di Angelo Passalacqua
"C'era
una volta..." Iniziano così tutte le favole, ma non temete, non
vi racconterò nessuna favola ma solo una storia, quella di un grano
divenuto un simbolo. Tanti ne parlano, quasi sempre in modo inesatto,
pochi si attengono alla verità. Chi dice che " è un grano
antico, non manipolato, non ibrido" sbaglia, altrettanto fa chi
afferma che "non è un grano italiano, è un opera minore di
Strampelli"! Vediamo se riusciamo a rendere giustizia
al Cappelli
iniziando
con qualche notizia utile.
Ecco
Sua Altezza Cappelli, 1,70-1,80 metri!
Strampelli
selezionò il Cappelli partendo da un grano di origine
tunisina, Jenah
Rhetifah,
quindi è un ibrido (come tutte le piante coltivate!) ma non è
F.1, è italiano perché nasce
a Foggia nel 1915.
I
lunghi "baffi" neri che diventano biondi all'apice delle
reste.
Grossi
chicchi con glutine a livello "umano" , per
ricavare una semola per pasta da digestione facile per tutti, meno
gli sfortunati celiaci...
"C'era
una volta"... Questa è una pubblicità voluta, devo ringraziare
gli amici di Altamura se posso gustare "il mio" Senatore
Cappelli!
E
qui terminerebbe la mia storia, ma non posso evitare di parlarvi
degli eredi del Cappelli, sono tanti ma uno in particolare ha fatto
"storia", in bene ed in male, il Creso,
non posso parlarvene io poiché non lo coltivo, qui e qui tutte
le notizie in merito.