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sabato 6 aprile 2013

Recinti

di Orto delle Piane

Arriva Primavera, nascono nuovi orti, magari anche lontano dalle case, e qualche amico può domandarsi come difendere passione e fatica dalle invasioni degli animali vaganti, domestici e selvaggi; ho fatto delle esperienze, e le voglio qui raccontare.


Mandria domestica

Gli animali domestici sono la prima sfida, nel mio territorio abbondano mandrie di mucche e cavalli, greggi di capre e pecore, tutti inesorabili brucatori, ma facili da tenere fuori dagli orti, la frequentazione umana li ha resi malleabili a sottostare ai nostri divieti


Giovane capriolo maschio
Ma nel mio territorio abbondano anche gli animali selvaggi, orgogliosi stambecchi, timidi camosci, maestosi cervi, guardinghi cinghiali, ma il più feroce avversario è il mite capriolo, bello da veder zampettare nell'erba della libera natura, ma temibilissimo se entra nell'orto.
E' un brucatore buongustaio e selettivo, goloso delle foglie della fragola, dei giovani germogli del mirtillo, delle leguminose in genere, delle insalate amare (ma se non trova quelle gli vanno bene pure le lattughe), dei cavolami, e per la giovane piantina di melo ci ha il radar, la trova anche se dispersa tra mille altre piante diverse, e se la sbrana quieto.
Si salvano le patate, le zucche e le zucchine, il ribes nero, e poche altre verdure, non gli piacciono.

Si infila dappertutto, basta che trovi una debolezza di fessura e lui nella notte se la lavora, se la sforza e se la allarga, sino a passare.
E se non passa di sotto salta di sopra, è una gazzella.

Se riesci a tenere fuori il capriolo dall'orto vuol dire che hai imparato a fare i recinti, e io non ci sono ancora riuscito.


Recinto elettrico
Il primo orto che ho avviato è grande e confina con il bosco, occorrevano 500 metri di recinto; ho optato per quello elettrico, non bello da vedere, ma veloce da piazzare e relativamente economico.
Per gli animali domestici è bastato mettere un filo, vedono il giallo e ne hanno timore, anche se non c'è corrente; detestano il pizzicone.
Ma il capriolo no, passava lo stesso.  
Allora ho steso due fili, poi tre, poi quattro, poi ho messo anche uno spinato metallico a terra.
Niente da fare, quando è autunno e la natura ingiallisce, il capriolo passa ancora, attratto dal profumo delle mie verzure; pur di gustarle è disposto a pagare il prezzo dello pizzicone.


Recinto elettrico - centralina
E dire che mi ci ero pure devotamente dedicato, avevo messo un elettropascolo da cavalli, alimentato dalla rete, un sensore luminoso che poteva togliere la corrente di giorno, quando i caprioli non girano, un flussometro che spegneva il tutto in caso di neve, per evitare sciocche dispersioni di corrente, e deviatori vari per regolare il tutto.

Il recinto elettrico presenta comunque altri problemi, oltre a quello di non essere bello.
Se non hai la corrente di rete la batteria si scarica e la devi ricomprare, bisogna tagliare l'erba quando tocca i fili senno fa dispersione e si perde l'efficacia, e d'inverno il peso della neve lo guasta, quindi o lo smonti o gli fai manutenzione a primavera, e se è lungo ci va del bel tempo.


Recinto a rete ... e api
Così quando ho avviato il secondo orto, che pure lui è grande e confinante con il bosco, ho optato per un recinto a rete.
L'ho scelta da 2 metri, economica, zincata, con maglie più strette nella parte bassa e più larghe nella parte alta.
L'ho fissata sopra a un filo di ferro grosso teso su pali grezzi di castagno, bruciati in punta e impiantati nel terreno.
E per scoraggiare i predoni a due gambe aggiungo d'estate un  filare d'api, che mi impollinano per bene anche i fiori.

Per pigrizia non ho fissato la rete con un robusto filo anche a terra, così i caprioli se la ridono, la sollevano e ci passano sotto.


Protezione locale in rete elettrosaldata
 Ho dovuto aggiungere una protezione locale ai mirtilli, senno nell'inverno le bestiacce me li sbranavano.
L'ho realizzata con questa rete elettrosaldata plastificata, l'ho comperata bella robusta così è autoportante e regge bene il peso della neve, la vendono a rotoli, ne ho tagliato un tre metri e l'ho chiusa a cilindro, piegando a gancio i suoi stessi ferri.
Per fare i lavori, o il raccolto, la apro nei ganci, oppure la sfilo dall'alto.


