Pagine

domenica 27 maggio 2018

AGLIO GIGANTE / 2

Aglio gigante / 2

di Angelo Passalacqua


Ulteriore approfondimento per conoscere questo aglio molto particolare, vi ricordo il primo capitolo, è importante che lo rileggiate per i vari link che ho messo. Sulla sua origine misteriosa ho trovato molte notizie interessanti ma ne riparlerò a breve, intanto vediamo gli approfondimenti.



Avrete riconosciuto il luogo, è dove avevo raccolto l'aglio gigante, come sempre spuntano piante tutto attorno da dove viene estirpato il bulbo, in pratica diventa una pianta "infestante", ovviamente molto gradita!



Questo ho trovato estirpando e ripiantando le piantine:





Questo modo di propagazione avviene grazie ai piccoli bulbetti che si trovano legati ai grossi spicchi dell'aglio, chiamati "cormi".










Le piante nate dal cormo produrranno un bulbo unico, tipo cipolla o, più precisamente, un bulbo che ricorda quello del porraccio selvatico. A volte è chiamato anche aglio maschio. Se questo bulbo rimane in terra o viene estirpato e ripiantato, si otterrà una bella testa d'aglio gigante.

Sia chiamato aglione, aglio del bacio o aglio-elefante, è sempre allium ampheloprasum, vediamolo in questi filmati in lingua inglese.

Il primo, il secondo, nel terzo la propagazione dal cormo. Come si vede nei filmati, alcuni consigliano di togliere lo stelo fiorale per un presunto vantaggio di ingrossamento del bulbo, altri non lo fanno, la mia esperienza dice che non c'è differenza, coltivo piante vicine eliminando lo stelo alternativamente, una pianta sì ed una no, risultato uguale! A meno che non vogliate utilizzare in cucina anche il tallo ed i fiori, tagliare e buttare è un grande spreco!




martedì 15 maggio 2018

MELONE DI MANTOVA

Melone di Mantova

di Angelo Passalacqua


Ennesimo dono di un Amicodellorto, un melone che stuzzicò la mia curiosità coltivativa, volevo testarne la coltivazione in luogo molto diverso da quello natale e con la mia solita tecnica di arido-coltura murgiana.


I semi provengono da un orto familiare, autoprodotti da una trentina di anni. La mia solita ricerca di notizie ed informazioni mi ha subito portato ad un sito dedicato al melone mantovano, prodotto tutelato da IGP, con la sorpresa di scoprire che i meloni mantovani sono tre, diversi tra di loro!



Non credo ci siano dubbi, è la varietà a frutto liscio descritta nel link e che il Consorzio di tutela coltiva partendo da semi ibridi F.1, per garantire giustamente una uniformità di prodotto.



Le piante coltivate in seccagna e non cimate hanno portato a maturazione frutti abbastanza diversi nell'aspetto, la pezzatura piccola, non superiore al mezzo chilo di peso.





"Piccolo e bruttino" a vedersi, polpa croccante, molto saporita e profumata, uno dei più buoni meloni che abbia mai assaggiato, simile al Rospo , altro melone sopraffino!



Non è una varietà da serbo ma da consumo immediato, non oltre una decina di giorni dalla raccolta, unico neo di un melone sopraffino!