Pagine

martedì 19 febbraio 2019

AGLIO DI ALTAMURA

Aglio di Altamura

di Angelo Passalacqua



Un tempo, fino agli anni Settanta, percorrendo le strade che portano ad Altamura partendo da Santeramo, lo si incontrava chilometri prima di entrare in Altamura, le coltivazioni dell'aglio nelle terre migliori, file di agli a perdita d'occhio, costeggiavano la via per Santeramo e per Matera.



Poi iniziò il periodo dell'abbandono, la coltivazione tutta manuale troppo onerosa ma, sopratutto, non c'erano più coltivatori disposti a questo duro lavoro. Per fortuna, qualcuno rimase a coltivare, in piccola quantità, questo aglio rinomato, evitando che andasse perduto.



Le grosse teste di forma regolare, con gli spicchi "cicciotti all'interno.



Bulbilli con "tunica" bianca, di lunga conservazione, le teste intrecciate in lunghe serte appese ad asciugare.





Oggi c'è la riscoperta dell'aglio di Altamura, la meccanizzazione ha sostituito, quando possibile, il lavoro manuale, come vediamo in questo filmato degli Amici di BiodiverSo. Due tipologie che si trovano in vendita, con tunica bianca e con tunica rossa.





Chiudo invitandovi alla visione di questo filmato, girato oltreoceano, tra tanti heirloom garlic anche agli italiani! Magari c'è anche quello di Altamura, portato da qualche emigrato altamurano?

Nessun commento:

Posta un commento