corte cime tozze, mai dure. Semina a fine Agosto, ciclo tardivo, si fanno buoni raccolti fino ad Aprile.



Particolare della foglia:




CAVOLO "MIGNOLICCHIO"

Questa varietà è presente, a macchia di leopardo, nel Barese e nel Leccese, il sapore è eccellente, la pianta ha ciclo tardivo, si raccoglie sino a Giugno, le infiorescenze sono grosse, i ricacci numerosi e continui



Particolare della foglia:


Ricacci:

Fiori



Visto che sto coltivando cavoli molto particolari che conosco poco, ho trovato molto interessanti questi siti:


Grazie a Luciano C. ed altri fornitori, ho nell'orto i famosi cavoli perenni ed altri "tesori" di cui vi parlerò.










Questo è uno spinacio. E poi, tre cosette italiane...

mercoledì 4 marzo 2009

Le Senapi

di Angelo Passalacqua

Famiglia: Brassicacee - Crucifere
Sinapis alba, Sinapis arvensis, Sinapis pubescens, Brassica nigra, Brassica campestris, Brassica juncea, Brassica napus

Il titolo al plurale è dovuto alla necessità di mettere assieme tante varietà simili, dato che la raccolta delle erbe spontanee dette senape attinge a numerose piante diverse. Le più diffuse sono la senape bianca (Sinapis alba) e la senape nera (Brassica nigra), varietà coltivate in larga misura e rinselvatichite.Tutte le varietà hanno l'odore caratteristico della senape, il sapore tipico è più blando per la bianca, molto marcato per la nera. Tralascio la descrizione delle varie piante, occorrerebbe osservarle una per una, sono certo che le immagini sopperiranno benissimo, in comune le varietà hanno la pelosità più o meno presente ed i fiori gialli. I semi presentano colori diversi, dal bianco della alba al nero della nigra e sono adoperati per la preparazione della salsa alla senape o mostarda.

Fiore di senape bianca

La senape bianca è un'ottima verdura di cui si possono usare foglie e racemi, la senape nera vede l'utilizzo dei soli racemi con tre-quattro foglioline, tipo la cima di rapa.Tutte le senapi sono ricche di oli essenziali e composti solforati, le parti verdi hanno vitamine e sali minerali in abbondanza, vantano qualità di azione stimolante ed antiscorbutica. I semi hanno una potente azione repulsiva, sono ricchi di aminoacidi, grassi e carboidrati. Non bisogna eccedere nell'uso per evitare problemi di irritazioni intestinali ed urinari.


Senape bianca

La senape bianca è anche una pianta preziosa per gli agricoltori biologici, molto adatta al sovescio, il suo ciclo colturale è breve, produce molta massa verde che si trasformerà in ottimo compost,in più ha nel terreno una azione efficacissima contro gli insetti terricoli. E' stata utilizzata in varie prove scientifiche per bonificare terreni inquinati con risultati molto positivi.


Senape nera

Comunemente, per senape nera viene intesa anche il cavolo-senape ma anche la brassica juncea. Come "senape", vengono raccolte anche la senape selvatica (Sinapis arvensis), il ravizzone (Brassica campestris var. oleifera D.C.) e il colza (Brassica napus var. oleifera D.C.)
Ravizzone e colza sono coltivati per i semi ricchi di olio, il cui uso è alimentare ed industriale.Occorre prestare attenzione al colza, che presenta varietà per l'alimentazione distinte da quelle per produrre oli per l'industria. La differenza sta nella diversa quantità di acido erucico presente nella pianta e la sua tossicità. Certo è difficile sapere se il colza spontaneo che state raccogliendo sia da verdura o da olio, ma se non ne mangiate un chilo non avete da temere...

In cucina la senape bianca e il colza vengono utilizzate come verdura, foglie e cime vengono lessate e condite col solito olio extra. Le cime (racemi) di tutte le varietà vengono lessate e poi passate in padella con olio, aglio e peperoncino. Una ricetta da provare vede le cime della senape nera lessate assieme agli spaghetti e poi condite con aglio soffritto in olio extravergine. Termino citando la ricetta delle senapi in padella con le alici e  ricetta tradizionale lucana, le senapi e baccalà per la cena della vigilia di Natale.


Alcuni link per chi vuole approfondire:
Senape selvatica:
cavolo-senape nera:
Colza:
Ravizzone:
Senape bianca e senape nera:
Senape bruna:
Brassica juncea var. japonica e altre: