lunedì 29 aprile 2013

Elogio della serra e altri racconti

di Orto delle Piane
(immagini dal 21 aprile 2013 in poi)

... dedicato a tutti quelli che stanno travagliando nel fango ...

Sono stato un accanito detrattore della coltivazione in serra, non mi piaceva l'idea di una innaturale crescita in luce filtrata da vetri o teli, privata dalle salutari docce pioggerelline.

Poi Paola, che è più milanese e meno zuccona di me, ha tanto insistito che l'ho voluta accontentare, così mi sono imbarcato nell'impresa che qui vi voglio raccontare, che mi ha fatto scoprire, quando le giornate ci regalano solo foto in bianco e nero, che una serra offre anche interessanti  aspetti positivi
Serra afgana
Ho recuperato da un amico quel che restava di una serra costruita da mani professionali, ricca di astuti dettagli e particolari costruttivi,  che però nei vari traslochi erano andati in parte dispersi, che ho rimontato sopperendo alla mancanza dei pezzi originali con abbondante arte di arrangiarsi, corda, filo di ferro e altri rottami.

Ne è risultato questo accrocchio "afgano" che per quanto improvvisato svolge egregiamente la sua funzione ...
Paola è contenta
... quella di far contenta Paola, che ora può sfogare i suoi sfrenati istinti seminatori primaverili al riparo dalla fanghiglia degli avversi elementi.

La prima operazione è stata quella di spianare una sufficiente superficie, per un montaggio inclinato avrei dovuto escogitare ulteriori adattamenti, di risultato incerto, e a scanso di sorprese ho preferito scavare e riportare quanto necessario per ottenere un piano
Fissaggio dei teli
Poi ho posizionato gli archi, ancorandoli a picchetti metallici infissi nel terreno, e ho irrigidito la struttura con tre tubi in ferro, uno sommitale e due laterali

Giunzioni in filo di ferro

Questo irrigidimento si è reso necessario perché al momento del trasporto gli archi non ne volevano sapere di salire decorosamente sul camioncino patente B che mi posso permettere, erano troppo grandi, cosi li ho dovuti ahimè tagliare a meta con il flessibile, per poi rigiuntarli in opera con questo pezzo di tubo in gomma del giusto diametro

Giunto in gomma dei due semiarchi

Ho fissato i due teli di facciata e quello della volta con gli appositi anelli aperti e ho rinforzato il tutto con legature in corda

Particolare della legatura dei teli
Per legare i teli ho avvolto un piccolo sasso rotondo e acchiappato il tutto con la corda, è un sistema efficace che riduce il rischio di lacerazioni

La porta
Per entrare sollevo un lembo del telo e lo ancoro in alto con un cordino ad anello, et voilà, fatta la porta, vogliate accomodarvi nell'interno ...
... ma che bel paradiso ...
... che è spazioso, tiepido e asciutto, e in una giornata livida come questa ci accoglie come un gradito tiepido paradiso.

Fate però attenzione a questi due fili di ferro obliqui che ho dovuto mettere per controventare tutta la struttura, ma dove infervorati dal lavoro ci si sbatte facilmente il muso, che per prudenza ho quindi segnalato con due straccetti bianchi
Controventatura interna
Lo spianamento ha comportato l'inevitabile affiorare dello strato di terreno morenico vergine primordiale, quello mai toccato da mano umana, che risulta come una specie di duro torrone in cui grossi sassi fanno da nocciole, che per preparare un buon letto di semina devo togliere con l'opportuno scasso
Preparazione del terreno - via i sassi
La composizione è circa metà terra e metà pietrozzoni, ma anche loro sono utili, i più grandi li adopero per costruire un muro di rinforzo del terrapieno
Rinforzo del terrapieno con muratura in pietra a secco

... i più piccoli per sistemare e livellare i percorsi carriolabili

Massicciata del sentiero carriolabile

La terra smossa la lavoro con il rastrello di ferro a denti stretti, per radunare i ciottoli minori sfuggiti alla precedente cattura in unico mucchietto ...
Raffinamento del terreno superficiale
... che poi setaccio per recuperare la preziosa terra contenuta utilizzando una cassetta da frutta che si adatta perfettamente allo scopo ...
Setacciatura dei ciottoli minuti
... ricavando questo prezioso bottino ...
Risultato della setacciatura
... che accumulo sino a riempirne la carriola ...


