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martedì 17 aprile 2012

ENOTERA

di Claudia Maggi

L'Enotera, Oenothera biennis, è una pianta ornamentale originaria del Nord America, ormai spontaneizzata in Italia, grazie alla sua adattabilità.

Ne esistono diverse specie, anche con fiori di colore diverso dal tradizionale giallo.
Per essere precisi,la varietà in mio possesso è l'Oenothera glazioviana micheli.
I fiori sono molto profumati, si aprono la sera ed appassiscono con il sorgere del sole.



Le persone che passeggiano lungo la stradina nelle sere d'estate si fermano un attimo per rilassarsi, godendosi il suo delicato profumo. Si notano i numerosi fiori appassiti.
Per mantenere la pianta ordinata sarebbe necessario togliere i fiori ogni giorno. Spesso lo faccio, ma non sempre ne ho il tempo.


http://it.wikipedia.org/wiki/Oenothera_biennis

I semi sono numerosissimi, per evitare che diventi infestante tolgo spesso i fiori appassiti e le capsule dei semi prima che arrivino a maturazione. I semi contengono un olio ricco di acidi grassi insaturi (acido y-linoleico, acido linoleico, acido oleico). Questo olio si trova in commercio, ed è considerato ottimo. La pianta contiene flavonoidi e tannino.

Tempo fa lessi che le foglie in pediluvio contrastavano il gonfiore dei piedi e un paio di signore che l'hanno provato si sono dette soddisfatte.


http://www.giardinaggio.net/Erboristeria/fitoterapia/Rapunzia.asp

Solo l'anno scorso seppi che la pianta è commestibile, e lessi che le radici si devono raccogliere in autunno, ci provai ma con pessimi risultati: le radici erano legnose e quindi immangiabili.
Quest'anno, a gennaio, mi ritrovai con un bel ciuffo di violette nate spontanee in serra, decisi che quelle belle violette cornute, già quasi in fiore, meritavano uno spazietto all'aperto. Per sistemarle dovetti eliminare un ciuffo di enotera che minacciava di diventare davvero enorme nel piccolo spazio dove si trovava. Subito la prima radice si ruppe, era tenera, succosa e croccante. Estirpai il ciuffo con maggiore attenzione, più altre piantine in zone poco adatte.


Foglie e radici le ho utilizzate in diversi modi, unite a minestre, o in ottimi tortini di verdura. Unica accortezza è quella di usare foglie tenere e non esagerare con la quantità, perché il gusto è piuttosto forte. Le radici le ho assaggiate anche crude, hanno il solo difetto del succo leggermente vischioso, il gusto è piccantino e gradevole, sempre se usata senza esagerare.

Che dire: coltivatela: fatica non se ne fa!


http://erbario.myblog.it/archive/2009/11/10/enotera-rapunzia.html

http://www.fioridiaia.altervista.org/index.php?p=search&searchfields=1039&words=oenothera

Aggiornamento:

Anche i fiori sono commestibili. Per esempio da qualche anno uso preparare piccole quantità di confettura di mele, con aggiunta di petali di Oenothera.


http://fioridiiaia.blogspot.com/2018/06/fiori-di-oenothera-e-semi-di-lino.html 














15 commenti:

  1. Assomiglia molto alla bella di notte,molto profumata con fiori che si aprono di sera.Davanti alla porta d'entrata ogni anno ne nascono spontaneamente molte piante.
    Franca

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  2. Finalmente un commento andato in porto !!!!!!!!!!!!! Franca

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  3. l'avevo vista al supermercato a pochissimo prezzo... non l'ho presa... mannaggia... :-)
    giam (sempre quello)

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  4. Caro Giam,

    dovremo partire dai semi, ringraziando anticipatamente Claudia!

    Angelo

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  5. Franca è vero, è autodisseminante all'inverosimile, e io cerco di togliere tutti i semi.
    Giam, davvero al supermercato? Mai vista.
    Se mi mandi l'indirizzo ti spedisco qualche piantina, devo già mandarle ad Angelo. Appena riesco, sono un po' "incasinata".

