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lunedì 3 marzo 2014

MARMELLATA DI ARANCE

di Anke S.

Nell’orto dove coltivo, che si trova nella Penisola Sorrentina, ci sono tanti limoni e molte varietà di arance.


Nella foto si vedono pompelmi e arance amare (in alto),  limoni e arance a forma di uovo (nella parte bassa). In più crescono tarocchi, arance alla vaniglia e le sanguinelle.

Per la marmellata scelgo le arance con la buccia spessa e rugosa che, come si vede in foto, sono anche piene di semi.



Dopo aver lavato le arance in acqua corrente, le metto in un pentolone con acqua fredda, che copro e metto tutto sul fuoco a fiamma media. Dal momento della prima ebollizione, le arance devono bollire per ca. 10 minuti.

Ecco le arance bollite

Adesso vanno lasciate raffreddare nella pentola. Quando l’acqua è ormai fredda, comincio a cambiare l’acqua due volte al giorno per i successivi tre giorni.


 Il quarto giorno dall’inizio della produzione, tolgo le arance dall’acqua e le ripongo in un vassoio.



Alcune appariranno molli e flosce, ma è del tutto normale. Nella foto si vede come la polpa interna sia diventata gelatinosa.

Comincio a tagliare le arance, prima a metà e poi a cubetti. Io preferisco pezzetti da ca. 1-2 cm di lato.




Faccio attenzione a togliere sia i semi che l’asse bianco del frutto quando è eccessivo. Poi metto tutto in una pentola.

Da 14 arance di media grandezza ho ricavato 2,1 kg di buccia, polpa e succo. Ad essi aggiungo 1,3 kg di zucchero (ogni kg di frutta uso ca. 650 gr di zucchero), come si vede nella foto.



Metto tutto sul fuoco a fiamma moderata, e dal momento dell’inizio dell’ebollizione occorrono ca. 50 minuti per completare la cottura, facendo attenzione a girare spesso per impedire che il composto si attacchi sul fondo della pentola. Una decina di minuti prima del termine della cottura, aggiungo il succo di due limoni.

Appena spento il fuoco, invaso la marmellata nei vasetti già preparati, come di solito.



Ho ricavato in tutto 7 vasetti. Questa marmellata è ottima per la pastiera napoletana, crostate e – naturalmente – con pane e burro.

6 commenti:

  1. Grazie Anke per aver condiviso questa tua ricetta con noi.
    Solitamente io, prima di bollire la polpa, punzecchiavo le bucce e mettevo le arance intere in acqua per tre giorni, cambiando l'acqua 2 volte al giorno.
    Credo sia interessante provare la bollitura iniziale prima di lasciarle in acqua a perdere l'amaro.

    Roberta

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  2. Grazie per la ricetta.
    Io insisto a voler coltivare gli agrumi a Milano proprio nella speranza di avere dei frutti naturali, senza veleni, e quindi di poterne utilizzare in tutta tranquillità anche la buccia.

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  3. Adoro fare marmellate, farle e mangiarle pure! Grazie
    Carla.

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  4. Ed anche oggi piove e siamo chiusi in laboratorio a fare marmellata di arance naturalmente.
    Non abbiamo i superbi agrumi della Penisola Sorrentina ma ci difendiamo con l'ARANCIA PIATTELLO magnifica specie del nostro Salento.
    Riciclare i barattoli di vetro,dopo una buona sterilizzazione,è cosa buona ma i tappi no!!!
    Con un poco di spesa in più è meglio usare le famose capsule di B.... voi sapete di chi.
    Invasata la marmellata caldissima vanno sotto vuoto senza necessità di sterilizzazione e non si rischiano brutte sorprese.
    La mia ricetta della marmellata è stata già pubblicata in questo blog se avete curiosità sono a disposizione.
    LILIANA

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    1. Liliana, usare le capsule famose è senz'altro meglio, ma anche io uso quelli recuperati (quelli originali dei barattoli) e in decenni non mi è mai accaduto niente di spiacevole. Su migliaia di vasi non può essere solo fortuna o casualità. Prima facevamo sterilizzare in pentola, adesso metto i vasetti APERTI e senza coperchio forno a microonde. (forse è la stessa cosa, forse no. Meglio dire due volte la stessa cosa piuttosto che qualcuno capisca male e metta nel microonde i vasi non chiusi ma appoggiandoci sopra i coperchi, facendo esplodere tutto).
      Così il contenuto (non solo marmellata) è più che caldissimo, è addirittura a 100° se sono sottaceti e a 105 se è marmellata. Occorre attenzione, per far bollire tutto il contenuto (perché il microonde non scalda in modo uniforme) evitando però che bollendo esca dal vasi.

      Non faccio più sottoli chiusi a crudo e a freddo, perché quelli sì che vanno a male. Inoltre non ne vado pazza, quindi non mi interessano metodi alternativi.

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