martedì 13 maggio 2008

Barba di Becco

Le erbe del passato
di Angelo Passalacqua

"Su di un lato il terreno saliva leggermente, culminando in una piccola pietraia. Quel punto non aveva mai conosciuto intervento umano, da secoli.
Era pieno di cardi, felci, rucola, cicorielle, rosmarino, frammisti a piante a me sconosciute. L'anziana contadina di Melendugno raccolse una pianta a metà fra un cardo e una cicoriella "questa è la carcondrìscena"e cominciò a togliere via via le foglie,lasciando solo il gambo centrale.Un lavoro di rarefatta sapienza e pazienza, per ricavare un piattino di "cicoria". Che però, una volta gustata, ebbe l'effetto di un viaggio a ritroso nel tempo. Tanto i sapori possono uguagliare il potere evocativo delle  parole.
"Carcondrìscena","ulussiu","paparine","cantarinula". Marasciuoli, zanguni, sanàpi, lampascioni e tante altre...
Sono le piante selvatiche, commestibili, che la gente dei campi sapeva riconoscere e raccoglieva abitualmente.

C'è ancora qualcuno che va perlustrando i prati nelle periferie delle città, in certe mattine domenicali,i n certi pomeriggi d'inverno così miti, con borsa o panierino, per raccogliere di queste erbe del passato. Figure insolite: niente tute, niente eskimo, look rassicurante, da "avant le dèluge", sagome lente, innocenti, circondate da bimbi, da cani, che sciamano all'intorno, felici. Nell'epoca dei veleni, delle esalazioni di piombo, di anidride carbonica, dell'uranio impoverito, della mucca pazza, che sia questa la strada da percorrere, in grado di restituire all'uomo il piacere della tavola, il piacere della vita?"

Queste sono parole di una valente scrittrice pugliese di Lecce, Rina Durante, che si occupa anche di ricerca antropologica e storia del cibo.
Se vi farà piacere avevo intenzione di scrivere di queste piante selvatiche e di biodiversità pugliese ma vi avviso che non sarò breve...

BARBA DI BECCO


Famiglia: Asteracee (Composite)
Tragopogon pratensis L.
      "           porrifolius L
      "           porrifolius L. subsp.australis (Jordan) Br.Bl
      "           porrifolius L. subsp. cupani (Guss.) Pign.
      "           dubius




Nomi comuni:baciapreti, salsefica, barba di becco comune, barba di becco violetta, raperonzolo selvatico, scorzobianca selvatica.

Il nome di questa pianta deriva dal greco e sta per barba di caprone e se osservate la pianta col "pappo" fiorito vedrete che, effettivamente, ricorda il muso di capra coi semi piumati a mo' di barbetta.
    




 La descrizione botanica parla di una sola pianta che può essere annuale, biennale e perenne; che può avere il fiore tipico della specie, di colore giallo ma anche con fiore violetto; fa distinzione fra presenza riservata al centro-sud di Italia per la barba di becco violetta e quella comune al centro-nord. A mio parere, non è così. Pur riconoscendo che le varietà sono indistinguibili in assenza di fiore, credo sia più corretto dividere le varietà, la pratensis con fiore giallo, annuale o perenne e la porrifolius ("a foglia di aglio"), con fiore violetto, biennale. Io parlo di quest'ultima.
La pianta ha radice verticale, scende in profondità mentre la parte aerea è simile a quella dell'aglio, le foglie basali sono lineari e divise longitudinalmente,la parte iniziale delle foglie abbraccia il fusto esile della pianta, piegandosi alla punta. Fiorisce in Maggio-Giugno, il fiore è ermafrodita e di colore rosso-viola. Il vistoso pappo fiorale contiene una trentina di semi lunghi, rigidi con peli setosi in cima.
Dalla pianta spontanea, presente in tutta Italia, è stata selezionata una varietà coltivata, con grossa radice, detta la Scorzobianca. Le prime notizie di questa coltivazione risalgono al XVI secolo mentre il T. pratensis era attivamente coltivato in Inghilterra fino al 1900 circa.

