lunedì 10 marzo 2014

L'ORTO IN TRENTINO DI BRUNA

Ciao a tutti,
Mi chiamo Bruna ed ho 52 anni.

Dal 2010 con il mio compagno e mia sorella siamo tornati a vivere in Trentino ed abbiamo ripreso a lavorare il vecchio orto biologico abbandonato da 10 anni.
Fortunatamente per tutto questo tempo lo avevamo tenuto coperto con un enorme cumulo, composto da tutti i tagli di potature fatti negli anni.
Durante i weekend che potevamo trascorrere qui, l’unico lavoro che riuscivamo a fare era la lotta contro il bosco che inesorabilmente avanzava riappropriandosi del terreno....



In questo modo, quando lo abbiamo ripreso nel 2010, lavorando il terreno di tutte le aiuole ad una profondità di mezzo metro circa, con nostra gioia abbiamo trovato una enormità di lombrichi che in tutti questi anni avevano lavorato per noi mantenendo la terra morbida e ricca di humus.
Da allora il terreno non è stato più lavorato meccanicamente e sono iniziate le nostre coltivazioni sinergiche.



Per noi non si tratta di una nuova esperienza poiché nei 10 anni precedenti avevamo già coltivato un altro orto domestico in Piemonte in modo sinergico.
Qui il lavoro è stato molto più duro ma nella primavera del 2011 abbiamo potuto trapiantare le prime piantine nelle aiuole e l’orto è partito!
Devo dire per onestà che il vero "Signore dell'orto" è il mio compagno, poiché le terrazze che ora coltiviamo, trent'anni fa non esistevano,  il terreno era tutto scosceso e lui, da solo, le ricavò scavando giorno per giorno la montagna.



Il terreno dolomitico è solo sassi, ma la sua costanza di allora, ed ora la nostra, hanno ottenuto un ottimo risultato, tanto che oggi il terreno che coltiviamo ne contiene davvero pochi.

Originariamente l’orto principale (nella seconda terrazza, la più larga) era formato da 18 aiuole (1 x 3 m) disposte su due file delimitate da strutture in cemento (all'epoca fatte fare su misura) che creano delle stradine con cordolo incorporato attorno alle aiuole.



Fu un’ottima idea per preservare il terreno coltivabile dal calpestio, per evitare il proliferare della gramigna, per accedere all'orto in qualunque condizione atmosferica senza sporcarsi ed infine per sedersi comodamente sul bordo di un’aiuola mentre si piantuma quella a fianco.

Ci sono altre 3 terrazze meno larghe.

Nella prima coltiviamo mirtilli e ribes all'ombra di una fila di noccioli che fanno da siepe sul confine.

La seconda è l’orto con serra.



Nella terza, dietro ad una fila di meli antichi, abbiamo costruito (sempre con recuperi) due lunghe aiuole sopraelevate dove coltiviamo prevalentemente cavoli in sinergia con tanti altri ortaggi.

La quarta in alto, delimitata da un alto muro in cemento, è occupata per metà  dai pannelli termici e dal finocchio selvatico, l’altra metà per ora ospita un alveare ma è in attesa di essere allargata e consolidata.



Nell’inverno 2012, da un recupero gratuito di materiali dismessi di uno stand fieristico è nato il progetto della serra.

Utilizzando gli archi sinergici come struttura li abbiamo rivestiti con delle reti elettrosaldate zincate creando un lungo tunnel di sostegno. La porta e i tubi per l’avvolgimento laterale del telo abbiamo dovuto comprarli adattandoli alla struttura.



Abbiamo steso fra la rete del soffitto e il pvc del tessuto non tessuto largo 4 m, ma il lavoro più faticoso (dopo aver coperto la serra per poter lavorare nonostante le piogge) è stato quello di sollevare tutte le stradine in cemento e riposizionarle trasformando le 8 aiuole esistenti in 3 lunghe aiuole con due stradine di accesso. Il risultato lo vedrete nelle foto.

La serra è terminata il 31 dicembre 2012 e a primavera abbiamo raccolto come primizie i broccoli e le fave che dall'orto aperto si erano ritrovati magicamente al riparo.



Fino ad allora, tranne che per le fave,fagioli, piselli, avevamo sempre trapiantato piantine provenienti da vari vivai, non avendo il tempo (io lavoravo) e il luogo protetto per le semine.

