sabato 10 agosto 2019

OCCHIOPINTO DI SANTERAMO

Occhiopinto di Santeramo

di Angelo Passalacqua


Sono particolarmente legato a questi fagioli dolici, mangiarli mi ricorda tempi passati, quando si imparava subito la differenza di sapore tra i "fagiolini" e gli "occhipinti" i fagioli degli antichi Egizi e Romani. Tempo fa, ho segnalato al progetto di BiodiverSo  un dolico o per meglio dire un Vigna presente solo a Santeramo, inserito nella lista dei Prodotti Tradizionali della Regione Puglia, lo vedete qui. E qui lo scritto precedente.



Ho ritrovato questo dolico anche nei Paesi circostanti Santeramo ma varietà simili non uguali, in più solo i semi santermani hanno mostrato una grande biodiversità, sempre passata nel dimenticatoio per l'uso esclusivo del Pinto, mangiato "in erba", col baccello verde, immaturo.







E' chiaro che vedere questi semi è riservato a chi li raccoglie a maturità, per uso alimentare, molto raro, e per le risemine.







Non può mancare l'aspetto culinario, la ricetta regina dell'occhiopinto a Santeramo è quella di "bucatini, occhipinti, cacioricotta di capra e salsa fresca di pomodoro", una bontà indescrivibile!





Tutti gli ingredienti sono "made in Santeramo", naturalmente!



Lessati e conditi con un pizzico di sale ed un filo di olio E.V.O. a crudo. O in insalata con patate lessate ed affettate, meglio se di più colori.

Oppure conditi con aglio fresco fatto appassire in olio caldo, con pomodorini "vernini" tagliati in due parti.



1 commento:

  1. I semi maturi sono diversissimi. I baccelli immaturi mostrano delle differenze sostanziali o sono equiparabili tra loro?

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