di Angelo Passalacqua
A prima vista sembra il peperoncino tondo calabrese, non lo è perché questo piccolo peperone è patrimonio del Comune di Gravina in Puglia.
Presente nel Nuovo Almanacco BiodiverSO, potete consultarlo qui, cresce a Gravina assieme a due peperoni piccanti chiamati da queste parti diavolicchi, piccoli diavoli perché piccanti mentre la papecchia, a differenza del peperone calabro, è poco piccante, a volte è quasi dolce.
Sempre da Biodiverso, i peperoni di Gravina.
Il territorio di Gravina è molto diverso dal mio, comunque la papecchia si adatta bene, le piante sono compatte e resistenti alle avversità, come sempre da me poca acqua, niente letame, niente solfato di rame, niente zolfo, niente insetticidi bio (?) con ottimo risultato.
Ha rischiato di scomparire per sempre, per fortuna qualcuno lo ha evitato. Per evitare i problemi di erosione genetica, è sempre meglio evitare di raccogliere i semi da una sola pianta, io ne pianto almeno 15, i fornitori iniziali sono stati tre, tra Gravina, Altamura e Santeramo.
Che graziosi!
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