mercoledì 24 ottobre 2012

OLIVE SOTT'OLIO

Olive veloci da preparare e da mangiare
di Roberta

Quest'anno le olive dell'unico albero dell'orto di Roma sono maturate come al solito molto presto, forse prima degli altri anni.... sarà stato il caldo dell'estate oppure è proprio questa varietà ad essere precoce ed io non me ne ero accorta.
L'ultima settimana di settembre ho raccolto il primo kilo.
Le olive erano già belle rosse e morbide al tatto. La cosa meravigliosa è che erano perfette. Avrò trovato sì e no tre o quattro olive, attaccate dalla mosca, su più di due kili raccolti. Sarà stato il caldo eccessivo dell'estate o la neve dell'inverno  ..... o solo fortuna!


Una volta raccolte, passa tanto tempo prima di poterle mangiare.
......... non sempre.

Questa è una ricetta - appresa da una zia di mio cognato che abita a Casperia (RI) -


che vi permetterà di gustarle, in tutta la loro bontà, dopo una settimana dalla raccolta.

OLIVE SNOCCIOLATE SOTT'OLIO (da mangiare dopo 7 giorni)

1) Raccogliere le olive e lavarle con l'acqua.


2) Togliere il nocciolo alle olive. Questa operazione si può fare con l'apposito strumento, oppure schiacciandole con un oggetto pesante su un tagliere, in modo da liberare la polpa dal seme. Questa operazione conviene farla sul lavandino, perché l'oliva schiacciata schizzerà l'olio contenuto e sporcherà tutto quello che sta attorno.

Questa operazione dura un po' di tempo.
3) Sciacquare le olive snocciolate con abbondante acqua e lasciarle in un grande recipiente con l'acqua per 4/5 giorni, cambiandola ogni giorno.


4) Scolare le olive. Rimettere le olive nel contenitore ed insaporirle con 50 gr di sale e 1/2 bicchiere di aceto per ogni Kg di olive. Lasciarle così per 2 giorni, girando ogni tanto.

Qui ho messo poco meno di un bicchiere di aceto, ma ho esagerato. Vi consiglio di metterne di meno.
5) Dopo due giorni, scolare le olive. Nel frattempo tagliare alcune carote. Farle bollire in acqua con sale e aceto per 5 minuti. Scolare le carote e mischiarle alle olive.


6) condire le olive e le carote con peperoncino e tutti gli aromi che preferite.


7) Preparare dei vasi di vetro con dentro dell'aglio schiacciato. Io ho inserito anche foglie di alloro.

8) Mettere le olive dentro ai vasetti di vetro e riempirle di olio extravergine di oliva.


... e il gioco è fatto.

Potete gustale da subito, meglio se aspettate qualche giorno....


OLIVE IN AGRODOLCE (da mangiare dopo 15 giorni)

Questa ricetta è una novità, è molto semplice e veloce da fare, ma ancora deve essere messa a punto.
L'ispirazione viene dalle ricette di Apicio "De Re Coquinaria" - ricette dell'antica Roma

http://www.archemail.it/cucina.htm

Ho svuotato un barattolino da 250 gr di miele in un contenitore più grande. Poi ho riempito il barattolino del miele per 1/3 con  aceto bianco e l'ho versato sul miele. Ho sciolto i due elementi, poi ho versato dentro le olive.


Il sapore è particolare e molto interessante, soprattutto potrebbero essere olive da accompaganre col formaggio.
Le olive, dopo qualche giorno, hanno iniziato a schiarire

... l'unico problema è che galleggiano!!


e se volete vivere una piacevole atmosfera casperiana, guardate questo video con la ricetta degli "Stringozzi Aspresi" ... anche se  l'uovo non ci va!


giovedì 18 ottobre 2012

PAINTED SERPENT o Striped Armenian

Cucumis melo var. flexuosus
di Alon - alias Amaqeq  (da Israele)

Ciao a tutti e complimenti per il vostro interessantissimo blog, un esempio di come un piccolo gruppo di persone, che si dedica con conoscenza e desiderio di condivisione, può fare la differenza.

Riguardo al Carosello, il vostro blog è l'unico in cui sia riuscito a trovare informazioni significative (Grazie ad Angelo e a tutti gli altri, per tutti gli sforzi di condividere e di mantenere il blog in funzione).

