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lunedì 29 giugno 2020

ZUCCHINI



La zucchina 

di Angelo Passalacqua 

Finora nel blog si è parlato poco dello zucchino, un post firmato da Giampiero, come suo solito, benfatto, qui. Paolo parlò della sua trombetta di Albenga e io di due zucchine particolari, che ritroveremo tra poco. Colmo con piacere la lacuna e andiamo a conoscere un pò di zucchine. 



Grazie agli scambi con gli Amici, ho coltivato e coltivo molte varietà, per testarle nel mio areale di coltivazione e sempre interessato alla possibilità di coltivarle in aridocoltura. Con successo, sono pochissime quelle che hanno richiesto un pò di irrigazione ed un posto a mezzombra. Alle varietà tradizionali come la striata pugliese e la San Pasquale, di origine campana, si sono aggiunte la bianca di Palermo e la bianca di Trieste, la verde e la nera di Milano, la tonda di Nizza e la tonda di Piacenza, la gialla banana, ecc. 







Nel mio territorio la coltivazione in arido è tradizionalmente utilizzata, con ottimo risultato, le malattie tipiche della zucchina sono praticamente assenti, coltivazione biologica come sempre, produzione abbondante e ortaggi che hanno un lungo periodo di conservazione post raccolta, fuori dai frigoriferi. 





A tutti gli effetti, le zucchine sono ortaggi consumati immaturi ma sono sempre zucche, salvo alcune varietà appartengono alle Cucurbita pepo 





La zucchina pasticcina, o disco volante o capesanta







Lo zucchino friulano 







La trombetta di Albenga del nostro Paolo ha una crescita enorme, le piante sono ai piedi di un mandorlo, per la gradita ombra e per fare da tutore ai tralci, ma la pianta preferisce strisciare sul terreno... 

Anche la lunga di Napoli si può raccogliere come zucchina, consiglio la prova! 

giovedì 25 giugno 2020

MELANZANA BIANCA AD UOVO


La pianta delle uova 

di Angelo Passalacqua 

Una insolita melanzana, bianca ed a forma ovale, come un uovo e per questo viene detta appunto la pianta delle uova 


Come le altre melanzane dai colori più usuali, viola o nere, bianche o striate, appartiene alle Solanum melongena, si coltiva come le altre, in piena terra ma può essere coltivata anche in vaso capiente, in terrazzo o sul balcone 



La bella fioritura, come se fosse una pianta ornamentale, a cui segue l'apparizione delle melanzane bianche 


Le melanzane si possono mangiare senza sbucciarle, questa è sottile e non disturba la masticazione, i semi sono relativamente pochi ed il sapore della polpa non è amaro, è inutile metterla a perdere l'acqua di vegetazione sotto salatura. 

Per recuperare i semi da riseminare, bisogna lasciare maturare completamente la melanzana attaccata alla pianta, il colore cambierà dal bianco al giallo, purtroppo non è più possibile mangiarla a tale stadio di maturazione. 

Un piccolo, necessario sacrificio ma ne vale la pena! 

lunedì 22 giugno 2020

FAGIOLINA DEL TRASIMENO


La fagiolina del Trasimeno 

di Angelo Passalacqua 


Il più piccolo di dimensione tra i fagioli Vigna, la Famiglia proveniente dall'Africa e poi partita per altri luoghi, l'Europa, il Medio Oriente e l'Oriente, magari cambiando anche nome, come è successo alla "soia" rossa e quella verde, che invece sono "dolici", vecchia denominazione di questi fagioli. 


A destra nella foto, la fagiolina in compagnia del "fratello" maggiore, il dolico di Santeramo 


Per confronto, i due semi in basso sono sempre di dolico 



A differenza di altri Vigna che vengono coltivati per la produzione di ricercatissimi fagiolini, la fagiolina fa subito "il filo" al suo baccello, quindi può essere mangiata come fagiolo secco. Per le sue piccole dimensioni è una coltivazione in via d'estinzione, in pochi continuano a seminarla, zone ristrette come quella che gli dà il nome, sul lago Trasimeno, dove contribuisce ad integrare il reddito dei contadini locali. 



Tutte le fasi della coltivazione sono svolte manualmente, una grande fatica ma, per fortuna, organizzazione come Slow Food contribuiscono a far conoscere ed apprezzare questi fagioli, qui il Presidio



Come molti altri Vigna, anche la fagiolina si presta egregiamente alla coltivazione in arido, senza mai irrigare, resiste bene al caldo torrido e teme invece le basse temperature. 

Per finire, una ricetta con la fagiolina

lunedì 15 giugno 2020

SALVIA SCLAREA


Salvia sclarea 

di Angelo Passalacqua 


Un ettaro di Murgia, tanta pietra e poca terra, dove coltivare i semi tradizionali, i frutti di una volta, seminare le piante selvatiche in orto, come insegnava Teofrasto, le erbe officinali e le aromatiche...

Una salvia, la prima a fiorire tra le varietà che coltivo, la sclarea o moscatella 


Facciamo la sua conoscenza in questo contributo ed in questa scheda


Una fioritura appariscente con profumo percepibile da lontano, attrae api ed altri insetti, si dissemina da sola con facilità, tenendo fede al suo nome si "salva" da sola dalle malattie e, in un ambiente "selvatico" non ha insetti parassiti, magari aiutata da "insetticidi biologici" come questo che riposa su di una delle sue foglie, nella foto seguente... 


Il fiore è molto bello, con una singolare caratteristica, una sorta di meccanismo a molla costringe l'insetto impollinatore ad impregnarsi ben bene di polline 






Le parti eduli della pianta sono le foglie carnose ma anche i profumati fiori. 

Una pianta di facile coltivazione e dalle grandi virtù, consiglio a tutti di avere almeno una pianta, si accontenta anche di un vaso e, se avete spazio disponibile, anche altre varietà di salvia e molte aromatiche, le mostrerò a breve! 


lunedì 8 giugno 2020

RUCOLA A FOGLIA DI ULIVO


Rucola a foglia di ulivo 

di Angelo Passalacqua 


Meno conosciuta della classica rucola selvatica, la rucola a foglia di ulivo differisce per la forma fogliare, non frastagliata bensì intera, come confermato dal nome scientifico, Diplotaxis integrifolia



Pianta perenne, si dissemina da sola da brava selvatica, se non viene raccolta per scopo alimentare forma cespugli veri e propri, con la tipica fioritura di colore giallo, il sapore delle foglie è il medesimo della "sorella" a foglia frastagliata. 


Non badate alla pianta fiorita in secondo piano, il crisantemo commestibile



Oltre che come alimento, le rucole selvatiche possono risultare molto utili come piante da richiamo per insetti dannosi, come cimici ed altiche ad esempio, essendo perenni sono praticamente sempre presenti nei campi e tengono lontani i parassiti dalle altre piante ortive, sempre se c'è spazio sufficiente. 

Le piante selvatiche che crescono in terreno povero ed arido hanno una vegetazione minore rispetto a quelle presenti nell'orto ma è sempre bene tenere presente che le piante di rucola "coltivate" possono immagazzinare troppi nitrati nelle foglie. A tale proposito, un interessante testimonianza di coltivazione inusuale della rucola:


I semi di rucola sono facilmente reperibili da molte sementiere ma, come sempre, gli Amicidellorto sono disponibili a scambiare o regalare i semi autoprodotti!