mercoledì 29 febbraio 2012

Il Fico /1

di Angelo Passalacqua

Albero del Bene e del Male allo stesso tempo, sacro ed impuro, maschio e femmina

http://www.masseriaficazzana.it/il_valore_del_fico.asp


Sacro agli Egizi il Sicomoro, Ficus sycomorus, l'Albero della Vita, ed il Ficus religiosa



L'albero Cosmico, il Bo, sacro per Buddha, il Ficus religiosa di Siddharta Gaitama



I Greci gradivano il sykon, il nostro ficus carica mentre il progenitore selvatico, il Caprifico era ritenuto albero inutile e di sinistra fama, come scrive Omero del caprifico del vortice di Cariddi:
"Tre volte al giorno la vomita e tre volte la risucchia,
orrendamente: e che tu non vi sia quando risucchia."



http://it.wikipedia.org/wiki/Ficus_carica



I Romani invece lo apprezzavano, il Ficus carica caprificus, sotto la chioma di un ficus ruminalis la Lupa allattava Romolo e Remo. Simboli fallici intagliati nel legno di fico erano ostentati nelle feste Dionisiache


Nelle foto vedete le varietà che coltivo







fine prima parte


venerdì 24 febbraio 2012

Orti e semi

di Angelo Passalacqua

Questa volta andremo a visitare un'orto molto lontano, prima però devo fare una premessa relativa ai semi. Fino a qualche anno fa, mi inorgogliva definirmi "seedsaver", salvatore di semi, mi sembrava un nobile fine trovare e coltivare i semi "antichi", quelli dei nonni contadini.

Con molta fatica, ho trovato molte varietà delle mie zone, quelle selezionate col prezioso lavoro dei contadini di un secolo fa ma ero insoddisfatto, cercavo sempre semi ancora più vecchi fino a quando mi venne il dubbio se stessi agendo nella giusta direzione. L'amico Giampiero diceva giustamente che ormai "non c'erano più semi da salvare!", lui il mio dubbio l'aveva avuto prima...



Ci sono decine di varietà di fave, fave cavalline e favini in Italia del Sud. E' un po' lungo ma leggete tutto
http://www.biotipicipuglia.it/FCKeditor/UserFiles/File/Agrobiodiversita.pdf



E' giusto che un'ortolano debba "salvare" centinaia di varietà di fave, con tutto il lavoro che ciò comporta? In quale prospettiva? Questo compito non spetterebbe alle Banche dei Semi?



I vecchi contadini avevano sbagliato nel selezionare le varietà migliori scartando le altre?

Quando un seme acquisiva la qualifica di "varietà tradizionale" e quindi meritevole d'essere salvata dall'estinzione?


I semi viaggiano, varietà scomparse nelle zone di origine si ritrovano dopo decenni dove i contadini emigrati le hanno portate. In foto otto varietà di angurie "italiane" di dodici che coltiverò grazie all'amicodellorto Emanuele.

Ora andiamo nell'orto di Tucson dell'amicodellorto Jay

http://scientificgardener.blogspot.com/

Perché vi ho portato qui è presto detto. Jay scrive che deve imparare a fare il seedsaver, con umiltà

http://scientificgardener.blogspot.com/2012/01/on-inbreeding-depression.html

http://sustainablemethow.net/documents/SeedSavingGuide.pdf


Spero non abbiate difficoltà con l'inglese, il traduttore di Google può darvi aiuto, non è però il massimo...

Come vedete nei suoi post, coltiva semi "locali" assieme a cetrioli armeni, zucca lunga di Napoli... E quest'anno anche tutti i caroselli, se la mia busta gli arriva sana e salva!


http://www.wintersown.org/wseo1/Free_Seeds.html

Come nel nostro blog, scambio semi gratis!

http://www.nativeseeds.org/pdf/seedlistingcatalog.pdf

Ecco il paradosso, avreste mai immaginato di trovare, tra i "semi dei Nativi", fagioli dall'occhio in tante varietà, okra, sorgo di origine africana che in Europa non ci sono più? Uno degli origani pugliesi alla voce "true greek oregano"? Il mio aglio gigante come "leek"? Ed i meloni, i piselli e le angurie arrivati con gli Spagnoli? Ma non era stata l'Europa ad essere invasa dalle piante delle Americhe?

Questa non è una favola quindi non c'è neanche la morale...

Buon orto biodiverso a tutti gli Amicidellorto del mondo!


