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mercoledì 8 aprile 2020

IL MELOGRANO / 2


Il melograno 2 

di Angelo Passalacqua 


Il melograno, Punica granatum, è originario del Medio Oriente, da qui si espanse a tutto il Mediterraneo, in Italia arrivò dalla Grecia e nei vari territori prese nomi diversi, melagrana, granato e site, quest'ultimo nome deriva dal Greco, a Side, l'eroina dei Fenici che diede il nome anche alla città di Sidone. 



Nel dialetto del mio paese ma anche in molte zone del Salento e della Magna Grecia, è chiamate "sét", evidente la derivazione da "side" 







Le varietà coltivate sono molte, alcune varietà moderne sono frutto del grande successo ottenuto dalla riscoperta della melagrana negli ultimi anni, che ha però portato ad un sistema di coltivazione "industriale", che ha trasformato una pianta che non abbisogna di irrigazione, né difesa dai parassiti e dalle malattie, e di una potatura ridottissima in una coltivazione non sostenibile.





Assieme al nocciolo, il melograno ha il portamento arbustivo, fa la "corona", cioé attorno al fusto principale emette molti getti ogni anno, per avere una buona produzione di frutti è sconsigliato allevarlo ad alberello. 









Oltre alle varietà ben definite, ho voluto sperimentare anche la semina, con risultati inaspettati ma incoraggianti. 





Fine seconda ed ultima parte 

6 commenti:

  1. ciao Angelo, per quale motivo se coltivato ad alberello il melograno produce pochi frutti? Ho due piante, ovviamente coltivate ad alberello...

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    1. Ciao Bernardo, il melograno fiorisce sui rami giovani, uno e due anni, oltre che sul fusto pricipale, è soggetto a notevole cascola dei fiori, e quindi lasciando più getti basali aumenta la produttività.

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    2. ciao Angelo, intendi che si dovrebbero tenere anche i vigorosi succhioni perfettamente verticali che nascono dalle parti basse della pianta? Comunque, a parte questi, conviene allora non potare la pianta? Io dovrei ridimensionarle molto perché ormai si toccano con altre piante, e hanno fronde molto fitte... Ho visto invece una coltivazione industriale dove le piante avevano solo tre o quattro grandi rami che partivano dal tronco, e da questi pochissimi rami giovani. Come se fossero piante molto vecchie. Erano molto ''scarne''... Il contrario della forma a cespuglio, insomma.

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    3. Ciao Bernardo, se i succhioni partono dal ceppo sono quelli che porteranno i frutti ed andrebbero eliminati a fine coltivazione. La potatura va fatta, eliminando le parti secche ed i getti che hanno prodotto. La coltivazione industriale è "innaturale", con forzature marcate e scarsa durata delle piante.

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  2. Ciao Angelo, ho trovato nel boschetto che si è bruciato ben tre cespugli di melograno immagino selvatici..anche se li prima c'era un uliveto con alcuni alberi da frutto..e poi ho piantato diversi melagrani comprati da vivaio...ad ora nessun melograno comprato ha passato l'estate (non ho possibilità di annaffiare) per cui mi chiedo come propagare i melograni che ho trovato (che comunque non ho ancora assaggiato...so che fanno melagrane perchè ne ho trovate alcune per terra a gennaio)

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    1. Ciao ?, sicuramente in questo oliveto erano presenti alberi da frutto di molte varietà, come si usava un tempo. Il melograno si propaga facilmente da pollone radicale, più raramente da seme. Ti consiglio di insistere coi polloni, se il tuo terreno al momento non ti consente farlo, devi "curarlo" dove pianterai.

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