Ma, poiché il nostro obiettivo è l'autosussistenza,  dopo la costruzione della serra io mi sono presa l’incarico di occuparmi delle semine e così l’anno scorso per la prima volta mi sono avvicinata al mondo fantastico dei semi.

Ne avevo già una scorta recuperata dai nostri frutti o da fiori raccolti un po’ ovunque, ho cercato in internet e ho fatto i primi scambi, quindi sono partita.



Sono una principiante ma i risultati del primo anno sono stati gratificanti, non mi sembrava vero che tutti quei fantastici ortaggi fossero frutto della mia dedizione ai piccoli semi.

L’esperienza da fare è ancora tanta e spero di ottenere di anno in anno sempre nuovi risultati anche con il vostro aiuto.

31 commenti:

  1. Grazie Bruna per la tua partecipazione al blog.
    Riconfermo in questa sede la meraviglia delle immagini che ci hai inviato.
    Tra l'altro io le ho potute vedere ad una risoluzione maggiore (quando le ho ricevute, prima di ridurle), e devi dire che è uno spettacolo vedere quello che avete realizzato.

    RispondiElimina
  2. Che invidia... ma è un orto meraviglioso... altro che principiante è bellissimo ... io nel mio primo anno ho fatto molto meno... ahaha

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mia cara strega, non è solo merito mio. Io sono una principiante per quanto riguarda le semine, la selezione, la raccolta dei semi e la loro conservazione.
      Ma la coltivazione dell'orto, è tutto merito di Francesco che ha sulle spalle oltre trent'anni di esperienza! C'è poi l'apporto di Elena, mia sorella, lavoratrice instancabile che ama vivere nell'orto.
      Insomma siamo in tre con compiti divisi a seconda delle nostre predisposizioni.....

      Elimina
  3. Bellissimo....Avresti mica qualche foto in cui si vede il particolare del sistema di avvolgimento della serra? Stò cercando di fare una cosa del genere ma non sò dove sbattere la testa. grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho una foto del particolare, ma si tratta di tubi lunghi 3 m con un incastro finale per poterli allungare della misura desiderata. All'inizio del tubo si applica una maniglia apposita. Si fissa il lato del telo ai tubi con delle "mollette" specifiche, quindi ruotando la maniglia il telo si arrotola su se stesso e il fianco della serra si apre. Ci siamo rivolti ad un negozio di attrezzature agrarie che vendono tutti i materiali necessari per autocostruirsi una serra da orto. Noi per la struttura ci siamo arrangiati, ma per la porta e gli avvolgi telo è risultato più economico comperarli già fatti che autocostruirli. A meno che tu non sia un fabbro! (nel qual caso mi impegno a fornirti delle foto)

      Elimina
    2. Forse hai ragione. Mi sapresti dire il nome del negozio così lo cerco e lo contatto? grazie

      Elimina
    3. Scusami Paolo, ma tu abiti in Trentino?

      Elimina
    4. E come pensi possa servirti il nome del negozio qui in Trentino? Anche se spedissero per posta non credo ti convenga.....
      In liguria è pieno di serre, cerca un rivenditore dalle tue parti (magari nell'entroterra sono più economici) e vedrai che tutti vendono i pezzi smontati per l'autocostruzione.
      Potrai sceglierei solo i pezzi che ti servono...
      Auguri e buon lavoro

      Elimina
  4. Ciao Bruna, vedo dalle foto che di fatica ne avete fatta tanta, ed ora mi fa piacere leggere tra le righe il tuo entusiasmo ed orgoglio per i risultati.
    Belle le aiuole e la serra! fatta con molta cura e precisione, bella l'idea di avere un alveare che ti aiuterà senz'altro per l'impollinazione che potrai usare per gli ortaggi in serra,
    hai usato tondini lunghi 6 metri e spessi 20 mm?
    Veramente un bel lavoro!
    ...Domenico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Domenico, i tondini usati per gli archi sono lunghi 6 m ma spessi 8 mm.
      Più grossi costerebbero di più, sarebbero troppo pesanti da maneggiare e duri da inarcare.
      Così la struttura risulta leggera ma molto stabile poichè i due archi sono legati fra loro nel punto di incrocio. E' una soluzione ottima per vari utilizzi:
      come appoggio alle coperture di protezione dal freddo, dal troppo sole o dalla grandine.
      Utilizzando altri tondini più sottli (6 mm), se ne lega uno orizzontale ed a questo puoi fissare tutti i tutori che servono di sostegno alle piante.
      Il tutto si flette ma non si piega nemmeno con le bufere di vento che puntualmente arrivano da queste parti.

