lunedì 23 settembre 2013

TRICHOSANTHES CUCUMERINA

var. Anguina
di Claudia Maggi

Da anni cercavo i semi di questa zucca “tropicale”
Li ho ricevuti due anni fa da un’amica di giardinaggio, una carissima “vicina di orto” virtuale.
Ero tanto felice di averli ricevuti! Ho pensato bene di non metterli nella scatola con tutti gli altri semi, per non perderli nella confusione. Così li ho persi davvero, e la primavera successiva non li ho potuti seminare. Che rabbia! Finalmente li ho trovati e li ho tenuti sul comodino per tutto lo scorso inverno, per non perderli di vista!
Giunta la primavera li ho divisi a metà con un altro caro vicino di orto virtuale, ne ho tenuti 4, e tutti sono germogliati.


Per aumentare le possibilità di ottenere la semente ho dato due piantine a due amici e ne ho tenute due. Pare che le uniche sopravvissute siano state le mie.
All’inizio le piantine mi hanno fatta penare: belle, non dico, ma sempre piccine, e non facevano fiori.
Finalmente il 17 giugno noto una pallina su uno stelo: il primo bocciolo!


L’ho sorvegliato per tutto il pomeriggio e dopo il tramonto si è aperto: un’impresa fotografarlo, con lampade e torce. Temevo che appassisse prima dello spuntare dell’alba. Invece è rimasto in forma fino al primo pomeriggio.


Da allora molti fiori si sono susseguiti, ma non allegavano frutti.


I primi frutti li ho visti al ritorno da una settimana di vacanza. Appena arrivata sono subito corsa a vedere, ed ecco cosa ho trovato:


La buccia è compatta, non si incide facilmente come quella delle zucchine nostrane, ed è morbida e soffice al tatto.

La Trichosantes cucumerina var. Anguina è la varietà coltivata, dai frutti più gradevoli. E’ una cucurbitacea rampicante adatta ai climi tropicali e subtropicali. Allo stato spontaneo cresce in folti “cespugli” ai bordi delle foreste e nelle radure del sudest asiatico, Cina, India e Corea.
La sua coltivazione non si è molto estesa. La si trova quasi solo in Africa, dove in alcune zone è anche commercializzata (e d’ora in poi si troverà nell’orto di Iaia!)
Molte delle sue caratteristiche la fanno assomigliare a prima vista a una pianta di cetriolo: il fusto sottile, la forma e la misura delle foglie, la grandezza dei fiori. Ma la similitudine con i fiori di cetriolo si ferma qui, perché la anguina ha stupendi fiori bianchi, molto profumati dai cui bordi partono sottili filamenti, che allo sbocciare si distendono, per poi arricciarsi man mano il fiore tende ad appassire.
I fiori spuntano all’ascella delle foglie: i maschili in gruppo, i femminili sono singoli.
La pianta può crescere per parecchi metri. Anche i giovani frutti possono assomigliare a dei cetrioli, in particolare ai tortarelli. All’inizio sono molto sottili e di colore chiaro uniforme, poi si evidenziano le striature più scure. A maturazione tali striature dovrebbero diventare rosse o arancioni, ma in realtà il mio frutto esternamente non ha mutato colore. L’ho raccolto perché si è aperto in punta e ho visto all’interno la polpa ben rossa.

Da allora ho raccolto molti frutti.


Sono pronti per il raccolto una paio di settimane dopo l’allegagione, quando sono tra i 40 e i 60 cm di lunghezza. Occorre fare attenzione perché al momento della raccolta esce abbondante liquido di vegetazione che può sporcare gli abiti.


Il gusto è un po’ “selvatico” ma non sgradevole. Anche l’odore è un po’ “selvatico” ma si disperde durante la cottura. La buccia può essere duretta ma non cattiva, così ho preso l’abitudine di sbucciare i frutti e di utilizzare le bucce a parte. La polpa è più soda e impiega più tempo delle comuni zucchine per cuocere e contenendo molta più acqua il calo tra prodotto crudo e cotto è notevole. Se ne dovrà tenere conto al momento di salarle. I semi se sono teneri e gelatinosi si cucinano assieme alla polpa, se il loro tegumento si è indurito bisogna toglierli.