Ottimo materiale da costruzione
... e che utilizzerò per formare il minuto strato superficiale del sentiero carriolabile abbozzato con le pietre più grandi

Poi, con una cassetta a maglia più fine ...
Setaccio fine

... preparo il terriccio per le semine, mescolando e setacciando insieme terra e humus ben decomposto ...
Preparazione del terriccio fine
 ... sino ad ottenere questa morbida e ipnotica consistenza ...

Terriccio fai da te per semine in vasetti e alveoli
... che Paola utilizzerà per riempire alveoli e vasetti ... 

Semina nei vasetti
... che dispone nelle cassette per una agevole movimentazione e successivo trasporto a trapianto
Pregevoli recuperi dalla spazzatura
Per tenere il terreno alla giusta umidità ho piazzato un impianto di irrigazione a nebulizzazione, utilizzando materiale acquistato nei garden center ...
Irrigazione con nebulizzatori
 ... governato da questa centralina di programmazione automatica ...

Centralina di programmazione dei bagnaggi
... costituita da tubo in gomma di adduzione dell'acqua, tuberia e rubinetteria di distribuzione in ferrofiltro fine antiotturazione degli ugelli, programmatore collegato ai nebulizzatori, tubo volante per i bagnaggi locali, termometro di massima e minima per il controllo delle temperature.

Al lato sinistro gli alveoli con i preziosi semi sperimentali ricevuti dagli amici dell'orto, che anche se fuori è neve, qui al tiepido hanno speranza di germogliar per giusto tempo e andare a frutto ...
Qualcuno riconosce i suoi semi?
... quel pomodoro di nome "Siberia", o quell'altro di nome "Glacier" qualche speranza di maturare nel mio freddo dovrebbero proprio averla

 ... grazie amici ...

E ora che Paola può svolazzare felice nella serra, approfitto di una momentanea distrazione del monsone e vado a rimirarmi il giardino del Signore che da neve diventa fiore ...

Il giardino del Signore

...  considerando che per quanto la pausa possa essere breve, e altri grigi già sian pronti ad affacciarsi ...

... anche il brutto ha il suo bello ...

13 commenti:

  1. veramente illuminante, tutto il procedimento ho preso parecchi spunti, grazie. Maria

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  2. Che bel lavoro! Complimenti.
    Mi permetto qualche segnalazione.
    Da noi il telo aggiuntato non regge il seppur raro vento milanese e dobbiamo usare un telo unico, molto meno comodo e più ingombrante da togliere e mettere, ma non è stato possibile fare altrimenti.
    Altra cosa da tenere in considerazione è la neve. Per scongiurare la possibilità di cedimento del telo abbiamo dovuto distribuire i punti di sostegno. Noi abbiamo messo sopra agli archi quella rete metallica plastificata. La neve va ugualmente tolta in certe occasioni, però il peso è distribuito e non crolla nulla.
    Altra cosa: per ora la serra è nuova, lo spazio è tanto, però è un po' uno spreco mettere i semenzali appoggiati sul terreno. Il prossimo autunno potreste volere coltivare in serra alcune piante per valutare la possibilità di salvarle durante l'inverno.
    Non dico che si possono avere raccolti continui, ma ai primi raggi di sole le piantine ripartiranno. Io metto lattuga, cicoria, papaveri, cardo, sedano, bietole, spinaci e loro simili (tetragonia, chenopodio...)
    I semenzali vanno sui soppalchi, costruiti appendendo ai sostegni portanti dei ripiani dove appoggiare vasi e vasetti, in modo da avere la terra libera e di poterci coltivare altro.
    Ovvio, la temperatura è diversa e potrebbe essere impossibile salvare qualsiasi cosa, questo non lo so!
    I semenzali li faccio in vaschette piuttosto grandi (come le trovo) in modo da potere trasportare molte piantine facilmente. La mattina le metto in serra ad abbronzarsi, la sera le ritiro in casa. Durante la notte qualsiasi posto va bene: sul tavolo in cucina, tanto la notte non lo usiamo, sotto al divano, tanto di notte non gli serve luce...
    Poi quando le temperature notturne lo consentono trapianto i semenzali in terra in serra.

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  3. bella serra giuseppe...ho anche io dei pomodori siberiani di diversa varieta' e spero di recuperare i semi dalle piante che ho in semenzaio...se ho successo sei uno dei primi in lista a riceverli....