      Elimina
  5. Ciao Bruna, è bello vedere le montagne con le palme, a occhio mi paion datteri, quel lago la in fondo porta proprio un bel contributo climatico ...

    Quindi grazie a te per il bel racconto, e grazie a Roberta per aver trovato il modo di farcelo conoscere!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Giovanni, le palme, che qui da noi ormai nascono spotanee, sono le Washingtonia filifera.
      Crescono fino a 25-30 m, le foglie hanno i piccioli lunghi fino a 2 m, (ottimi come tutori per le orticole perché molto resistenti), possono sopportare temperature fino a -15° (che per fortuna qui non arrivano mai), sopportano bene la neve che qui arriva anche se solitamente non perdura molto. I frutti non sono commestibili, raccolte in grandi grappoli sono delle bacche nere che e maturazione cadono o vengono trasportate dagli uccelli creando nuove piantine nei posti più impensati!
      Il lago di Garda effettivamente rende questa zona particolare, qui si coltivano gli ulivi ed i limoni. Nel giardino-orto che abbiamo a 100 m dal lago c'è un albero di arance amare che i miei genitori avevano piantato come ornamentale. Un pio di anni fa lo abbiamo fatto innestare con varietà di arance commestibili e quest'anno abbiamo mangiato le prime arance|
      La cosa mi ha così entusiasmato che in questi giorni ho seminato dei semi di mandarino che stanno già germogliando. Certo il mandarino è l'agrume che fra tutti necessita di maggior calore, ma visto l'inverno mite di quest'anno e i cambiamenti climatici previsti, non si sa mai....

      Elimina
  6. Ciao Bruna, in quale parte del Trentino ti trovi? Di tanto in tanto io vado in Valsugana, Trentino sud-orientale. bellissimo il tuo orto!

    RispondiElimina
  7. Abito nel comune di Tenno e la città lungo il lago che vedi nella prima foto è Riva del Garda.
    Un verde saluto,
    Bruna

    RispondiElimina
  8. Complimenti! Davvero un bell'orto, bello da vedere e da viverci, e chissà che buoni quegli ortaggi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie,
      E' probabile che per ognuno di noi un ortaggio autoprodotto sembri più buono.... ma devo dire che anche gli ospiti, quando assaggiano le nostre verdure, condividono il nostro parere.

      Elimina
  9. Ciao Bruna,
    grazie per averci mostrato questo capolavoro, complimenti a te ed ai tuoi "aiutanti"!

    A mio parere è anche un perfetto manuale di coltivazione, il duro lavoro ha seguito il giusto percorso per rendere il terreno fertile e lavorabile, vedo le indispensabili terrazze di Fukuoka, la permacultura,perfino una hugelkultur!

    Bravissimi!

    Angelo

    P.s. Semi di melone Sottotetti in viaggio.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Angelo,
      i semi sono arrivati!
      Ti tingazio moltissimo e li metto subito a germinare.
      Hai qualche consiglio da darmi per la coltivazione?
      ciao,
      Bruna

      Elimina
  10. Ciao Bruna il lavoro che avete fatto e l'orto che avete realizzato sono veramente da invidia,quella buona naturalmente.
    Ancora complimenti
    Aggiornaci su come procede
    Liliana

    RispondiElimina
  11. impressionante, veramente da rimanere a bocca aperta
    tanto di cappello, bravissimi

