lunedì 15 agosto 2022

 

 

Mio compleanno

Ferragosto, per tutti una festa, per me La Festa, il giro di boa annuale, in parole povere il compleanno.
Ma i festeggiamenti con la famiglia sono rimandati di due giorni, troppa confusione e mancanza di parcheggi, così giornata tranquilla al fresco degli ulivi, in compagnia del botolo:

domenica 7 agosto 2022

MELONE "GAGHIUBBO"

Melone gaghiubbo 

di Angelo Passalacqua 


Ricevere i semi fa sempre piacere, averli con tutto il "contenitore" ancora di più! Ringrazio l'Amico Angelo Giordano per il suo regalo 


 "Tra i meloni antichi qualche giorno fa vi abbiamo segnalato la varietà ‘Gaghiubbo’, particolarmente resistente alle malattie ed alla siccità, con sapore ‘profumato’ e non molto dolce, da consumare entro 48 ore dalla raccolta. Il ‘Gaghiubbo’ ha la forma simile ad una zucca ‘a spicchi’ e può pesare anche 3-4 kg, ma di solito è più piccolo.

Il nome ‘Gaghiubbo’ è associato a livello locale ad alcuni soprannomi o modi di dire: quando una cosa ha una forma ‘strana’, si dice che è stata fatta ‘a gaghiubbo’."

La descrizione di questo particolare melone l'ho estratta da questo post.






In questo articolo di cinque anni fa, gli amici di BiodiverSO mostrano quello che cresceva nell'orto di Angelo, compreso il gaghiubbo 

Purtroppo non posso mostrarvi l'interno del melone come faccio di solito, in mia assenza la moglie ha provveduto... 






La presenza del gaghiubbo in casa si avvertiva dall'intenso profumo che sprigionava, Angelo lo aveva coltivato in arido, senza irrigare, non c'era liquido all'interno. 

All'assaggio una sorpresa, il sapore era poco dolce (rispetto ai meloni più zuccherini), molto aromatico e profumato, ma è la polpa che ha sorpreso, non è acquosa ma in bocca si liquefa all'istante come se invece di una fetta di melone state assaporando una granita! 

Ovviamente questo può piacere o meno, i gusti non si discutono!
A me è piaciuto... 

giovedì 4 agosto 2022

PISELLO MOOR

 Pisello Moor 

di Angelo Passalacqua 


Molti sono i cosidetti legumi minori, alcuni sono stati riscoperti di recente tipo la cicerchia ad esempio, ma di una certa fama godono ervilia, roveia ed altre. Di altre invece si sono perse le tracce, troppo tempo è passato da quando gli uomini le usavano come alimento, non c'è più la testimonianza verbale e, spesso, neanche quella scritta 



A confondere le idee contribuisce anche la difficoltosa identificazione di questi semi, tra Vicia , Lathyrus, Pisum, ecc. 





Questo che sembra essere un pisello appartiene invece alle Vicia, più esattamente è la Vicia narbonensis, per notizie ed immagini vi rimando qui, qui, qui, qui , qui e qui.



Questa veccia-fava-pisello veniva coltivata, secoli fa, in consociazione con le graminacee su cui si arrampicava con i suoi viticci, grani di alta statura che venivano falciati a mano. Questo è testimoniato fino al 1600, poi scompare perchè l'uomo aveva selezionato varietà più produttive tra i legumi coltivati 



Crescendo consociato al grano, la pianta non ha bisogno di irrigazione, con i suoi tubercoli radicali azoto-fissatrici contribuisce alla concimazione. Per l'uso alimentare, come per tutti i legumi, lungo ammollo ed altrettanta lunga cottura, come farina è consigliabile un uso saltuario

Dopo aver conosciuto una fava che in realtà è un Lathyrus (qui il mio post), un pisello nero che è una Vicia, Famiglia che comprende anche le fave, infatti in tutti i dialetti del Meridione d'Italia è chiamato fava selvaggia 





Nel prezioso libro dell'anno 2004 non c'è nulla riguardo all'uso alimentare, solamente un caso di coltivazione ad uso foraggero e la conferma del nome dialettale di "fava"


lunedì 1 agosto 2022

MELONE "DINO"

 Melone "Dino" 

di Angelo Passalacqua 


Questo post vuole essere complementare al precedente, quello del melone palla di neve, come giustamente segnalato da alcuni Amici, questo melone lo si trova in vendita in molti supermercati, una fortuna! 




Non è mia intenzione fare pubblicità ma fare un'eccezione per un melone come questo è necessario! La storia di questa novità potete leggerla qui, e qui, da dove estraggo: 

"Questo melone non è un incrocio tra varietà conosciute, ma una cultivar totalmente a sé stante - ha dichiarato Saskia Polak - Il nostro fornitore brasiliano è l'unico a produrla al momento, anche se in volumi ancora limitati. La consistenza morbida e il livello zuccherino tra 14 e 16 gradi Brix, lo rendono un frutto ideale per i bambini. Stiamo lavorando duramente per offrire questo melone anche in calibri più piccoli, perché finora la gamma è rappresentata per lo più da grandi pezzature". 


Questa è la targhetta di riconoscimento del melone Dino, le foto le ho scattate al supermercato Coop di Venusio (Matera), sono da tempo socio, ho acquistato un melone per fare un confronto col mio Palla di neve. 

Da notare la località di coltivazione, la Puglia.




Confermo in tutto e per tutto quanto ho già detto, un melone ottimo per profumo e sapore, se lo trovate, acquistatelo, lo merita!