La medicina popolare vede l'uso della pianta in decotti con proprietà depurative, utili per calmare la tosse e curare la pleurite. La presenza di inulina, in ottima quantità, nella radice dà il via libera a chi, come i diabetici, deve tenere sotto controllo la glicemia.

L'uso culinario vede l'uso di foglie tenere crude in insalata; foglie, fusti e germogli cotti, lessati e conditi con olio e sale
oppure in gustose frittate; la radice lessata, affettata a rondelle e condita è una vera leccornia!

"Le sue radice al tempo dell'inverno vole servire nel'insalate,per essere assai dolce e gustevole."
  Costanzo Felici
                                              
Parlo di uso nella mia zona, letture varie mi riportano di medesime modalità culinarie anche in Piemonte, lessata e condita con burro; presente nella torta pasqualina, assieme ad altre 8 erbe. Ma anche nelle Marche, Abruzzo, Lazio e Sicilia...Quindi non sono io il più indicato a parlarne, a voi la parola!

Se volete coltivare la barba di becco potete procurarvi i semi dalle piante spontanee, con estrema facilità. Interessante curiosità il fiore, ben aperto al mattino che si chiude al mezzodì...
La semina và effettuata in autunno o in primavera, il seme va appena coperto di terra, come avviene "naturalmente".
Raccomandazione inutile, credo...Ricordate che se partite dal seme la radice potrete raccoglierla non prima del secondo anno.

Riso alla barba di becco

Barba di becco 300 grammi, riso 300 grammi, brodo 1 litro, burro 50 grammi, cipolla 1, olio, parmigiano, matricaria.

Lessare la barba e aggiungerla alla cipolla tritata, all'olio ed a una parte del burro, soffriggendo lentamente. Si aggiunga poi il riso e il brodo, salando e rimescolando. Togliere a cottura e cospargere con formaggio grattugiato. A piacere, pochissima matricaria tritata darà un'aroma particolare, appena amarognolo.

Radice di barba di becco al sugo

Radice di barba di becco, sugo di carne, timo, olio, pamigiano, sale.

Pulire bene le radici. Tagliarle in dischetti sottili che verranno fritti in olio, con sale e timo. Si uniscano al sugo di carne facendo cuocere a fuoco lento fino a cottura. Aggiungere infine il parmigiano prima di servire.

Barbe di becco gratinate

Germogli di barba di becco, besciamella, prosciutto crudo, formaggio fresco

Scegliere i germogli più sani privandoli delle foglie appassite e lessarli in acqua salata.In una pirofila imburrata si deporranno vicini, a coprire tutto il piano. Posarvi sopra sottili fette di prosciutto e fettine di formaggio. Eventualmente fare un'altro strato nella stessa maniera. Su tutto verrà versata la besciamella e si infornerà fino a doratura.

2 commenti:

  1. BARBA DI BECCO - I commenti del vecchio blog

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    14 Maggio 2008
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    Nell'epoca delle esalazioni etc etc, temerari i raccoglitori :)

    Angelo: grazie, bellissimo post, insisti pure! :)

    By the way, tempo fa tu hai raccomandato un libro intrigante intitolato Le Erbe, ed. RAI-ERI, a cura di Picchi e Pieroni: sto facendo impazzire i librai di tutta Milano, ma pare del tutto introvabile :(
    Considerando che trovare libri dovrebbe poi essere anche un po' il mio mestiere, lo smacco è doppio :((

    ciao
    equipaje

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    14 Maggio 2008
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    Troppo buoni,troppo buoni...
    Non ringraziate me ma chi "lavora",Paolo e la "fotografa"...

    @equipaje: se le difficoltà perdurano ti consiglio contattare
    INSOR via della Stelletta 20/23
    00186 Roma tel.06 6877431

    Ciao a tutti
    Angelo

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    14 Maggio 2008
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    Dalle mie parti non ci sono.
    I fiori sono molto belli e mi piacerebbe averla anche solo per quelli.
    Poi saranno sicuramente anche buonissime.
    La scorzobianca che cita Angelo è la radice di Soncino?

    ciao
    Claudia

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    14 Maggio 2008
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    Io ricordo bene questa pianta, ma mi pare che qua abbia il fiore giallo. Possibile?

