giovedì 29 luglio 2021

MAGGIORANA

 Maggiorana 

(Majorana hortensis) 


di Angelo Passalacqua 


"Tu che dal tuo monte Elicona

 conduci all'uomo la rapita vergine,

 cingi le tempi dei fiori

 di soave maggiorana odorosa,

 e preso il flammeo vieni

 qui lieto con candido piede

 nel sandalo color di rosa" 

                           Catullo, Carmina 



La leggenda narra di Imeneo, valente musico, morto improvvisamente mentre cantava alla cerimonia di nozze di Dioniso e Altea e da allora il Canto di Imeneo fu presente nelle feste di matrimonio 


I Greci chiamavano questa pianta "Amaraco", in onore di un altra figura mitologica, il custode dei profumi alla corte del re di Cipro, Cinira, morto per il dispiacere di aver rotto un vaso pieno di essenze preziose 



Nonostante Amaraco e Imeneo, la maggiorana è legata al mondo femminile, Imeneo era il custode della verginità della sposa, da lui l'imene 

Non è una pianta selvatica, a differenza dell'origano, è chiamata anche erba Persia o erba persa, sia per ricordare la terra di origine sia perché non riesce a disseminarsi da sè nel selvatico, è una pianta ortiva.

La maggiorana "selvatica" che possiamo trovare oggi negli incolti sono piante sfuggite alla coltivazione oppure sono gli incroci spontanei tra origano e maggiorana, come l'origano greco e l'origano maru 


La prima coltivatrice fu Afrodite, la dea dell'Amore, che le diede il suo intenso profumo, molto diverso dall'origano. Qui, qui e qui notizie utili 



La coltivazione è molto semplice, se in piena terra è meglio mettere la pianta nell'orto, ha ciclo perenne o perennante, facile moltiplicarla dividendo il cespo che per talea e seme. Ma è facile trovarla in vendita, si presta bene alla coltivazione in vaso.

Oltre che pianta aromatica, molto apprezzata in erboristica 


sabato 24 luglio 2021

FAGIOLO REGINA DI SAN LUPO

Fagiolo regina di San Lupo 

 di Angelo Passalacqua 


San Lupo, piccolo paese in provincia di Benevento, patria del fagiolo regina, così chiamato in onore della Regina Maria Teresa, come si può leggere qui


Una rarità che ricevetti anni fa da un Amico, proprietario di azienda vinicola di Torrecuso, altro piccolo paese poco distante da San Lupo 



Sapevo già che non era un fagiolo che avrei potuto coltivare nei miei terreni, è una varietà esigente in fertilità del terreno ed acqua di irrigazione, per fortuna c'erano due Amici erano pronti ad adottarlo, con ottimo risultato 



E' una varietà tradizionale della Regione Campania, qui la scheda

Non avendo assaggiato i fagioli coltivati a San Lupo, non posso dire se è rimasto lo stesso anche se coltivato in Puglia e Basilicata, però è così buono che non oso immaginare il livello della bontà, sicuramente inarrivabile, di quello "originale"! 

Le ricerche che ho fatto per trovare notizie mi hanno fatto scoprire un paese, che conta circa 800 abitanti ma sono molte migliaia quelli residenti in tutto il Mondo, con una storia millenaria impossibile da ignorare. Un legume "femmina", porta il nome di Regina, nel paese delle streghe janare, come narra la leggenda, qui il sito del Comune, qui e qui altre notizie, infine qui un filmato. 

Ancora al femminile, uno scritto di qualche giorno fa: 

Ma chi sono le Janare? “Sono le streghe di Benevento - racconta Concetta Pigna, responsabile ricerca e sviluppo -. Figure mitiche della civiltà contadina, sacerdotesse di Diana, Artemide per i Greci, la dea che rappresenta una donna che combatte, conosce l’influsso delle fasi lunari sull’agricoltura e, con il suo arco, punta dritta all’obiettivo e lo centra. La leggenda narra di sacerdotesse danzanti intorno a un noce, rituale così forte che venne fatto proprio dalle Janare del noce di Benevento, un albero magico dalle doti soprannaturali. Le Janare in realtà erano donne moderne, che decidevano di essere sapienti, non necessariamente mogli e mamme. Conoscevano le erbe, preparavano pozioni e invadevano le campagne con i loro flussi vitali”. A loro, a queste donne sapienti e temute che la società maschilista definiva “streghe da non nominare” per incutere terrore tra la gente, è dedicato il progetto della Cooperativa La Guardiense nata nel 1960 proprio il giorno della festa della donna, su iniziativa di 33 soci fondatori. “Volevano affrancarsi dalla vendita delle uve a commercianti che speculavano sui prezzi, diventando essi stessi imprenditori cercando poi di aggregare il territorio e valorizzare i vitigni Falanghina e Aglianico - spiega l’attuale Presidente Domizio Pigna -. Nel 1962 si è svolta la prima vendemmia, nel 1966 abbiamo presentato la richiesta per la Doc Solopaca e, dopo sei anni, abbiamo avuto il riconoscimento. È stato il primo passo, poi è nata l’idea di qualificare il territorio tornando all’utilizzo dei vitigni storici”.

Testo tratto da qui


giovedì 1 luglio 2021

SALVIA ANANAS

Salvia ananas

di Angelo Passalacqua 


Una delle molte varietà di salvia meno comuni, anche se ora si trova con facilità con il nome di salvia ananas, Salvia elegans 


 La coltivo da una decina di anni, in vaso, tra le salvie è quella che richiede più acqua, in piena terra soffre, anche se posta in mezz'ombra, nella siccitosa Puglia 



Le foglie profumano di ananas, i rossi fiori ancora di più e commestibili al pari delle foglie, è una pianta perenne e quindi è possibile raccogliere foglie e fiori senza timore 







I vasi sono sotto l'ombra di un pino, all'aperto anche in inverno, anche se il freddo brucia totalmente le piante, esse ripartono dalla base ed anche dagli steli secchi, se non vengono tagliati! 





Il metodo di propagazione migliore e di sicura riuscita è quello della talea, possibile per tutto il periodo primaverile ed estivo, basta tagliare degli steli di dieci centimetri (ed anche meno, se necessario) posti poi in un contenitore con acqua. Ad esempio, questo rametto staccato accidentalmente e tenuto in acqua una settimana, in Aprile 







Le talee vanno tenute in luogo luminoso ma evitando il sole diretto. Alla radicazione avvenuta, mettere in vaso singolarmente e porre alla mezz'ombra, la crescita è molto veloce. 

Per l'uso culinario ed erboristico, qui