Così  ho preso l’abitudine di cucinare la polpa in padella a dadini, con un po’ di olio e sale. Quando abbondavo con il sale recuperavo aggiungendo una patata a cubetti, tagliati alla stessa misura dei pezzetti di zucchina e precotti a microonde. Ora ci ho fatto l’abitudine e non sbaglio più.


Le bucce le metto a lessare in acqua, poi passo il tutto con un frullatore ad immersione. Completo la minestra con altri ingredienti: esempio con sale e un paio di cucchiai di farina di ceci. Una volta cotta la farina di ceci ho aggiunto del formaggio per condire. Che dire: è piaciuta anche a mia madre che non gradisce nemmeno la polpa delle “cucumerine” (è molto diffidente verso tutte le stramberie che semino) e non sopporta i ceci! E non l’ho imbrogliata, sapeva che quella minestra conteneva entrambi gli ingredienti. Oppure aggiungo semplicemente della pastina. Chi ne fa uso può metterci un po’ di dado, un pochino di pomodoro, un filo d’olio… quello che si preferisce.


Quando il frutto è maturo si distingue un anello esterno appena sotto alla buccia di colore bianco/verdognolo/giallastro e di consistenza cremosa, mentre all’interno spiccano i semi, avvolti da una polpa di color rosso brillante.


Per gli Amici dell’orto mi sono sacrificata e le ho assaggiate entrambe. :) Nonostante l’aspetto poco invitante non sono malvage: Il gusto è molto leggero, tra il cetriolo e la melagrana. Con un po’ di zucchero e limone non è male. In Africa la polpa rossa si usa come sostituto del pomodoro, ma sinceramente mi sembra più adatta ad essere usata come frutta che sulla pasta.


I semi sono grigiastri e spigolosi, vagamente esagonali.


Tutta la pianta è commestibile, ma io ho assaggiato solo i frutti. Alcune varietà hanno polpa e foglie amare.

In genere i frutti crescono contorti. Per evitare si può attaccare un peso alla fine del frutto, ma temo così facendo di romperli. Non mi dà nessun problema avere i frutti ricurvi. Ah! I frutti possono arrivare alla ragguardevole lunghezza di 150 cm.
La pianta dovrebbe essere fertilizzata ogni settimana, con l’accortezza di non abbondare eccessivamente con l’azoto, onde evitare uno sproporzionato sviluppo dei tralci a discapito della produzione di frutti. Temendo di sbagliare, di esagerare, di danneggiare la pianta e compromettere la maturazione del frutto ho concimato solo alla messa a dimora. L’anno prossimo se avrò tante piante concimerò.

Nelle mie ricerche ho trovato notizia di diversi parassiti e di malattie fungine che la possono attaccare. Non ho riscontrato niente di simile. La pianta è bella, sana e non ci alberga nessun insetto, almeno, io ho visto solo qualche insetto sostare brevemente sui fiori, ma senza procurare nessun danno.
Viene descritta come insipida e mucillaginosa, ma io non la trovo così terribile. Sicuramente non mucillaginosa come il gombo o la portulaca. Di questi non apprezzo la consistenza, ma con qualche accorgimento li uso.
Non ho sentito la necessità di aggiungere nessuna delle molte spezie consigliate per renderla “gustosa”, secondo me non ce n’è bisogno.


Curiosità: viene usata nella medicina tradizionale come vermifugo e non solo, e sta suscitando l’interesse di alcuni ricercatori nell’ambito della medicina ufficiale.  Il legno viene utilizzato per la produzione del didjeridoo. Questo probabilmente può accadere solo nelle regioni molto calde: da me non si è lignificata.