Lo sfacciato
E dopo questo racconto di fatiche e battaglie perse non sarà facile credere che se un capriolo bussa alla mia porta per un invito a pranzo io lo accontenti volentieri, giusto perché mi piace questa sua specie di birichino sorriso ...


Il recinto sonoro
Aggiornamento del 02 settembre 2015

I recinti di rete li ho migliorati e perfezionati, ma i golosi caprioli quando si avvicina autunno non si accontentano proprio più delle erbe selvatiche che hanno perso freschezza, sono invece irresistibilmente attratti dalle più fresche verzure dei miei orti, così si ingegnano in tutti i modi di forzare i recinti, e hanno tutta la notte per provarci, e dagli e dagli alla fine ci riescono.

Ai vandalici caprioli si sono pure aggiunti gli uccelli, soprattutto merli e ghiandaie, così per fragole e more e mirtilli non c'è scampo, non me ne lasciano neanche uno da assaggiare.

Così ho pensato di aggiungere agli imperfetti recinti "fisici" una nuova difesa: il recinto sonoro!
L'idea mi è arrivata dal Giappone, dove è uso ornare i giardini con un semplice strumento chiamato  "Shishi odoshi" (ししおどし)  che letteralmente pare significhi "spaventare i cervi"

Ho immaginato che prima di diventare un ornamento questo oggetto sia stato utilizzato per la funzione che il nome designa, così ho provato a costruirlo, se spaventa i cervi dovrebbe funzionare anche per i caprioli, e magari anche per gli uccelli; eccovi il risultato:


"Shishi odoshi"

Per capire meglio come funziona ho preferito fare un filmato, che però è risultato molto pesante, così l'ho caricato su You Tube, eccolo qui:




 Il recinto olfattivo
Aggiornamento del 27 dicembre 2015

Intanto che sono qui nell'Orto di Schenine a perfezionare il recinto a rete anticervidi, mentre mi godo di essere al confine dell'ombra in questo dicembre agostiano rifletto sull'utilità dei mie liete fatiche

Recinto a rete a protezione dei selvatici
Ragionando di recinti anticervidi con gli amici di un altro gruppo è emersa questa interessante esperienza alternativa al recinto fisico, fatta con un prodotto da miscelare con acqua e da spargere lungo il perimetro del terreno da difendere; riporto le parole dell'amico Mauro:

"Si miscela con acqua e si irrorano gli alberi (si parlava di alberi da frutto) e il perimetro dell'appezzamento ... è un prodotto a base di grasso animale, quindi non è tossico; basta una applicazione ogni 30 giorni per le prime volte ... poi si può fare anche più raramente ... io trovo che funziona"


Qualora qualcuno fosse interessato a questa soluzione può cercare il prodotto sul web digitando questo testo:

Repellente per cervidi 100% Naturale

20 commenti:

  1. Che monello, il capriolo!
    Hai raccontato tutto in modo leggero e simpatico, ma la tua deve essere una vera e propria battaglia.
    Io mi lamento per le cacche delle cornacchie che mi imbrattano i vialetti... cercherò di non farlo più. :-)

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    1. vivi in un paradiso, e il paradiso bisogna guadagnarselo!

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  2. Ottone, hai proprio ragione!
    Ciao!

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  3. Sono d'accordo anch'io con Daniela!

    Angelo

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  4. Anche io mi sono messa a fare orto in una casa in cui non vivo vado solo nei w.e. é frequentata anche da me da cinghiali prevalentemente ma anche dai caprioli.... qualche volpe forse o qualche altro animale.
    Ho messo la recinzione non troppo alta (per una questione di costi) ed anche perchè sono alla prima esperienza e non volevo esagerare con i costi iniziali. Spero tenga botta che delusione sarebbe....

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  5. Bello, bellissimo, i tuoi orti sono in posto splendido dove la natura ha ancora lo spazio per manifestarsi in tutta la sua bellezza, la frase di ottone è perfetta !!!
    Anch'io ho dovuto fare un recinto, non per i caprioli ma per le nutrie, quest'autunno mi hanno mangiato erbette, coste, spinaci, cicorie ecc ecc. Il mio recinto forse è stato più semplice, un po' di bancali riciclati e qualche rete metallica simile alle tue, sempre da recupero, + o - 1 mt di altezza e la nutria non passa (almeno per il momento...).

