di Domenico Tommasino
Il pomodorino del piennolo è un grande prodotto della tradizione Campana, coltivato già
da metà ottocento e principalmente alle pendici del Vesuvio, oggi è un prodotto
D.O.P., il prodotto fresco è totalmente assorbito dal mercato locale, vista la produzione
limitata.
Ha un
sapore intenso, dolce-acidulo, un bel colore rosso vivo, buccia molto spessa e
la bacca dal peso da 20 a 30 grammi, a seconda del terreno su cui si coltiva e la sua caratteristica
principale è la lunga conservabilità ed il pizzo, esiste anche il Piennolo giallo dal gusto più
delicato e si conserva anche meglio.
Si caratterizza da un’ottima conservabilità post raccolto, il
raccolto avviene generalmente da agosto in poi (trapiantando ad aprile e
maggio)
Per conservarli sino a
marzo dell’anno successivo.
L’irrigazione va sospesa appena si formano i pomodorini del primo palco in modo da far crescere la
pianta e frutti con meno acqua
possibile, preferibilmente va cimata, poi una volta raccolti i grappoli, i pomodori
vanno a formare i Piennoli, vanno appesi
in luogo asciutto, non guasta la ventilazione e la penombra.
Per avere una buona qualità del pomodoro è preferibile far
crescere la pianta legata a dei tutori o allo spago in modo da far raggiungere
i raggi solari sull’intera bacca
I semi ricavati dalla produzione dell’anno precedente, al
momento della semina è preferibile porli in acqua per una giornata, oppure si
possono usare i semi ancora freschi ricavati dai pomodori che si sono
conservati sino al mese della semina.
Per comodità di semina e del successivo trapianto si possono
usare contenitori alveolari, se volete con torba raffinata
Il trapianto generalmente va fatto ad una distanza di 30-40
cm l’una dall’altra, almeno un metro e
mezzo tra le file, nelle foto vedete la pacciamatura con film plastico, è
purtroppo una scelta per la mia carenza di tempo e per evitare la crescita di
erbe infestanti, nonché per risparmio idrico, ma usare la
paglia per pacciamare andrebbe benissimo!
Ad inizio agosto
saranno in maturazione avanzata pronte
per il raccolto, personalmente inizio dopo il 15 agosto a scalare.
Che meraviglia!!! E che invidia!! Qui al nord è difficile trovare un annata così secca per far sì che si possano conservare questi pomodori, ma il peggio è la cimice asiatica che li devasterebbe anche da raccolti e appesi....complimenti a Domenico
RispondiEliminaComplimenti, è proprio una meraviglia!
RispondiEliminaCari amici, grazie per i complimenti, per fortuna qui si riesce ancora a coltivare, ma il clima non è più lo stesso da almeno venti anni.
EliminaSe passate dalle mie parti sarò felice di regalarvi un bel piennolo magari metà rosso e metà giallo
Auguri a tutti di buona Pasqua
Davvero complimenti, anche da parte mia. Una meraviglia. Confermo che anche da me i pomodori da serbo non si possono coltivare.
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