Conclusioni: il fiore pur essendo più piccolo rispetto a come lo immaginavo è talmente bello e profumato che non solo gli ortolani, anche i giardinieri potrebbero prendere in considerazione l’idea di coltivarla.


10 commenti:

  1. Grazie Claudia per questo affascinante viaggio esotico.
    Avevo visto questo frutto nel mercato di Piazza Vittorio qui a Roma, insieme ad una miriade di altri "frutti strani", ma in quel momento avevo optato per la AMPLAYA (la varietà cinese), molto simile a quella che descrivi tu, ma dal gusto decisamente amaro.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Momordica_charantia

    Ho trovato anche dei semi maturi all'interno... sono seriamente indecisa se coltivarli o no ... l'amaro eccessivo mi ha turbato profondamente :-)

    I fiori della tua varietà sono molto belli. Chissà se da quest'altra si otterrebbero fiori di quello stesso fascino?

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    1. Grazie Arvalia per la pubblicazione e per i complimenti.
      Ho visto la Momordica charantia ma non l'ho mai acquistata.
      Di sicuro è una cucurbitacea, ma penso sia un cetriolo piuttosto che una zucca. Il nome non mi aiuta: la chiamano bitter melon, bitter gourd o bitter squash, così l'unica cosa certa è il gusto amaro! E tu lo confermi.
      Pare abbia proprietà curative e il fiore è molto bello. Io direi di provare.

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    2. Rettifico: i fiori di Momordica non sono poi così spettacolari, mi sono confusa con un'altra pianta, ma tu prova ugualmente a seminarli, chissà che sotto l'effetto del dolce clima italiano possano crescere meno amari.
      http://www.charantia.it/sito/index.php?option=com_content&view=article&id=5&Itemid=128

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  2. Ancora una volta devo farti i complimenti, non c'è dubbio, il tuo è proprio l'Orto dei Miracoli! Non ho avuto il tempo di mettere in terra i semi che mi hai inviato, temevo di sprecarli e, a vedere l'annata no 2013, è stato bene così.

    Anche per me la momordica è stata una delusione, non ho tenuto neanche i semi...

    Angelo

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    1. Esagerato! Il difficile è stato trovare il semi, poi ha fatto tutto da sola, non l'ho nemmeno concimata. Se hai tempo e spazio ti consiglio di provare a seminarla l'anno prossimo. Anzi... visto che hai ancora i semi, se riesci provi a confrontarli con i miei? quelli originali mi sembra di ricordarli bianchi, i miei sono grigi. Chissà!
      Se puoi, non voglio farti tribolare.
      Grazie!
      Allora la momordica è proprio da evitare. Pazienza, coltiveremo altro.

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    2. Beh, se questa zucca è cresciuta solo nel tuo orto ci sarà anche del tuo...

      I semi che mi hai spedito non sono proprio di color bianco ma di un marroncino chiaro, credo che asciugandosi anche i tuoi cambieranno colore.

      Grazie a te!
      Angelo

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    3. Certo! Chiamasi... fortuna! E ancora più fortuna che siano maturati i semi, non credevo proprio.
      Non sono molti e sono quasi tutti già prenotati da tempo (ho "venduto" i semi di cucumerina già prima che i fiori allegassero...), se qualcuno ne volesse un paio si faccia avanti, finché si può.

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  3. I semi di Cucumerina sono finiti. Altri l'anno prossimo ;-)

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  4. Ciao, ho letto anche io su wikipedia che di queste zucche/zucchine viene utilizzato il legno: la cosa mi ha dato da pensare perchè le cucurbitacee sono tutte erbacee. Può essere che utilizzino invece il frutto, una volta secco, come le nostre zucche ornamentali!

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    1. Non so cosa dire. O si tratta di un'altra varietà (tra l'altro mi hanno detto che la mia potrebbe essere Trichosanthes cucumerina var. cucumerina, non var. Anguina) oppure accade solo nelle zone tropicali.
      Le mie a completa maturazione sono morbide, poi marciscono.

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