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mercoledì 27 marzo 2013

ELOGIO DELLA BELLEZZA

MURGIA

di Angelo Passalacqua


Oggi vi porto con me in una passeggiata sulla Murgia, voglio mostrarvi alcune "scoperte" che è possibile fare girando in questi solitari luoghi dove è passata anche la Storia, quella con la S maiuscola... I vari luoghi sono disposti in un raggio di cinque chilometri, da ognuno si gode la vista degli altri. Iniziamo dal Giardino Perduto:



Un muro alto più di due metri nasconde un giardino abbandonato da almeno 50 anni


  
Chi era questo giardiniere che negli Anni Cinquanta aveva creato un eden in questo luogo inospitale, arido in estate e gelido in inverno?






 
So che non riuscirò a descrivervi la "magia" di questo posto, dove un uomo è entrato non da predone ma da ospite, ha piantato olivi che resistono al freddo, portandoli da chissà dove...



Le viti le piantava col paletto, perforando la roccia e maritandole agli alberi





 
Per la piante più delicate realizzava riparo sempre con pietre


  
La lunga assenza dell'uomo ha dato il tempo alla Natura di creare un equilibrio perfetto, io non mi comporterò da predone, prenderò le piante facendo il minor danno possibile, qui ci sono tesori sconosciuti come questo:



Che pianta è questa che sembra un melograno, spinoso, sempreverde e resistente a temperature polari? Perché cresce solo sotto ad un albero? Lo seguirò nei mesi a  venire e verrò a capo del mistero.

Ora usciamo cercando di non calpestare le magnifiche orchidee presenti, siamo sempre "ospiti"...

https://www.youtube.com/watch?v=Q3lWGVdNmyg

https://www.youtube.com/watch?v=0SgJyVS37tU

https://www.youtube.com/watch?v=-X920seL7Uw

Pochi chilometri di cammino su strada sterrata ed arriviamo dal primo abitante

http://www.altamura.cchnet.it/percorsi-di-visita/luomo-di-altamura 

Qualche passo e potremmo vedere uno spettacolo unico al mondo, se ci facessero entrare...

http://www.dailymotion.com/video/xo0hmh_tg-24-01-12-altamura-la-cava-dei-dinosauri-ostaggio-della-burocrazia_news#.UVIn6TeXTAk

"Ci vuole poco a distruggere la Bellezza!"

Alzando la sguardo verso Est vediamo delle costruzioni molto insolite, sono le rovine della Storia passata sulle pietre della Murgia

https://www.youtube.com/watch?v=hIjE56452x8 

https://www.youtube.com/watch?v=hCYdyppLD80 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a40f6f3b-c8d4-43e9-a248-e6f6d0c05302.html# 

Ma la Guerra con le sue atrocità è già passata sulla Murgia, più volte. Casal Sabini è sotto il Campo dei missili, dista pochi passi 

http://www.altamuralife.it/magazine/notizie/visita-della-delegazione-austriaca-della-croce-nera-ad-altamura/

http://www.campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=346

E se ancora pensate che, in fondo, "Italiani, brava gente!" sia verità...

 https://www.youtube.com/watch?v=_ttQKhut4vo 


"Pace e Salute a tutti."

 

lunedì 18 marzo 2013

GOJI

Lycium barbarum-Chinense

di Angelo Passalacqua


L'ennesima pianta che promette miracoli, un altra Solanacea, parente lontana di pomodoro e melanzana, si è fatta la fama di pianta panacea di ogni malattia, più o meno meritata...


  
http://www.seminiamoli.it/public/dettaglio.php?openMenu=4&id=93

La piantina è, come sempre, frutto di un gradito scambio, l'ho messa in vaso capiente affinché crescesse e si irrobustisse prima di andare in piena terra, cosa che avverrà tra qualche giorno

  
La crescita è stata sorprendente, fusti alti un metro e venti, la pianta ha portamento arbustivo e, contrariamente alle informazioni in mio possesso, è fiorita abbondantemente e fruttificato!


La fioritura è durata mesi, i frutti maturavano in continuazione con raccolta a scalare, li ho consumati freschi sia per la quantità esigua sia per prendere i minuscoli semi, il sapore non è eccezionale ma neanche così cattivo come ho letto nei giudizi in rete, a me sono piaciuti!

In piena terra sono sicuro che darà ancor più soddisfazione, ha sopportato temperature di -4° gradi senza nessun danno, Solanacea sì ma molto particolare!



In piena terra le piante sono cresciute tanto ed hanno prodotto abbondantemente, nella foto sopra ed in quella seguente compare il L. barbarum 


http://www.vivaiovitaverde.it/lyciumbarbarum.it/variety.html

lunedì 11 marzo 2013

INNESTI /3

CASTAGNO SU QUERCIA 

di Angelo Passalacqua


Questa rarità posso mostrarvela grazie all'amica Margherita Lillo, proprietaria del terreno e la ringrazio anche per le foto. Siamo sulla via vecchia per Cassano, un tempo sede di un bosco di querce.



Questo gigante  dalla età secolare è un castagno, pianta che cresce in alta collina, per non dire in montagna, facile da incontrare in zone come la vicina Monticchio, sul Vulture, rara sulla Murgia. E qui entra in gioco l'ingegno di un contadino di qualche secolo fa che voleva un castagno a tutti i costi...



Pensò di sposare una delle tantissime roverelle con il castagno, piante che appartengono alla stessa Famiglia botanica, le Fagacee 



    
Matrimonio perfettamente riuscito tramite innesto sottocorteccia, a pochi centimetri da terra



Qui si vede benissimo lo spuntare di rami di quercia in basso e di castagno più in alto e le due differenti cortecce.