    RispondiElimina
  12. questo post ha proprietà rasserenanti, è un piacere per gli occhi e per lo spirito.
    vedere la costanza e la dedizione applicate e vederne i frutti è qualcosa di ineguagliabile per me.
    complimenti vivissimi!
    hai tutta la mia ammirazione :)
    potresti dirci a grandi linee quali consociazioni sinergiche hai adottato?
    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Alex,
      Ti dirò che le associazioni che attuiamo variano da aiuola ad aiuola e di anno in anno, la nostra è una sperimentazione continua.
      L’unica regola fissa che continuiamo a ripetere con successo è quella che in ogni aiuola devono convivere delle liliacee e delle leguminose. Quindi, a prescindere dalla coltura principale (a meno che non siano già cipolle o legumi), tutte le nostre aiuole vengono piantumate lungo i bordi con bulbilli di cipolle come difesa naturale dai parassiti (oltre che per il piacere della nostra tavola!).
      Le leguminose che utilizziamo per azotare il terreno sono le fave.
      Quelle da produzione le seminiamo verso novembre ed ora sono già alte e in fiore nelle aiuole che destineremo in seguito ai pomodori.
      Quelle di “supporto” invece le seminiamo a file in tutte le aiuole, fra febbraio e marzo, man mano che ripuliamo lo spazio dai vecchi ortaggi che non producono più.
      In questo modo le loro radici cominceranno a lavorare il terreno prima del trapianto dei nuovi ortaggi e in seguito cresceranno assieme.
      Man mano che si renderà necessario verranno tagliate e lasciate sopra la pacciamatura a seccare mentre sotto le radici si ingrosseranno di tubercoli ricchi di azoto che cederanno alle piante vicine quando queste lo richiederanno......
      Un verde saluto,
      Bruna

      Elimina
    2. Ma metti su un bordo le leguminose e sull'altro le liliacee o le alterni? Ho sempre letto che leguminose e liliacce non andavano d'accordo.

      grazie

      Elimina

    3. Ciao Geppe,
      solitamente mettiamo le cipolle su tutto il perimetro e con le fave facciamo due o tre file centrali fra le quali trapianteremo gli ortaggi "principali". Se crescendo, le piante di fava daranno fastidio alle colture vicine, verranno cimate man mano.


      Elimina
    4. per la fave sono in ritardo, proverò con i fagioli.
      grazie
      Geppe

      Elimina
    5. Grazie mille Bruna della tua risposta!
      Quest'anno sto provando per la prima volta a coltivare qualche aiuola in sinergia "seria".
      Negli ultimi tempi mi sono avvicinato e appassionato alla coltivazione sinergica e alla permacoltura ma solo adesso inizio ad averne piccole cognizioni ancora in fase germinale.
      Sto impostando anche io i bancali con l'associazione liliacee - leguminose - piante "principali" con l'aggiunta anche di piante "secondarie" che inserisco a seconda dei casi basandomi su delle tabelle di consociazioni reperite in rete.
      Abbino le fave ai pomodori in quanto ho visto che i pomodori NON godono della vicinanza dei fagioli, mentre la fava è una pianta neutrale che non da cattive consociazioni, e tu mi hai confermato che è una consociazione buona!
      I fagioli li abbinerò alle zucchine che invece ho visto segnalata come consociazione sinergica, tu che ne dici?
      non so ancora dove collocare la soia (varietà Agata reperita da kokopelli francese) sai darmi qualche indicazione?
      Inoltre ti chiedo come fai a selezionare i semi in purezza senza incorrere in incroci involontari e indesiderati?
      Grazie ancora
      A presto :)

      Elimina
  13. E' passato molto tempo, ma vorrei chiedere a Bruna se fissa in qualche modo il telo avvolgibile quando la serra è chiusa e quindi il telo non è arrotolato ai lati.

    Spiego la situazione. Ho una serra artigianale, costruita dai miei genitori a partire da tubi acquistati e fatti piegare da un fabbro. Non viene aperta tramite avvolgimento, ma aprendo le porte.
    Mi serve sapere come fissi l'avvolgimento perché anche i lati della mia serra sono avvolti. Avvolti su piattine di metallo, poi fissati con morsetti a lastre di cemento interrate lì sotto.
    La parte più faticosa del montare e smontare la serra è il posizionamento dei suddetti morsetti.
    Capisco, si tratta di metterli in autunno e toglierli in primavera e può sembrare ridicolo che io me ne lamenti, ma ho un'invalidità alle mani e alle braccia e per me è davvero difficile.
    Visto che voi la aprite e chiudete in continuazione, avrete sicuramente un sistema più pratico e veloce, che forse potrebbe essere adattato alla mia situazione e aiutare anche me.
    Grazie.

    RispondiElimina