Reichardia picroides (L.) Roth
Reichardia picroides subs. maritima (Boiss.)
                     Famiglia Asteracee/Composite
 di Angelo Passalacqua
Reichardia deriva dal nome del botanico-medico tedesco  che la studiò e la descrisse, J. J. Reichard. Si tratta di una pianta  comune, perenne, ama i terreni sassosi, aridi e calcarei. La radice  legnosa si insinua tra le rocce, la parte aerea è alta 25/30 centimetri,  i fiori sono di colore giallo come è usuale per la famiglia botanica  delle Composite. I semi sono piccoli, neri, con una peluria che  favorisce la disseminazione ad opera del vento. Il ciclo colurale è  molto lungo, escludendo i mesi più freddi, la pianta è presente tutto  l'anno, e fiorisce in pratica per l'intero periodo. Il colore delle  foglie è inconfondibile.
I nomi dialettali sono moltissimi, tra i tanti cito  caccialepre, latticello, terracrepolo, grattalingua. Caccialepre, il più  usato, viene dall'ambiente dei cacciatori, che si appostavano nelle  zone in cui la massiccia presenza di piante di reichardia faceva da  richiamo per le lepri, che ne vanno ghiotte.
Da notare che in vari dialetti  caccialepre è il nome della chondrilla juncea,  pianta commestibile anch'essa. Nel mio dialetto la reichardia è il  "caccialebbr", "caccialepre" mentre la chondrilla è la "grattarol",  "grattarola". Noterete che il "pasticcio linguistico" continua, tra  grattarola e grattalingua...
La sottospecie maritima del caccialepre cresce nelle zone costiere, non ne parlo per ovvi motivi...
E' la più buona tra le erbe da gustare cruda, in  insalata. Cotta, da sola o assieme ad altre erbe, in minestre o zuppe  molto saporite.



 
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