di Angelo Passalacqua
La numerazione presente nel titolo rende esplicito che l'argomento richiede più capitoli, vedremo molti cereali di varietà antiche, vi consiglio l'acquisto di questo prezioso libro:
Le spighe sono di farro monococco, ne parleremo in seguito. La storia dell'orzo inizia al tempo remoto in cui l'uomo non è più nomade, semplice raccoglitore e cacciatore ma diventa coltivatore di piante che "addomestica", qui una scheda
Coltivo due varietà di orzo, entrambe "distiche", sono diploidi, con due sole file di semi. La "nostrale" è un orzo vestito, i chicchi sono avvolti dalle glumelle, le origini sono risalenti al 1800 circa, la ricerca si è fermata qui in assenza di testimonianze certe, era comune in tutto il Sud dell'Italia. La "Leonessa" è un orzo nudo o mondo, i semi sono "puliti", il mago dei grani Strampelli selezionò questa varietà nel 1936, dalle popolazioni di orzo già presenti sul territorio.
Come sempre, le mie prove di coltivazioni si svolgono in condizioni non favorevoli, per mettere al limite le varietà, terreno arido e sassoso, niente compost o letame, niente irrigazione. In foto vedete a destra una fila di cece nero di Cassano, le piante d'orzo nostrale hanno al piede piante di ervilia, con funzione pacciamante-fertilizzante, in sinergia.
Altre notizie
Ancora qualche giorno di attesa e parto con la mietitura!
Le spighe dell'annata 2014...
... e quelle del 2015, in maturazione.
La Leonessa era utilizzata come orzo da caffè , qui in Puglia era utilizzata invece la sua farina, per il surrogato del caffè si tostava l'orzo vestito, con questa particolare pentola
In questo filmato girato in Sardegna si vede il viaggio completo dell'orzo, da macinatura al pane, nel Salento l'orzo per il pane dei poveri
Altro gustoso prodotto salentino è la celeberrima frisa d'orzo
Le mie frise d'orzo sono impastate a mano con lievito madre, tagliate con lo spago di canapa, condite con pomodorini di Galatina, olio e.v.o. sale ed origano.
Mi tocca anche questo sacrificio...
ALLA FACCIA DEL SACRIFICIO!!!
RispondiEliminaDa quando siamo in Salento ho scoperto l'orzo.Noi non lo coltiviamo ma ne trovo coltivato "bene"e lo uso anche per fare le orecchiette maritate oltre che per le frise.Una vera bontà.
Caro Angelo, come sempre sai raccontare le piante con poche parole e tanta passione. Fai proprio venire il desiderio di coltivare tutto, ma purtroppo non spazio per altre piante.
RispondiEliminaUna domanda per entrambi: l'orzo, o altri cereali, li macinate in proprio?
@Liliana
RispondiEliminaBeh, se il completamento della prova coltivativa necessita anche dell'assaggio finale, non posso sottrarmi! Attenta, citare le orecchiette maritate potrebbe causare una invasione della tua casa da parte degli amici!
@Claudia
Tanti si sono attrezzati con molini familiari con macine in pietra, con più o meno soddisfazione. Per fortuna, ci sono alcuni mulini tradizionali che macinano cereali, sempre macine in pietra ma non c'è più l'asino incappucciato che girava in tondo...
Angelo
Già macinato per fortuna ora che ho imparato a fare le orecchiette mi sento una leonessa gli amici sono sempre i benvenuti
RispondiEliminaScusa Angelo, non avevo barrato la notifica e ti ho chiesto ancora.
RispondiEliminaPer quest'anno non avrò bisogno del mulino.
Avevo sei semi di un mais nerissimo a chicco grosso, ne ho spediti 3 a un amico e sono andati persi, 3 li ho seminati io, ne sono nati due, una pianta si è rotta con una tempesta di vento e l'altra... per ora non ha nemmeno una pannocchia.
Fine del mais nero...
Grazie Angelo, la Ervilia è usata in sinergia anche per altre colture? La mietitura è meccanica o manuale?
RispondiEliminaCiao Massimo,
Eliminal'ervilia è associata all'orzo, che non diventa molto alto e non rischia di allettarsi, per i grani e gli altri cereali a taglia alta è preferibile usare altre leguminose, tipo la lenticchia e le vecce.
Raccolta manuale, per cereali e leguminose, una faticaccia....
Angelo