Nel caso specifico mi riferisco alla conservazione di questa varietà non molto conosciuta e non giustamente apprezzata, ma che ha tante caratteristiche molto desiderabili:
  • grande gusto;
  • bella presenza;
  • bassa manutenzione;
  • consumo di pochissima acqua.
Per bassa manutenzione intendo la resilienza e la tolleranza verso parassiti e malattie, con l'esclusione di uso di pesticidi e fungicidi e con risparmio di acqua preziosa.

Pomodori e cetrioli non devono mai mancare nel mio orto

INTRODUZIONE
Il mio terreno è composto di argilla pesante. Dovrebbe essere mantenuto ed irrigato con acqua a sufficienza in modo da poter far crescere qualsiasi pianta con apparato radicale superficiale.

Il suolo argilloso "lavora" costantemente espandendosi quando è bagnato e ritraendosi quando è asciutto.
Durante l'inverno non è praticabile; il trattore, sul bagnato scivola e rimane bloccato immediatamente ed in profondità.

Anche gli attrezzi manuali non aiutano in inverno, quando il terreno diventa una massa appiccicosa.

In primavera, quando la terra inizia ad asciugare, il suo volume diminuisce significativamente e si inizia a formare la crosta soprastante che indurisce e alla fine spacca.
Le crepe diventano più profonde delle radici delle colture stagionali, lacerandole e ventilando il terreno fino a tramutare la terra secca in pietra dura.
Queste crepe impediscono una irrigazione regolare, poiché l'acqua, scorrendo per le crepe, passa attraverso il terreno e si posiziona al di sotto delle radici.
Esiste tuttavia un arco temporale durante la primavera, quando il suolo non è né molle, né duro. In questo periodo è possibile lavorare con gli strumenti manuali per circa due/tre settimane, dopo di che il terreno può essere solo lavorato con mezzi meccanici, poiché la forza applicata dal corpo non è sufficiente.


GIARDINO RICREATIVO
(fatto a mano, in contapposizione alle colture di campo eseguite con il trattore)

La maggior parte dei meloni collabora con la natura argillosa del suolo e con il clima caldo, producendo un buono e gustoso raccolto.
Quando il terreno non è più appiccicoso e prima che diventi troppo duro, stendo una corda per conrtrassegnare le linee rette da seguire per l'impianto futuro.
Con l'aiuto del forcone, il terreno viene sollevato e capovolto lungo la corda per una profondità di 25 cm.
Uno o due giorni dopo, quando il terreno si è asciugato un po', metto gusci d'uovo, letame di gallina e stallatico invecchiati e compost di corteccia. Questi additivi contribuiranno ad allegerire un po' il terreno e a fornire nutrimento. Poi di nuovo, con l'aiuto del forcone, questi composti verranno mischiati al terreno.

Fisso la linea di irrigazione a goccia a 20 cm parallelamente alla linea dell'impianto futuro. La linea viene ricoperta da un foglio di plastica trasparente largo un metro, per qualche settimana, prima di piantare.

Occasionalmente, le linee, così coperte vengono innaffiate a goccia, in modo da mantenere il suolo, sotto il telo, umido e per incrementare la conducibilità di calore che accelera l'integrazione delle sostanze nutrienti aggiunte ed elimina i semi dell'erbaccia. Si mette in atto anche una parziale disinfezione del terreno (anche se ci vorrebbe più tempo per farlo bene, ma un compromesso è necessario in quanto il tempo a disposizione è poco).

Nel momento di impiantare, verranno fatti dei piccoli fori sul foglio di plastica, a distanza adeguata per il
monitoraggio del raccolto e per la distribuzione del concime liquido fatto di foglie di erba medica e consolida fermentata.
Il foglio di plastica lo lascio in sede per prevenire le perdite di acqua attraverso l'evaporazione ed è coperto per ombreggiare il suolo.

Dopo l'impianto, la perdita di acqua è relativamente bassa, non ci sono erbacce, soltanto poca manutenzione è necessaria

PAINTED SERPENT - serpente dipinto  
    STRIPED ARMENIAN - armeno striato

Il cetriolo armeno striato è il fratello dell'Armeno verde chiaro e Armeno verde scuro.
Insieme formano i tre moschettieri della confraternita dei tortarelli e i rivali della dinastia dei dominanti cetrioli lunghi greenhouse.
Anche se non ho avuto la possibilità di coltivare i caroselli costoluti, le foto di Angelo mostrano una certa somiglianza con le striature dell'armeno.
Il Painted serpent, come anche i caroselli costoluti, ha un aspetto striato molto bello.

