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martedì 31 agosto 2010

Torta salata Murge

Torta salata MURGE
di Franca

Gli ingredienti principali,  zucchine da fiore, pomodorini perino giallo e tondino di Altamura sono nati dai semi che Angelo mi ha mandato ed ho pensato di chiamare così questo piatto.


Stendere una pasta brisèe in una pirofila e metterci della ricotta condita con dell’olio evo e pepe, quindi delle rondelle di zucchina, lasciate un po’ al dente,  salate e pepate fatte saltare precedentemente in padella con olio e aglio dove aggiungerete, all’ultimo momento, i loro fiori spezzettati e basilico. Coprire con del prosciutto cotto, quindi decorare con i pomodorini perini e i tondini di Altamura. Forno 180° per circa 40 minuti.


Visto che ad agosto i peperoni sono ottimi ho anche questa ricetta:

Risotto con peperone giallo

Tagliare a pezzetti un bel peperone giallo, una cipolla ed uno spicchio d’aglio. Mettere il tutto nel robot e frullare fino ad avere una poltiglia gialla. Cuocere con un po’ d’olio evo ed un mestolino d’acqua per circa 15 minuti. Buttare il riso e farlo tostare quindi portare a cottura aggiungendo, man mano che serve, del brodo. Prima di fine cottura del prezzemolo tritato e, una volta spento il gas, una bella spolverata di reggiano. Avrete un bel piatto di risotto color giallo come fosse con lo zafferano.





venerdì 27 agosto 2010

Papaccella

La Papaccella
Capsicum annuum  Fam. Solanacee

di Angelo Passalacqua



Con lo stesso nome, papaccella, vengono chiamate più varietà di peperoni, nella zona di provenienza si usano nomi dialettali diversi per evitare di far confusione. Avevo descritto la papaccella in questo post:
http://amicidellorto.splinder.com/post/21386425/PEPERONE+%22PAPACCELLA%22
In questi link trovate ulteriori notizie:
http://www.saporetipico.it/prodottotipico188/campania/papaccellanapoletana.html
http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/tipici/tradizionali/papaccella.htm
Adesso vediamo di conoscere un'altra papaccella, la "riccia".


Molto costoluto, carnoso e profumatissimo, i colori spaziano dal rosso chiaro a quello scuro, al giallo intenso.




Un peperone così credo meriti qualche foto in più


 Lato "A"...

 ... e lato "B" del peperone giallo



L'uso culinario lo vede protagonista di molte ricette, per esperienza personale vi garantisco che è sempre buonissimo!



http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/tipici/tradizionali/peperone_papaccella.htmlAl momento della pulizia dai semi accade spesso di trovare la "sorpresa", un seme ha germogliato all'interno, una minipapaccella verde fa mostra di sé.


http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=303 


sabato 21 agosto 2010

fagiolino Metro

Il fagiolino metro
di Paolo Basso

Di questo fagiolino ha già scritto Angelo nel post sui fagioli dolici, viene chiamato fagiolino metro o asparago, è un fagiolino mangiatutto che può essere a seme nero o a seme rosa (che poi è un marroncino chiaro).

Lo avevo già coltivato parecchi anni fa, ma erano tempi che il lavoro non mi permetteva di venire frequentemente nel terreno e sopratutto non c'era possibilità di annaffiare. Così non ne avevo un buon ricordo, ma mi sono dovuto ricredere quando l'ho coltivato quest'anno.

I fagiolini metro a seme nero li ho seminati ai primi di maggio, quattro semi per bicchierino e li ho trapiantati dopo 20 giorni. Li semino nei bicchieri di plastica perchè molto spesso germinando in terra sono mangiati dalle limacce o beccati dagli uccelli, li trapianto quando iniziano a fare le prime foglie vere.

Dopo un mese circa dal rapianto ho iniziato a raccogliere, inizialmente li prendevo quando erano sui 30 cm di lunghezza, poi anche più lunghi perchè non erano minimamente duri o con fili.


Tra quelli che vedete qua ce ne sono anche sui 60 cm e oltre, le piastrelle del piano sono di 20 cm.

Raccolti più piccoli il gusto è più delicato, sanno di asparago selvatico, ma anche quelli più grossi sono veramente buoni e senza filo, si fa' presto a raccoglierli e a pulirli, per me è il fagiolino ideale.

Al 10 luglio ho seminato nei bicchieri di plastica quelli a seme rosa, trapiantati dopo una quindicina di giorni e queste sono le piante al 20 agosto


In basso ci sono già i fagiolini, da raccogliere tra qualche giorno


Ai primi di agosto faceva molto caldo e per quanto bagnassi le piante dei metro a seme nero erano un po' patite, così avevo deciso di lasciare i baccelli più in alto per fare la semenza per il prossimo anno. Quando il giorno 14 c'è stata pioggia per tutto il giorno le piante si sono riprese e pur con poche foglie stanno rifacendo fiori e frutti che ho già ricominciato a raccogliere, mentre con i baccelli secchi che ho tolto ho già la semenza.

