domenica 9 dicembre 2012

MELONE DI MORCIANO

Melone di Morciano di Leuca 

Cucumis melo L.

di Angelo Passalacqua


Un piccolo melone dato per estinto, il melone invernale di Morciano di Leuca, piccolo paese salentino a pochi passi da Santa Maria, una rarità di cui pochi potrebbero lamentare la scomparsa, in pratica è sconosciuto...

 
Non è stato facile trovare i semi, per fortuna qualcuno coltiva ancora adesso rarità come questa, in piccoli orti crescono grazie ad appassionati ortolani con varietà familiari ereditate dai nonni...

Io l'ho coltivato a secco, come tutti i meloni vernini, le piante si sono dimostrate resistenti e non ho avuto problemi di malattie.

  
A destra i due piccoli meloni di Morciano, nella stessa posizione di crescita che avevano in campo, a sinistra un'altro melone armeno di cui parleremo dopo... I frutti maturi hanno un colore arancione scuro con macchie verde scuro, la forma è sferica, irregolare, senza costolature e senza rezzatura della scorza.


La polpa è di color bianco, in proporzione al frutto la cavità coi semi occupa poco spazio, la pezzatura varia dal chilo al chilo e mezzo (per le mie piante), il sapore è ottimo. Il motivo della scomparsa dagli orti del Morciano è dovuto alla scarsa produttività, una pianta dà uno o due meloni in tutto e serve a poco concimare ed innaffiare, la pezzatura si incrementa pochissimo a scapito di sapore e, sopratutto, serbevolezza.



 

21 commenti:

  1. Dall'aspetto dev'essere delizioso. Riesci sempre a trovare delle rarità eccezionali. Aspetto notizie riguardo il melone armeno

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    1. Confermo, delizioso! Ora continuo la "caccia" al melone d'inverno di Gallipoli...

      Ciao!

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  2. e' possibile avere una fetta? sembra cosi' succoso e dolce.

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    1. Niente assaggio, ti sia di lezione per essere venuto in Puglia e non avermi contattato! La prossima volta fammi una telefonata ed avrai un bel pò di meloni! Bella la tua nuova serra!

      Ciao
      Angelo

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    2. scusami tanto angelo... era stata solo una visita e via... la prossima volta ( fra un anno) cerchero' un modo per arrivarci dove vivi tu... un treno un bus ci sara'... grazie per i complimenti della serra. sta funzionando bene. ora si aspetta la primavera e vediamo come si comporta...

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    3. Ciao Enrico,
      sai bene che il rimprovero era in veste scherzosa, vero? Una bonaria ironia tra amici! Devi sapere che spesso sono in zona di Corato, a pochi chilometri da Andria, non temere, quando sei in Puglia ti raggiungo io!

      Angelo

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    4. allora e' fatto... io purtroppo auto non ne ho e per dire il vero non oso guidare piu' giu' in italia da quando guido in inghilterra dal lato opposto ho paura di far un incidente ahaha.magari vengo incontro a corato con il treno cosi facciamo mezza strada per uno...

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  3. Caro Angelo, la parola d'ordine è: RESISTERE. Dove resistere significa continuare a salvare le colture in via d'estinzione. Ciao a tutti.

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    1. Gli dei non rivelarono agli uomini tutte le cose fin dall’inizio, ma gli uomini con la loro ricerca trovano nel corso del tempo ciò che è meglio (chronoi zetountes epheuriskousin ameinon).
      Senofane


      Caro Giuseppe, RESISTERE e RICERCARE!

      Angelo

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    2. Come mi manca il greco :( è troppo bello

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  4. Ecco un'altra interessante conquista di Angelo, che arricchisce ulteriormente la banca degli amici dell'orto. Ma come fai a trovarle tutte tu?

    Chissà quante altre cose interessanti sono nascoste negli orti italiani e che magari rischiano di scomparire per sempre!

    Interessante il fatto che sei riuscito a coltivarle in asciutto... prima o poi dovremmo fare un elenco di tutto quello che si può coltivare senza acqua, così da avere una panoramica più completa.

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    1. Penso che occorrano anche attenzioni particolari per potere coltivare senza acqua. C'è da qualche parte un articolo che ci svela alcuni segreti per riuscirci.

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    2. Claudia, davvero, un articolo? Puoi postare il link? A me interessa molto.

