martedì 30 settembre 2008

Fagiolo Dolico

di Angelo Passalacqua

In Puglia sono coltivate molte varietà di fagiolo dall'occhio o dolico, sono apprezzatissimi come fagiolini mangiatutto, meno come fagioli secchi.
Premessa necessaria, qualche parola sul nome. Dato che, traducendo dal greco e dal latino, "dolico" significa semplicemente "lungo" è giusto usare la denominazione di "Vigna unguiculata" dove Vigna è il cognome di uno studioso che ha descritto questi fagioli, "unguiculata" sta per "con un'unghia", "con uno zoccolo" e "con dita ad artiglio". Vediamo di chiarire un pò...  Unguicola (piccola unghia) caratterizza in zoologia le scimmie antropomorfe e l'uomo, in quanto " a forma appiattita o incurvata solo trasversalmente, con punta rotonda e sporgente dal polpastrello". Ma la definizione esatta è quella botanicamente accettata che dice: "petalo che reca alla base un prolungamento con forma di unghia umana all'inserzione del ricettacolo fiorale".

Le varietà che descrivo vedono "l'occhio Pinto", seme nero, varietà nana, estremamente resistente alle avversità ed alla siccità. La coltivazione "a secco", senza irrigare, comune al "fagiolo con l'occhio", quello col seme bianco e ilo nero. Varietà nana anche questa, anche se esistono anche rampicanti, poco diffuse.

Il fagiolo metro, detto anche asparago o stringa, è varietà rampicante, richiede irrigazione e sostegni robusti, presenta il caratteristico lungo baccello. I fagiolini vanno raccolti quando hanno la lunghezza di 7/8 cm per i nani, 30 cm per il fagiolino metro. Comunque non fanno "il filo"... Ho notizia di fagiolo metro nano ma non l'ho mai visto. Il ciclo colturale è più tardivo rispetto ai fagioli, la resa è uguale ma la qualità di gusto dei Vigna è insuperabile!!! Il migliore in assoluto è il nero occhiopinto.

Se volete coltivare questi fagioli, tenete presente che temono il freddo, richiedono poca acqua, sono più resistenti dei normali fagioli. La semina va fatta non prima di Aprile, consigliabile la semina a righe, piante alla distanza di 10 cm (nane), 20 cm (rampicanti), profondità di semina 2/3 cm.

Il piatto più comune (e saporito...) vede i fagiolini lessati assieme alla pasta, bucatini o spaghetti (i fagiolini qualche minuto prima, poi la pasta), scolare a cottura e condire con passato di pomodoro fresco e grattuggiata abbondante di cacioricotta, pecorino fresco in alternativa. Ottimi anche i fagiolini lessati e puoi stufati con olio extravergine, aglio e pomodorini. Se avete del buon pane "vecchio", mettetelo a fette nel piatto e versateci sopra i fagiolini ed il "sughetto".
Come fagioli secchi, potete usarli come gli altri, il sapore è diverso, ma molto gradevole.



In alto, fagiolina del Trasimeno. Sotto, da  sinistra fagiolo dall'occhio Pinto, fagiolo dall'occhio, fagiolo metro.






Questo è il fagiolo dolico lablab, la quadrettatura delle foto è la stessa.


lunedì 22 settembre 2008

Sorghum saccharatum


Ho avuto qualche anno fa semi di questa graminacea che raramente ho visto negli orti e nei campi , ma che una volta probabilmente era coltivata abitualmente .
Si seminava nel tempo della semina del granturco. La saggina da scope.
Non ho molto terreno e soprattutto non è adatto alla coltivazione del granturco. Ma come ho fatto per quest’ultimo ho voluto provare  e vedere l' effetto che fa….
La semina si effettua a fine aprile, e si dispongono file a margine dei campi di mais. Io ho deciso di metterla in un piccolo orto vicino a casa per poterla ogni tanto innaffiare. Tre anni fa anno avevo tentato di seminarla tra i filari della vigna ed era rimasta molto piccola, ma aveva prodotto lo stesso un bel ciuffo (le spighe che poi si utilizzano) , l’anno successivo in un appezzamento di un vicino  (probabilmente molto ben concimato e arato) era diventata rigogliosa e superava il metro e ottanta.

