Pisello Moor
di Angelo Passalacqua
Molti sono i cosidetti legumi minori, alcuni sono stati riscoperti di recente tipo la cicerchia ad esempio, ma di una certa fama godono ervilia, roveia ed altre. Di altre invece si sono perse le tracce, troppo tempo è passato da quando gli uomini le usavano come alimento, non c'è più la testimonianza verbale e, spesso, neanche quella scritta
A confondere le idee contribuisce anche la difficoltosa identificazione di questi semi, tra Vicia , Lathyrus, Pisum, ecc.
Questo che sembra essere un pisello appartiene invece alle Vicia, più esattamente è la Vicia narbonensis, per notizie ed immagini vi rimando qui, qui, qui, qui , qui e qui.
Questa veccia-fava-pisello veniva coltivata, secoli fa, in consociazione con le graminacee su cui si arrampicava con i suoi viticci, grani di alta statura che venivano falciati a mano. Questo è testimoniato fino al 1600, poi scompare perchè l'uomo aveva selezionato varietà più produttive tra i legumi coltivati
Crescendo consociato al grano, la pianta non ha bisogno di irrigazione, con i suoi tubercoli radicali azoto-fissatrici contribuisce alla concimazione. Per l'uso alimentare, come per tutti i legumi, lungo ammollo ed altrettanta lunga cottura, come farina è consigliabile un uso saltuario
Dopo aver conosciuto una fava che in realtà è un Lathyrus (qui il mio post), un pisello nero che è una Vicia, Famiglia che comprende anche le fave, infatti in tutti i dialetti del Meridione d'Italia è chiamato fava selvaggia
Nel prezioso libro dell'anno 2004 non c'è nulla riguardo all'uso alimentare, solamente un caso di coltivazione ad uso foraggero e la conferma del nome dialettale di "fava"
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