Anche verso la fine della stagione il Painted serpent mantiene le proporzioni lunghe e sottili
Il melone-cetriolo più lungo è conosciuto anche come:
- Tortarello
- Armeno
- Serpente
- Metki

e a volte ci si riferisce a loro, nei cataloghi dei semi, come Meloni, altre volte come Cetrioli o Melone-Cetriolo.

L'Armeno verde chiaro è relativamente comune, mentre gli altri due sono più rari da trovare.

Portulaca, pomodori, cetrioli, Jalapeno, altri peperoni, cetrioli melone (ingredienti per una insalata fresca)
IL FRUTTO
L'Armeno striato è il più lungo dei tre, è anche il più snello. La sua pelle contiene invisibili morbidi peli che non possono essere notati al tatto.
Di seguito un breve confronto sulle caratteristiche dei frutti.

Al tatto
- Verde chiaro: duro, liscio, quasi vellutato, piacevole al tocco;
- Verde scuro: duro, morbido come setola;
- Striato: mediamente duro, liscio, leggermente gommoso, molto piacevole al tatto.

Al morso
- Verde chiaro: duro, croccante;
- Verde scuro: croccante con nucleo più morbido;
- Striato: croccante, ancora più facile da masticare rispetto agli altri due.

Colore interno
- Verde chiaro: chiaro
- Verde scuro: scuro
- Striato: più scuro


La cavità dei semi dell'armeno striato inizia a svilupparsi un po' più tardi che negli altri due. Ha una croccantezza quasi uniforme fino al nucleo ed ha anche meno tendenza a sviluppare spazi vuoti all'interno del frutto.
Per i miei gusti, l'armeno striato è il più gustoso dei tre; è croccante e facile da masticare. Il colore è più scuro all'interno, può crescere più lungo degli altri due, rimanendo relativamente snello e senza sviluppare semi.
Se lasciato maturare, il sapore assomiglia a quello dei meloni, ma meno dolce, di gusto molto delicato e per niente acido.

Relativamente lungo rispetto agli altri, aroma di melone, non troppo dolce, piacevole per i diabetici
Comunque non voglio dire che lo striato sia da preferire agli altri; tutti e tre si completano gli uni con gli altri e possono dividere la stessa ciotola dell'insalata, aggiungendo ognuno qualcosa di diverso.
Come prova di questa diversità, ognuno qui preferisce uno dei tre, adducendo la propria ragione, tra quelle descritte in precedenza.


LA PIANTA
C'è differenza nel portamento della pianta rispetto alle altre due.
Alla fine della stagione le piante stanno andando bene
la robusta base
All'inizio è molto avaro a produrre i frutti, non più di due o tre frutti per pianta; poi inizia a produrre ad ondate successive. Ad ogni nuova ondata i primi due fiori femminili impollinati matureranno, mentre i restanti cresceranno un po',  poi ingialliranno e cadranno.L'armeno striato è tardivo ed inizia a mostrare i primi fiori femminili alcune settimane dopo i suoi fratelli.
Il tempo che passa tra un'ondata produttiva e l'altra può essere più lungo di una settimana all'inizio, ma più la pianta cresce e più questo tempo si accorcia considerevolmente.

Fiore femminile
crescerà?

Non crescerà! La testa gialla è il segno che non va avanti e che dovrebbe essere tolta.
I due più vecchi cresceranno ancora
Un'altra caratteristica distintiva per la pianta è la sua consistenza riguardo alla forma ed alla dimensione del frutto durante l'intera stagione.

In questo momento cambia il suo carattere, da avaro a generoso.
Mentre i suoi fratelli iniziano a dare segno di fatica e riducono la lunghezza e la grandezza dei frutti e sono in procinto di produrre semi e di terminare la produzione, l'armeno striato appare regale iniziando a produrre meravigliosi frutti lunghi e sottili, concedendo alcuni giorni di tempo entro cui scegliere di raccoglierli, come se non avesse fretta di andare da nessuna parte.

Fine della stagione, la dimensione dell'armeno a strisce è relativamente ben mantenuta
Rispetto alle sue dimensioni, non produce molti semi da raccogliere dal frutto maturo, così io coltivo poche piante dell'armeno striato e le più belle e precoci sono lasciate esclusivamente per produrre semi.