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  6. @ Strega dei gatti: L'altezza di un recinto anticapriolo e anticervo dovrebbe essere di almeno 2 metri, e in presenza di neve alta sarebbe ancora poco, ma fare recinti più alti è decisamente scomodo, bisogna usare la scala.
    Nel caso che i tuoi caprioli fossero accaniti come i miei, e saltino da sopra, un trucco economico per migliorare l'efficacia di un recinto basso è quello di tendere uno o più fili di ferro robusto orizzontali sopra il recinto, a distanza non superiore a 40 centimetri.
    Il capriolo nel salto fa fatica a imbroccare il vuoto di 40 centimetri, sbatte contro i fili e rimbalza indietro, così si dissuade dal riprovarci.
    Se i montanti di sostegno del recinto non fossero alti abbastanza bisognerà affiancargli e fissare una robusta frasca di prolunga.
    Sicuramente più economico che rifare tutto.
    Quindi se facciamo recinti nuovi, magari possiamo lesinare sull'altezza della rete (1 metro), ma non lesiniamo sull'altezza dei pali (metri 2,50 fuori terra), se sono alti abbastanza aggiungere i fili sopra è subito fatto
    Dirai: ma che ci entrano a fare i caprioli nell'orto se c'è la neve alta?
    Rispondo: a brucarti i cespugli e gli alberi da frutta che emergono dalla neve.
    (e questo lo fa anche la lepre, che rosicchia la corteccia dei giovani meli sino al legno, e li fa morire - quindi la rete deve essere più alta della neve)
    Ma prima di fare queste migliorie stai a vedere cosa capita; se non trovi tracce di brucamenti, o impronte, o le caratteristiche "fatte", vuol dire che quello che hai già fatto funziona.
    E io te lo auguro con tutto il cuore!

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    1. Grazie grazie mille.... infatti prima sto a vedere, magari non ci sono più anche perchè vedo sopratutto tracce di cinghiali davanti al giardino... e già mi basterebbe tenere lontani quelli se no farò come da te consigliato.

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  7. In coda al post "Recinti" ho pubblicato un aggiornamento, che ho chiamato "Il recinto sonoro"

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  8. Bello. Ma poi riesci a dormire, con il rumore tutta notte?

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    1. Lo scaccia cervi l'ho piazzato nell'orto di Schenine (si legge Scenine) che è situato ben lontano dalle case.
      Se ti piace facci un giretto, lo trovi qui, nella seconda parte:
      http://popilen.blogspot.it/p/chi-siamo.html

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    2. Mi ricordo dell'orto di Schenine e dei suoi bei panorami.
      Complimenti per l'iniziativa di recupero e per la forza, competenza, costanza e tutte le competenze che metti e mettete in campo ogni giorno per continuare a coltivare e ottenere il meglio in quella zona stupenda ma non certo facilmente addomesticabile.

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    3. Giovanni, ma che bello! Non ho cervi da tener lontano dai miei orti, almeno per il momento! Condivido l'appello a "difendersi" ed evitare la sterile lamentela...

      Angelo

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  9. Ho pubblicato un aggiornamento: il recinto olfattivo
    Buon anno a tutti!

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  10. Il grasso non interferisce con la fertilità del terreno?

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    1. ... non conosco personalmente questo prodotto, ma l'ho un po' studiato, e ho ricavato che la quantità del supposto grasso è così poca che forse è minore di quella che rilasciano gli insetti nel loro naturale perire.
      Nel post non ho voluto inserire collegamenti "commerciali" o schede tecniche riferibili a uno specifico prodotto, l'etica di questo blog chiede di evitarlo, e chi vuole saperne di più può trovare informazioni con la ricerca web che ho indicato, ma faccio qui un generico riepilogo della scheda di uno di questi prodotti:
      Superficie trattata - 1 litro può trattare fino a 3.000 m2 in base allo stato della vegetazione - E’ consigliata una diluizione con acqua nella proporzione di 1 a 20.
      Composizione: olio di pesce: 57gr/kg.
      Conservazione: 24 mesi se conservato in un luogo fresco.

      Quindi su 3.000 metri si spargono circa 57 grammi di prodotto.

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  11. Leggere tutti questi tentativi di realizzazione del recinto perfetto è stato piacevole ed estremamente istruttivo! Io non ho problemi di cinghiali o caprioli (sebbene presenti nelle mie zone tranne nella vallata del mio orto) ma mi angustiano le nutrie... Qualcuno ha provato a fare un recinto anti nutria ?

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  12. Ciao Fiorella, un po' di commenti più in su c'è un commento di Geppe, che ha fatto un recinto per difendersi dalle nutrie, dove ha utilizzato anche rete metallica, e pare che abbia funzionato ...

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  13. Lasciando stare il grasso ai rispettivi animali un amico dice che si può usare con efficacia anche del profumo dozzinale, quello persistente che costa nulla.
    Francesca

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