    Paolo

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    19 Maggio 2008
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    Ho una domanda da porvi.
    Qualche mese fa ho intrapreso l'avventura di un orto sul balcone. Ho acquistato presso garden center tutto l'occorrente, compreso un terriccio riportante sull'etichetta "terriccio universale per piante da giardino e da balcone". Il mio dubbio è se sia corretto dal punto di vista sanitario utilizzare materiale di questo tipo anche per la coltivazione di ortaggi destinati al consumo alimentare. Posso stare tranquillo oppure devo temere la presenza di residui dannosi come metalli pesanti o altro?
    Grazie anticipatamente per la disponibilità.

    antoniosantoro

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    19 Maggio 2008
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    Prima delle immagini, mi sovviene il profumo.....delle barde di prete stufate nel pomodoro con le palline di macinato che chiamavo palline alla cowboy ( chissà perchè???)
    Boia dè...non pensavo che il ricordo del profumo battesse in volata il ricordo delle immagini.
    Era un profumo grasso ed untuoso ma non stucchevole, dolce di pomodoro con la sfuggente nepitella che lo rendeva più vivace....a dir la verità il macinato era quasi pleonastico, perchè le barbe già sembravano carne ( ma si sa, le nonne e le mamme hanno sempre paura che il piccino resti con la fame).
    E si tornava dal mare, arsi come tamerici, con una fame arrabbiata dei 100 bagni e delle perette cosce mangiate col torsolo; con la cannottiera a righine orizzontali bianche e rosse e le brachette in tinta, coi sandalini di gomma trasparente e, con la maschera e boccaglio appoggiatisul tavolino perchè non si sa mai, si tuffava la testa nel piattone di barbe di prete e si rialzava solo per dire: altro pane?!
    ...e adesso smetto sennò mi vien da piangere.

    saluti
    dome

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  2. BARBA DI BECCO - I commenti del vecchio blog

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    19 Maggio 2008
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    ...anche Dome "malato di infanzia e di ricordi", come scriveva nelle sue confessioni di un malandrino Esenin.

    Antonio, non è facile rispondere alla tua domanda senza vedere il terriccio. Per diretta esperienza, posso dirti che i terricci universali, che vendono un pò dappertutto, possono dare sgradite sorprese. Mi sono capitati terricci che non si bagnavano, con una parte che galleggiava, rametti e odori non propriamente tali... Affidati a terricci di nota qualità, un pò più cari ma degni di fiducia. Non posso farti nomi, ma è la ditta più nota del settore...
    Potrei suggerirti di appoggiarti ad un agricoltore di professione,o di fartelo da te il terriccio, ma mi rendo conto che sia una via non praticabile.
    Se, come penso, coltiverai in vaso i tuoi ortaggi, oltre ad usare semi adatti dovrai aggiungere al terriccio altri componenti che ti aiutino, penso, ad esempio, alla bentonite,che assorbe acqua per cederla lentamente al terreno. Dove la trovi?Non prenderla dal garden center, la trovi nelle lettiere per gatti, accertati che sia scritto bentonite al 100% e risparmierai molto all'acquisto.Q uesto vale anche per argilla e tutto il resto, naturalmente...

    Ciao a tutti.
    Angelo


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    20 Maggio 2008
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    Rammentami la porta
    che oltrepasso il muro
    a ritornar bambino
    col cuore gonfio e puro

    Speriamo di non far la fine del povero Esenin....

    saluti
    Dome

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    26 Giugno 2008
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    L'ho seminata, ma non accenna a spuntare. Ci vuole molto?

    Claudia

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    27 Giugno 2008
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    La semina va fatta a Settembre (meglio) o a Marzo, come avviene in "natura".

    Ciao,Angelo

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    01 Luglio 2008
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    Allora se non nasce nulla, per settembre risemino.
    Ovviamente ho tenuto da parte molti semi.

    Grazie
    Claudia

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    05 Settembre 2008
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    I germogli di barba di becco assomigliano un po' a quelli di porro? Se è così, stanno nascendo.

    Claudia

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    27 Agosto 2010
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    Finalmente in primavera ho raccolto le foglie. Buonissime.
    Spero a breve di assaggiare le radici.
    Claudia

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