      Quoto Arvalia per l'elenco della varietà senz'acqua! Ma su questo blog Angelo è l'unico che pratica questo metodo?

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    3. Gli articoli sono di Angelo e sono ben due!

      http://amicidellortodue.blogspot.it/2008/08/orto-senzacqua.html

      http://amicidellortodue.blogspot.it/2009/07/orto-senzacqua-2009.html
      Penso che ci sia solo lui. Io non annaffio più i pomodori, ma il resto lo annaffio

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    4. Avevo inteso fosse un articolo dal web. I due post di Angelo li avevo presenti. Grazie comunque!

      Ditemi se sbaglio, la tecnica zäi descritta, quella con la zanella, si utilizza nei terreni poveri di macro e micro elementi (come in Africa), per i terreni semplicemente aridi c'è un altro metodo? Che forse ha a che fare con la lavorazione del terreno e la potatura delle piante stesse?

      Oppure arido e zäi coltura sono la stessa cosa?
      Vorrei studiarmi questi processi, così da coltivare senza acqua questa estate, nel mio minuscolo orto :)!!!

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    5. @ Roberta
      Quando si va a caccia di semi di vecchie varietà occorre tener presente che, nove volte su dieci, sarà lavoro sprecato... Però il miracolo della scoperta è ancora possibile, il segreto è continuare a cercare!!!

      Per la coltivazione in aridocoltura, ho qualche post quasi pronto, ne parliamo a breve!

      @ Claudia
      Giusta osservazione, ci sono semi più adatti "al secco" ma è altrettanto importante la tecnica di preparazione del terreno.

      @Francesca
      Come hai intuito Zai e aridocoltura sono due cose diverse, anche se hanno punti in comune. Lo zai è per ripristinare un terreno (?) colpito dalla desertificazione, il percorso è quello della permacoltura. La coltura in arido o in seccagna si basa su minime lavorazioni del terreno, varietà di semi adatte e pratiche colturali particolari.
      Mostrerò a breve qualcosa, vedo che l'argomento interessa! Intanto puoi vedere qualcosa in questo filmato, lo ripropporrò nei post con i dovuti commenti, ora godilo "al naturale"!

      http://www.youtube.com/watch?v=_7jXypBVMR4

      Angelo

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    6. Molto bello questo video, fantastiche le immagini delle terrazze, sei imbattibile nella ricerca di video e notizie sul web! E non solo...

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  5. Ho necessità di aiuto.!!!
    Tutti i frutti delle mie piante di agrumi, tranne i limoni fino ad ora, sono stati "punti" da una mosca, cadono e spesso intorno alla puntura si forma una macchia e marciscono sull'albero è la prima volta che succede.
    Qui è successo in tutti gli agrumeti, i contadini dicono che è la stessa mosca delle olive, è possibile? le mie olive non hanno avuto nessuna mosca,loro usano,come sempre,veleni e "merdacce",io veramente non sò cosa fare.
    E' successo a qualcuno di voi? avete consigli? potete aiutarmi?
    Grazie
    Liliana

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    1. Ciao Liliana,
      in questi casi una foto è molto utile! La mosca dell'olivo non è la stessa degli agrumi, le coltivazioni non possono contagiarsi a vicenda. Se è il primo anno che hai questo problema potrebbe imputarsi ad una annata particolare, come di sicuro lo è stata! Se il danno è dovuto di sicuro alla mosca c'è poco da fare, purtroppo... La prevenzione vede l'impiego di preparati consentiti in coltivazione biologica, occorre sempre attenersi alle dovute precauzioni, ovviamente!

      Fai una ricerca alla voce "spinosad" e, giacché ci sei, una schermata su Google Immagini alla voce "parassiti agrumi".

      Angelo

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    2. Grazie Angelo
      ho pensato anche io che il problema fosse dovuto a questa annata veramente particolare, per verificarlo non mi resta che aspettare il prossimo anno.
      Seguirò il tuo suggerimento per quello che riguarda le ricerche sapresti, comunque, indicarmi quali preparati per coltivazioni biologiche si potrebbero eventualmente usare?
      In generale preferisco lasciare fare alla natura ma mi spiacerebbe perdere gli agrumi anche perchè per noi sono fonte di reddito nella loro trasformazione in marmellate.
      Grazie ancora
      liliana

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