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  4. Ciao Giovanni e grazie per il racconto istruttivo ed innevato.
    Porterà sicuramente un po' di gradita frescura a chi già sta combattendo con il caldo del sud.
    Spero che avrai gradite sorprese con i pomodori... forse grazie all'ostinazione di Paola quest'anno riuscirai a portare a maturazione tantissimi pomodori.
    Tienici aggiornati!

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    1. Qui temperature già "africane", la pioggia sarebbe molto gradita da piante ed umani, ci sono mulinelli di polvere, altro che fango...

      Bella la serra ed il tuo manuale di coltivazione.

      Grazie!
      Angelo

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  5. Veramente complimenti !!!!!
    Per i pomodori siberiani, attendiamo vostre notizie tra qualche mese.

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  6. Ciao Giovanni, complimenti per la serra, devo dire che Paola aveva ragione è necessario avere una serra con quel clima, sicuramente avrai delle soddisfazioni e riuscirai ad anticipare qualche verdura, senza contare che anche in una giornata di pioggia uno può starsene comodamente in mezzo alla terra e alle verdure.
    Mi fa piacere vedere che la mia condivisione comincia a nascere, sono sicuro che riuscirai a mangiare i pomodori, sono tutte varietà precoci, da parte mia quest'anno ho seminato assieme a un'amico circa 300 varietà di pomodori (per organizzare una mostra) ho già individuato qualche altra varietà che il prossimo anno voglio farti testare nel tuo clima, per ora attendo fiducioso il risultato dei pomodori che hai seminato.
    Ciao Mauri

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  7. complimenti per il lavoro e la fantasia che metti in atto!
    ma ho sentito parlare di 300 varieta' di pomodoro
    sarebbe possibile aver dei semini adatti a poca acqua?
    buon lavoro
    max dalle terre vulcaniche di Bolsena

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    1. I semi adatti a poca acqua sono disponibili, li scambio volentieri, semi contro semi, non regalo nulla, perciò fammi sapere cosa hai da propormi, vecchie varietà orticole o ortaggi tipici locali, non sono interessato però a varietà commerciali che si trovano al consorzio o nei garden centre o cose tipo catalogo Ingegnoli, nel caso tu non avessi nulla di tutto questo da propormi ti consiglio di iscriverti alla mia associazione http://www.adipa.it/ con il costo di 30 euro riceverai 25 bustine di semi che sceglierai all'interno dell'Index 2013 contenente 645 varietà tra orticole e floreali, fatto questo passo sicuramente avrai cose che interessano anche a me e potremo iniziare un proficuo scambio.
      In attesa buon orto Mauri

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    2. Ciao Max, grazie per i complimenti e benvenuto tra di noi!

      La risposta di Maurizio alla tua richiesta può sembrare un pò "burbera" ma devi tener presente che scambiare con un vero "salvatore di semi" non è facile! Se vuoi provare a coltivare in asciutta o quasi posso inviarti qualche seme dei miei ortaggi che coltivo nei miei orti senz'acqua.

      Angelo

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  8. Salve a tutti. Volevo ringraziare (e sopratutto complimentarmi) per l'articolo pubblicato da Orto delle Piane. Una descrizione dettagliata arricchita da documentazione fotografica ben esaustiva, che mi ha permesso di imparare nuove tecniche per migliorare la coltivazione delle pinate, passione che ci accomuna tutti in questo bel sito.
    Spero che il prossimo anno possa realizzare anch'io il mio primo orto.
    Nel frattempo le lavorazioni sul terreno continuano (compatibilmente agli impegni lavorativi e familiari), e prorpio in queste ultime settimane ho potuto riempirmi il cuore con le prime siddisfazioni derivanti da i miei due alberelli (Ficus carica e punica granatum).
    Un saluto a tutti gli amici del sito.

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  9. Voglia di serra!!! anche un poco voglia di neve.
    Come dice Angelo qui caldo caldo acqua poca e comincia l'estate.
    Noi combattiamo con il caldo e tu combatti con il freddo ad ognuno il suo,
    è sempre un piacere leggere quello che ci racconti.
    grazie
    Liliana

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  10. Mi ha colpita vederti lavorare a maniche corte in mezzo alla neve! Sei una roccia!!

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