Aggiornamento del 3 settembre:

Ho già raccolto parecchie volte i metro a seme rosa, sono ottimi e secondo me migliori di quelli a seme nero, questa è una foto di oggi, prima della raccolta


E questo è il risultato della raccolta delle 18 canne alla cui base sono state piantati 4 semi:


I fagiolini a seme rosa sono di un colore verde chiaro e di sezione più regolare di quelli a seme nero, la lunghezza e la mancanza di filo è la stessa, come pure la bontà.

Anche questa varietà va' raccolta ogni 2 - 3 gg, il tempo necessario a raccoglierli è di pochi minuti, e senza doversi piegare o spostare le foglie, i fagiolini sono bene in evidenza portati da un lungo stelo.

mercoledì 11 agosto 2010

Melanzane colorate

Melanzane di tutti i colori
di Paolo Basso

Quando si dice biodiversità.... oggi ho raccolto delle melanzane del mio orto, alcune meritavano una foto.



Malanzana bianca a uovo, Bianca di Imola, Lunga violetta di Napoli, Listada de Gandia, Black Beauty... oltre a quelle coltivate solitamente si sono aggiunte piacevoli novità, per gusto e per colore.

Che dite, manca la Rossa di Rotonda? magari per il prossimo anno, ha un gusto un po' particolare...

domenica 8 agosto 2010

Fagiolo di Rocquencourt

Phaseolus vulgaris  Fam. Leguminose

di Angelo Passalacqua

Più volte ho dovuto tranquillizzare persone che mi contattano per chiedermi semi, "purtroppo non ho molto per ricambiare" è la frase frequente... Ed io preciso sempre che i semi che coltivano nei loro orti vanno sempre bene, anche quelli che sottovalutano come "comuni". Questo fagiolo ne è un'esempio lampante, è una varietà commerciale, venduta da molte ditte sementiere ma io ho gradito la manciata di semi coltivata da anni in un orto piemontese...



Volevo provare un fagiolino mangiatutto diverso dai soliti, il Burro di Rocquencourt  sembrava avesse tutte le qualità richieste, dalla precocità di coltivazione ( i miei ottimi dolici sono tardivi) alla abbondante produzione, il portamento nano, in più un vistoso ed inusuale colore.



Fagiolini col color dell'oro, lunghi anche 15 centimetri e col diametro di 6 mm ma teneri e "senza filo", il sapore è molto buono



I semi sono neri, la pianta si è mostrata molto precoce, ho provato la coltivazione a secco, senza irrigare, all'inizio la coltivazione procedeva molto bene con ottima produzione di baccelli, purtroppo poi le piante hanno mostrato di non gradire, i baccelli si fermavano a 6/7 cm... Peccato!
In conclusione, un ottimo fagiolino precocissimo dall'abbondante produzione di baccelli di ottimo sapore, pianta che non si ammala. Per i prossimi anni, non mancherà nei miei orti!  

domenica 1 agosto 2010

Biricoccolo

Il Biricoccolo
Prunus x dasycarpa     Fam.  Rosacee

di Angelo Passalacqua


Susino nero, susincocco, susino del Papa e il più conosciuto Biricoccolo sono i nomi di questo frutto poco noto, le sue origini sono sconosciute, di certo si può affermare che è un ibrido naturale derivante da una varietà di albicocca, prunus armeniaca, ed un susino selvatico, prunus cerasifera, il mirabolano.



Del genitore albicocco ha preso la forma del frutto, la buccia vellutata e le foglie, dal susino la polpa succosa dal gusto dolce-acidulo. Viene riprodotto solo per innesto, essendo un'ibrido i semi sono sterili, per esperienza personale posso dire che nessun seme seminato ha germogliato.

http://www.saperesapori.it/PressArea/tabid/306/articleType/ArticleView/articleId/483/Il-frutto-dimenticato-Il-biricoccolo.aspx

Il portainnesto più usato è il mirabolano ma nei miei terreni ha vita breve, devo innestarlo sul mandorlo. Non ha bisogno di nessun trattamento di difesa, è robusto e resistentissimo.

Non è una sola varietà, se ne conoscono almeno tre, originarie delle zone vocate alla coltivazione sia delle albicocche che dei susini.


Il Gigante di Budrio, cittadina vicino Bologna, è il biricoccolo a pezzatura più grossa, paragonabile alle più grosse varietà di albicocche.



Questo che vedete è il frutto al giusto punto di maturazione, non è facile capirlo agli inizi coltivativi ma qualche anno di esperienza è sufficiente. E' importante perchè una raccolta precoce dà un sapore di prugna acerba mentre la raccolta troppo tardiva ha un gusto di albicocca inacidita.


http://www.ilgiardinodellecollezioni.it/prodotto.aspx?id=663



Andiamo adesso a conoscere il biricoccolo Vesuviano, più piccolo di pezzatura ma praticamente uguale per il resto delle caratteristiche. Ha fama d'essere più aromatico, io non noto differenze rilevabili, ma è solo la mia opinione...


Un'immagine del frutto intero...


...ed aperto.



La polpa è un misto di albicocca come pasta ma la succosità è di una prugna, molto aderente al nocciolo, quest'ultimo è quello tipico delle susine.