Saggina


Il fusto si raccoglie più o meno in questo periodo e si appende ad asciugare a “testa in giù”  così che il peso dei semi stessi stenda bene le spighe che seccano diritte.



Ora ho un bel po’ di materiale per fare scope e scopini, semplici da realizzare  e molto utili , morbidi e duraturi.

Tempo fa ho scoperto un semplice attrezzo che usava mio suocero,  contadino, che non ho mai avuto il piacere di conoscere, Oltre a curare la vigna, le mucche  gli orti e quant’altro, produceva seta con i bachi e nel “tempo libero” si faceva le scope e gli attrezzi da lavoro.

 Ho cercato di usare quello stesso attrezzino per fare le scope di saggina, ma la ruggine dei bulloni e delle farfalle lo ha reso tutto un blocco, così ne ho creato uno nuovo con i consigli spizzicati a mio marito (che piano piano si ricordava). Non ho molta destrezza e il lavoro non è precisissimo.


Chiusura del manico
Cucitura
Fine legatura


Qualche incertezza sulle legature , ma il risultato c’è ed è più che accettabile. Nel tempo la saggina si asciuga e le legature diventano molli, quindi bisogna tirare ancora un po’ il fil di ferro per non perdere i pezzi per strada, ma se bisogna scopare le foglie del cortile e non si hanno troppe pretese di eccellenza artigianale, funziona benissimo. Anzi, è pure molto carina.

Purtroppo ancora non riesco a adoperarla  come mezzo di trasporto.
ciao
Adriana




Aggiungo le foto inviatemi da  baccorobby  sulla scopa di saggina, grazie per le foto! 


SCOPA_DI_SORGO_(particolare_delle_legature_della_scopa_e_zeppa_di_tenuta) 

SCOPA_DI_SORGO_(_legatura_alla_base_della_scopa)

SCOPA_DI_SORGO_(legatura_mediana_)

SCOPA_DI_SORGO_(legature_di_separazione_scopa_)




mercoledì 17 settembre 2008

Pomodori in Piemonte

Il metodo di coltivazione non è molto diverso da quello descritto da Angelo e da alcuni contadini della zona; mio marito ha preparato delle "fosse" di profondità due vangate . Sul fondo ha messo letame misto a paglia, foglie secche e compost (piccole quantità). poi ha rimesso al suo posto  la terra tolta dallo scavo. Queste aiuole sono distanziate circa un metro una dall'altra e l'erba è lasciata crescere , ogni tanto falciata e lasciata sul posto. Cerchiamo di evitare il più possibile di perdere acqua dal terreno e contemporaneamente abbiamo un passaggio calpestabile anche dopo le piogge. .Le aiuole sono state preparate per tutti gli ortaggi.
 Una volta estirpate le patate , ad esempio, i cavoli sono stati trapiantati subito nell'aiuola senza ulteriori lavorazioni.
Il risultato è questo:  

orto pomodori
 orto con patate, pomodori e peperoni
L’irrigazione non è quotidiana, ma solo di emergenza grazie all’impianto goccia a goccia.
Il 2008 è stato anno di abbondanti piogge nel periodo maggio giugno e mai come in altri anni le piante di pomodori hanno raggiunto altezze impensabili. Per lo stesso motivo, dopo i primi segni di sofferenza da peronospora, abbiamo fatto alcuni trattamenti con solfato di rame nel periodo critico. Poi la situazione si è normalizzata e le piante hanno recuperato e hanno mantenuto un aspetto sano per tutta l’estate.
I risultati:







Ecco alcune varietà di pomodori i cui semi ho ottenuto da scambi in questi anni . Sono varietà che ho scelto in base ai miei gusti e alla loro capacità di sopportare anche lunghi periodi di siccità. Sono pomodori prevalentemente da insalata, con buccia sottile, ricchi di polpa e dolci. Non disdegno neppure i pomodori da salsa e i pomodori piccoli. Molti dei nomi delle varietà sono di fantasia perché non avevano un “pedigree” ben definito, nonostante questo li isolo per mantenerne la “purezza” perché mi soddisfano pienamente

Ciao a tutti
Adriana