L'interessante scritto di Giampiero:



http://gruppo_lettura.blog.tiscali.it/2010/12/04/la-vita-segreta-dei-semi-j-silvertown/

sabato 18 febbraio 2012

Carciofo selvatico

 di Angelo Passalacqua


A vederlo così riesce difficile pensare che abbia dato origine a tutte le varietà di carciofi che conosciamo oggi, irto di spine come si presenta mangiarlo è inimmaginabile...

http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/viewtopic.php?t=6792



Spesso viene chiamato carciofo selvatico il fiore del cardo mariano ma come vedete sono diversi.


http://www.tanogabo.it/Cynara.htm



La piccola coccinella è al sicuro, protetta da temibili spine che vedete in primo piano.




Della pianta si mangiano le coste fogliari crude, come per il mariano, levando con cura le spine, o cuocendole. I capolini sono una bontà mangiati subito o conservati sott'olio.


http://www.youtube.com/watch?v=yA20FI-RWrM


Uso molto antico vede il carciofo selvatico come caglio vegetale



http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=291

martedì 7 febbraio 2012

PAOLO





C'erano immagini migliori e più poetiche, ho scelto questa perchè scattata il giorno dell'incontro a casa di Teresio.

Le ceneri di Paolo torneranno nei luoghi che ha amato, la sua casetta sotto gli ulivi e la Corsica, alla Madre Terra.

Paolo aveva tre blog di cui andava giustamente orgoglioso, guardate quello sulla amatissima Corsica, quello delle sue caprette e le sue piante, che meraviglia!
Quanto lavoro ha fatto, quanta meticolosa cura...

Anche questo blog era suo, ne era l'amministratore e si occupava di tutto, aveva esteso a me la possibilità di gestire il blog su splinder perchè occorreva gestire la moderazione dei commenti e scrivere qualcosa quando lui era in Corsica. Al passaggio su questa piattaforma gli chiesi di occuparsi di tutta la parte tecnica, i post glieli inviavo. Lui volle comunque darmi accesso ad alcune parti del blog, infatti sono qui a scrivere...

Il motivo per cui mi pare giusto che il blog si fermi qui è proprio perchè rispetto il lavoro di Paolo, io non potrei curare il blog come lui, potrei rovinare tutto...
Per me è giusto che rimanga come lo ha lasciato, naturalmente non ci sarà nessuna chiusura, io continuerei sempre a seguire questo blog mentre NOI potremmo continuare il discorso della Condivisione in un'altro luogo.

Ma non subito, datemi tempo. Paolo diceva: "Che piacere scrivere e far vedere il nostro lavoro, vedendo quanto venga apprezzato! Ma quando non mi piacerà più, chiudo e smetto!" Ora non ho piacere a scrivere, solo aprire il blog e trovare quanto Paolo ha lasciato mi dà un dolore insopportabile!

Angelo




domenica 5 febbraio 2012

CIAO PAOLO

Sei andato via nel sonno, senza soffrire, dolore ne avevi patito tanto durante la vita...

La nostra amicizia di questi anni di cammino assieme, ci siamo visti una sola volta e per poche ore, le tue telefonate ogni quattro o cinque giorni perchè temevi sempre di disturbare...

I tuoi progetti, le tue piante, i semi che dovevo spedirti, gli innesti che dovevi fare tra breve, melanzane e pomodori sul solanum torvum...

Mi pungolavi sempre perchè ero pigro, mi dicevi che gli Amici erano in attesa e non dovevo farli attendere...

Questo blog a cui tenevi tanto era tuo, lo avevi creato e seguito con amore, finisce oggi, non avrebbe senso continuare senza di te.

Il tuo Amico
Angelo


mercoledì 1 febbraio 2012

Rosa di Gorizia


di Angelo Passalacqua



La sua bellezza lascia senza parole, una cicoria o, meglio, un radicchio così non l'avevo mai visto!

Il nome è meritatissimo, assomiglia proprio ad una rosa, anche il colore è meraviglioso!

Per i semi, devo ringraziare ancora una volta Mario P. , di Trieste, preziosissimo fornitore di rarità.


Non ho avuto il coraggio di mangiare una simile beltà, ho lasciato completare la coltivazione senza intervenire, come tutte le varietà di cicoria è pianta perenne.
http://www.ersa.fvg.it/divulgativa/prodotti-tradizionali/vegetali-naturali-o-trasformati/rosa-di-gorizia

E non potrebbe esserci premio più meritato!
http://www.lettera43.it/ambiente/37138/gorizia-una-rosa-nel-piatto.htm