  "... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120) 

 

venerdì 8 marzo 2013

INNESTI /2

SUSINO SU MANDORLO

 di Angelo Passalacqua


Due esemplari di innesto sottocorteccia abbastanza singolari, per l'età dei portainnesti, sono due mandorli a frutto dolce secolari.


L'innesto sottocorteccia è possibile anche su legno vecchio, con rami di diametro molto grosso, qui non è possibile farlo al piede per evidente motivo...

 
Il tronco è vuoto all'interno fino al palco, un albero del genere lo si darebbe per spacciato, spingendo a preferire portainnesti più giovani, ma io li ho usati come palestra per insegnare ad innestare!


Evidente per la differente corteccia dove è stato fatto l'innesto, in due anni i diametri si sono pareggiati alla perfezione. A destra il ramo del mandorlo non innestato.


Due frutti sullo stesso albero ma si può arrivare anche a sei...

  
Di solito il portainnesto consigliato per susine e prugne è il mirabolano, ma vuole terreni freschi e non siccitosi al contrario del mandorlo, il risultato l'avete visto nelle foto, meglio di così....

  
Altro esempio di innesto riuscito, base mandorlo secolare cavo all'interno, anzi qui ospita un fico!


Anche qui albero diviso a metà, mandorla dolce...


... e mirabolano!


Il terreno non adatto al mirabolano spinge ad innestare sul mandorlo un portainnesto! Il Prunus pissardi è caratteristico per la colorazione scura di tutte le sue parti, compreso il gustoso frutto chiamato amolo o susiegio

http://it.wikipedia.org/wiki/Prunus_cerasifera 

http://sicilia-caffe.forumfree.it/?t=37941409 

Se avete ritenuto insolito questo accoppiamento, il prossimo che vi mostrerò vi stupirà!

   

martedì 5 marzo 2013

INNESTI


L'INNESTO

di Angelo Passalacqua


Una pratica colturale molto antica, scoperta per caso dall'uomo mediante osservazione, quando vide che due piante che si toccavano fondevano, crescendo, i loro tronchi. Pratica per alcuni "innaturale", Fukuoka non la amava all'inizio ma poi la ritenne necessaria, per molti indispensabile, a mio modesto parere è una pratica che consente la coltivazione di varietà altrimenti impossibile, per cause di clima, terreno non compatibile, resistenza alle avversità.


Partendo da portainnesti idonei è possibile innestare tutte le varietà di alberi da frutto, qui è il ciliegio di Santa Lucia (prunus mahaleb) che può ospitare tutte le ciliege, amarene e visciole.


Ci sono molti tipi di innesto, questo che vi mostro è il più vecchio, semplice da fare ed allo stesso tempo  dà attecchimento sicuro, fallisce raramente, l'innesto sottocorteccia. Il momento adatto è quando il portainnesto mostra i segni del risveglio vegetativo, qui da me a Febbraio-Marzo ma anche oltre, se le marze da innestare sono invece a vegetazione ferma.


Dopo il taglio fatto col segaccio da innesti, coi denti allineati per un taglio preciso, si rifinisce col coltellino e poi si fanno tre o quattro giri di nastro di carta 


La preparazione delle marze si fa recidendo pezzi con tre/quattro gemme, in basso si lasciano due dita di legno "pulito" 


Col coltellino si fanno due tagli inclinati ed opposti


Evitare di toccare i tagli aperti con le dita, sicuramente non sono "pulite" né sterili, e fare attenzione a non danneggiare le gemme!


Adesso si scolla la corteccia dal legno, se non avete il coltellino da innesti và bene anche un semplice taglierino ben affilato, anche per preparare le marze. Se la pianta è in succhio, la corteccia si stacca facilmente. A differenza dell'innesto a corona classico non si intacca la corteccia ma si infila la marza tra corteccia e legno, nella zona del "cambio


L'attecchimento è garantito proprio perché non si può sbagliare nel mettere a contatto le parti dei due soggetti, è a prova di principiante...



Tenendo ferma la marza alla base con le dita, battere delicatamente con un peso per far penetrare (io non potevo per motivi fotografici!)


Il numero delle marze varia a seconda del diametro del portainnesto, ovviamente all'attecchimento si lascerà l'innesto migliore e più vigoroso. Come mastice protettivo si può scegliere tra quelli a base vinilica e l'asfalto a freddo, io preferisco quest'ultimo, non esagerare con la quantità e fare attenzione a coprire tutte le parti. Se pensate che l'asfalto sia poco "ecologico" sbagliate, è anzi un ottimo concime a lenta cessione!




Qui sopra vedete un albicocco innestato su mandorlo, bastano due anni affinché il nesto pareggi nel diametro il portainnesto 



Questo è l'innesto all'età di un anno, notare il diametro della marza originale. al centro in alto, coperta ancora dall'asfalto, e la crescita vigorosa delle due gemme, oltre ai fiori...


Quando il diametro del portainnesto non consente si può ricorrere all'innesto a spacco, stesse manovre e stessa attrezzatura, in più lo scalpello al centro della foto, l'accendino serve a sterilizzare le lame passando da pianta a pianta 


Spaccate al centro affondando per il necessario, il nastro eviterà che si creino danni 


Con l'aiuto dello scalpello inserire le marze, qui occorre fare estrema attenzione che i tessuti vegetali combacino alla perfezione!


Corteccia con corteccia, cambio con cambio, legno con legno... Notare la marza non a filo col portainnesto ma più all'interno, come potete vedere anche nelle foto dell'innesto a corona di Giovanni:

http://popilen.blogspot.it/p/innesti-e-potature.html