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domenica 15 settembre 2019

POMODORO BARESE

Pomodoro Barese

di Angelo Passalacqua


Un tempo la città di Bari aveva i suoi orti da cui arrivavano verdura e frutta, erano situati nei comuni limitrofi, da una parte andavano a Giovinazzo, Bisceglie ed oltre, dall'altra parte fino a Mola. Spesso questi orti erano poco distanti dal mare, con ortaggi tipici, con sapore diverso da quelli coltivati nelle zone interne.

Oggi di ciò è rimasto molto poco e Bari non ha più quei prodotti in vendita nei negozi. Ma qualcosa si è salvato e, magari, tiene viva qualche tradizione, come la mitica preparazione della salsa di pomodoro.



Era il pomodoro per "fare le bottiglie" come si usava dire, così legato al territorio che non aveva un nome, semplicemente chiamato "barese"





Le piante crescono a portamento determinato, con la vegetazione "a foglia di patata", per questo si semina più volte a distanza di un mese circa, si irriga fino alla comparsa delle bacche, sempre con ridotta quantità di acqua, poi si allunga l'intervallo tra una innaffiatura e la successiva.



Un pomodoro molto polposo, pochi semi ed acqua di vegetazione, sapore dolce, la salsa che se ne ricava ha un colore rosso vivo. Una caratteristica molto positiva è che questo pomodoro, in caso di pioggia abbondante, non si spacca né si gonfia di acqua ma resta intatto, a differenza di altri pomodori.

Presso le sementiere si trovava, fino a qualche anno fa, un pomodoro simile al Barese, col nome di pomodoro Ventura, che manteneva le ottime caratteristiche del Barese.

E' presente nell'elenco deile varietà tradizionali della Regione Puglia.

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