domenica 27 settembre 2015

GRANO GOLD KORN

Grano Gold Korn 

di Angelo Passalacqua 


Un grano particolare, creato da un coltivatore biodinamico, Hugo Erbe, lo avrebbe ottenuto da un lavoro di addomesticamento di varietà selvatiche.


 Non si sa molto di questa varietà, è avvolta da un aura misteriosa, quasi miracolistica. Ho coltivato il campione con il mio solito metodo, non tenendo conto delle sue origini biodinamiche.


La prova ha avuto positivo, il Gold Korn è un ottimo grano tenero, non continuerò comunque la sua coltivazione perché sono sempre restio verso semi "miracolosi" che non si sa da dove provengano, però questo grano rappresenta una "lezione", quella di spingere i contadini a ritornare al lavoro di selezione e farsi la proprie sementi, per essere indipendenti dalle sementiere, come ci insegna  Salvatore Ceccarelli

La riscoperta dei grani antichi e la conseguente risemina di essi va nella direzione di creare nuove varietà, quelle che cresceranno senza problemi e selezionate da ogni contadino per il proprio terreno.

Ci tengo molto a segnalarvi un contributo interessante, in questo blog vediamo l'esperimento della coltivazione dei grani antichi, leggete attentamente testi e commenti, in questi ultimi troviamo gente vicina a Bressanini, che ha una posizione schierata e manifesta sui semi, ma qualche volta scrive cose sensate, tipo i pomodori di Pachino...

La cosa migliore è sempre avere spirito critico e, sopratutto, ragionare con la propria testa!








5 commenti:

  1. Buonasera! ci tenevo a complimentarmi con lei per lo splendido blog! siamo conterranei, quindi posso prendere in seria considerazione ciò che lei scrive visto il clima e terreno comuni o quasi. mi sto affacciando al mondo dell'orto, ho in progetto di seminare legumi per prima esperienza appena il piccolo spazio che avrò a disposizione sarà pronto, mancano un paio di settimane :) per ora mi limito a un balconcino di aromi e qualche pianta. Vorrei utilizzare proprio il suo approccio, appasionato e rispettoso delle tradizioni, della natura e della storia che c'è dietro ogni varietà locale. ha mai provato a realizzare una food forest sfruttando principalmente varietà locali, molto adattabili all'ambiente quindi? mi stuzzicava questa idea, ma non so se ritenere il passo più lungo della gamba. lei cosa pensa di questo approccio all'agricoltura "estensivo"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto tra gli Amicidellorto, o mio anonimo conterraneo! Grazie per i complimenti, vanno a tutti i partecipanti al "nostro" blog!

      Abbandoniamo subito l'uso del corretto "lei" con il "tu", come scorrettamente si (ab)usa in rete, se sei d'accordo. Ho anche una food forest con piante "locali", progetto iniziato una trentina di anni fa ed ancora in corso, in continua evoluzione, Non temere di "fare troppo", se non ti spaventano i lavori che ti attendono, la soddisfazioni non mancheranno!

      Angelo

      Elimina
  2. non mi ero accorta della risposta :( certo che sono d'accordo, solo che mi viene spontaneo dare del lei! ho paura di fare errori grossolani per inesperienza, quindi un passo alla volta, l'importante è iniziare! Intanto mi sai dire se sono ancora in tempo per seminare legumi (pensavo a cicerchia e qualche fava e ceci per iniziare) in piena terra fra un paio di settimane? Il terreno è sito a Monopoli in altura, quindi fra poco (voglio augurarmi, visto che siamo a novembre) dovrebbe arrivare il freddo. sopravviveranno? purtroppo prima non si poteva. lo scopo non è ottenere una abbondante produzione (certo non si butta via), ma preparare il terreno non coltivato da lungo tempo. C'è qualche rachitico albero da frutto sparso, contavo di piantare qualche altro alberello ed iniziare a sperimentare con i legumi per poi rivalutare a primavera, compostando le piante dei legumi, con cosa proseguire. devo ancora misurare lo spazio! credo siano circa 2000mq, il resto è pieno di conifere assassine. E poi mi interesserebbe molto sapere anche cosa hai nella tua food forest e come l'hai concepita! non penso di essere l'unica a cui interessi, potresti dedicarci un bel post...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricorda che solo "chi non fa, non falla"!

      Hai ancora tempo per seminare fave, cicerchie, piselli, roveie, ceci neri e rossi, lenticchie, lupini, e molto altro! Trifogli e vecce da mangiare come verdure.Ceci e fagioli, da Febbraio in poi. Pianta altri alberi da frutto, magari validi portainnesto come mandorli e biancospini, prugnoli e perastri, ecc.

      Anche sotto le conifere vengono benissimo molte piante, ciò che appare un problema è in realtà una risorsa da sfruttare!

      Per il post sulla food forest, ci sto lavorando...

      Angelo

      Elimina
  3. Grazie per le preziose informazioni...penso di provare cicerchie e ceci neri, ho visto in vendita semi (alimentari) di piccole aziende biologiche dei dintorni...potrei iniziare con quelli magari! Mai visti ceci rossi in giro e non so cosa siano le roveie :) il trifoglio cresce al momento come pratino "infestante", adorabile in realtà. Quindi possiamo mangiarlo anche noi? Non lo sapevo, pensavo fosse ottimo solo per gli animali, quante utili notizie.invece in effetti avevo pensato di piantare fragoline e frutti rossi tra le conifere, che, a quanto ho letto, gradiscono il terreno acido (oltre ad essere buonissime, anche se poco locali). Non so la riuscita che possano avere qui i frutti rossi, ma provare non costa nulla, o quasi. Sono curiosa di sapere a quali altre piante ti riferisca...io prendo nota :) se devo postare altrove dimmi pure

    RispondiElimina