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  6. Questa pianta è molto interessante. Peccato che apra i fiori solo al calar della sera.
    Ho letto che dai semi si ricava un olio, il c.d. "olio di enotera", appunto. Ha molte proprietà che si possono leggere sui diversi siti che trattano dell'argomento.

    A livello dermatologico agisce contro la dermatite atopica, eczemi, eritemi solare, scottature solari, mastopatia fibrocistica (presenza di cisti alle mammelle). Preserva l'elasticità cutanea e previene la comparsa di rughe.

    Propongo di estrarre le proprietà dei semi attraverso un metodo casalingo:
    OLEOLITO DI ENOTERA (concentrato oleoso ottenuto dalla macerazione di alcune erbe dentro un olio vegetale, per estrarne le proprietà liposolubili):
    - tritare i semi e porli in un vasetto di vetro.
    - versare olio di oliva fino a coprirli.
    - chiudere il tappo ed avvolgere il recipiente con carta stagnola.
    - ogni giorno agitare il contenuto ed esporre il contenitore ai raggi del sole per qualche ora, poi riporre in un luogo asciutto e buio.
    - dopo due/tre settimane filtrare.
    - spalmare sulla pelle...

    Roberta

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    1. Ah, come faccio io con i semi di alloro, per ottenere un olio che si spera allevi i dolori.
      Molto interessante. I semi di certo non mancano, basta lasciarli maturare, mentre di solito io li tolgo per evitare che si dissemini all'inverosimile.

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    2. Intendi dire le bacche di alloro?
      Nelle bacche mature sono presenti oli essenziali quali geraniolo, cineolo, eugenolo, terpineolo, fellandrene, eucaliptolo, pinene, in percentuale fino al 10%. Si usano per la cura dei reumatismi e per gli strappi muscolari.

      Hai già provato se funziona?

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    3. Ho provato, con l'aggiunta di olio essenziale di ginepro.
      Diciamo che su una caviglia malandata da sempre ha dato qualche miglioramento, si gonfia meno.
      Si espone al sole qualche ora ogni giorno o qualche ora una volta e basta? Grazie.

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    4. Se hai la possibilità di esporlo per circa 4 ore ogni giorno, si velocizza il tempo di produzione dell'oleolito. Il sole serve per aiutare lo scioglimento delle sostanze contenute nella droga (questo metodo si chiama "a digestione solare"). Se te lo scordi non è un problema. Puoi anche lasciarlo nel luogo fresco ed asciutto senza necessariamente esporlo al sole, ma in questo caso il processo necessita di 30/40 giorni.

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    5. Aggiornamento olio di bacche di alloro + olio essenziale.
      Sì, intendo bacche di alloro. Direi che funziona, più di ogni altra cosa provata prima.
      Sono partita da olio di mandorle dolci con dentro delle bacche di alloro. Le bacche non le ho tolte.
      A questo prima aggiungevo olio essenziale di ginepro, adesso che l'ho finito mi hanno consigliato un mix di ginepro, teatree, limone e rosmarino.
      Stamattina ho camminato, non tantissimo, ma qualche tempo fa sarebbe stato sufficiente a farmi passare la notte senza sapere come mettere la caviglia. Infatti il dolore in piedi è sopportabile ma da seduta o sdraiata si intensifica parecchio e pulsa. Stasera quasi non sento niente, e tieni conto che oggi non ho ancora spalmato l'intruglio.
      Direi che funziona!

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  7. Giam, mi mandi l'indirizzo che ti spedisco l'enothera?

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  8. Certo che te lo mando :-)
    Ma l' Oenotera Speciosa ha gli stessi usi culinari?

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    1. L'oenothera speciosa l'adoro, questa primavera ho trovato la pianta da un produttore di piante e l'ho subito piantata nell'orto.

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  9. ehm... da imbranato quale sono...: non trovo il tuo indirizzo mail, Claudia.... Il mio è gpap00@tiscali.itxx (levare le x finali)

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