Come pianta sembra un "tipo intelligente" che calcola ogni passo che deve compiere ed obbedisce alle sue regole, niente di casuale. Posso quasi sentirla pensare e calcolare, come una fabbrica con una linea di prodotti esclusivi e controllo di alta qualità.
Per quelli che amano i cetrioli armeni, posso caldamente consigliare di coltivarli in anticipo e di goderseli fino all'inverno.

domenica 14 ottobre 2012

PISELLO CAROUBY

TACCOLA  MANGIATUTTO

di Angelo Passalacqua 


Poco conosciute queste varietà di piselli dal sapore molto gradevole, dolce e che si mangiano con tutto il baccello:
http://www.slowfood.it/sloweb/2e416bf0823aa059cf5893eb49e8fdc4/sloweb
La varietà che ho coltivato è di origine commerciale, si trova con facilità, il suo nome è Carouby 
http://www.seedaholic.com/pea-mange-tout-carouby-de-maussane-sugar-pod.html#


Questa tipologia di piselli ha i fiori bicolori, molto belli a vedersi, tipici delle varietà "selvatiche" e non bianchi, come per gli altri piselli. Il Carouby è un "mezza rama", semi rampicante, e le piante non hanno bisogno di sostegni. Ho seminato in Marzo in piena terra, non ho irrigato come sempre in questo periodo dell'anno, le piante sono cresciute bene senza nessun problema. 


Il sapore è eccellente, dolce, non a caso queste varietà sono dette anche sugar peas... 

Non coltiverò il Carouby nel 2013, non perchè non sia rimasto soddisfatto ma devo coltivare i semi del Gray sugar!

http://www.seedsavers.org/Details.aspx?itemNo=2296






martedì 9 ottobre 2012

venerdì 5 ottobre 2012

MELONE RAMPARINO

Cucumis melo (reticulatus)
di Max


Il Ramparino è un melone retato  con la particolarità di avere la polpa di colore verde. 
I semi mi sono stati regalati da un amico di Mantova e provengono dall’Istituto Tecnico Agrario “A. Zanelli” di Reggio Emilia.

Qui la scheda.



La Buccia è poco spessa, retata e con costolature che suddividono il frutto in “meridiani”. A maturazione raggiunta  assume un colore giallo-beige. Sulla buccia si formano delle leggere spaccature che partono dal picciolo e si diramano seguendo i solchi delle costolature.

La polpa
ha il caratteristico colore verde (nella foto la tonalità gialla è stata probabilmente accentuata dall’uso del flash). A vedere la polpa dal caratteristico colore verde, ci si aspetterebbe un sapore “acerbo”, ma l’ottimo profumo ne tradisce subito la bontà. 


Il gusto (è sempre una valutazione soggettiva) è simile a quello degli altri meloni retati a polpa arancione, forse un po’ meno dolce, ma intenso e deciso. 


COLTIVAZIONE  (nella provincia di Padova)

Ho seminato il giorno 31 marzo su bicchiere in plastica forato sul fondo e posizionato sul banchetto riscaldato (che ho costruito seguendo fedelmente il post del maestro Paolo Basso). 

La germinazione è avvenuta in una settimana circa ed il trapianto l’ho effettuato i primi giorni di giugno.  

L’ho coltivato su un’aiuola rialzata e pacciamata (quelle classiche dell’orto sinergico). 
Non ho avuto molto tempo da dedicare all’orto quest’anno e così è stato presto sovrastato dalla folta vegetazione di una pianta di pomodoro e di una patata vitelotte oltre a quella di qualche rigogliosa infestante.  Dopo qualche tempo ha preso la sua rivincita arrampicandosi sulle piante vicine e sugli asparagi dell’aiuola vicina.


È stata certamente una piacevole sorpresa trovare i quattro frutti in perfetta salute in mezzo a quella foresta vegetale, ma sono convinto che in questo modo hanno trovato riparo dal forte caldo e dalla siccità che si è protratta per tutta l’estate in Pianura Padana. L’anno prossimo proverò a coltivarlo a ridosso di una recinzione, in maniera da sfruttare questa sua attitudine “ramparina”, risparmiando nel contempo, terreno per altre colture. 

mercoledì 3 ottobre 2012

ERBA D'ORZO


dalla semina alla spremitura
di Nicola

Avete mai sentito parlare del succo di erba?

È un succo che si ottiene spremendo a freddo i fili di erba di piante molto comuni:


  • Grano tenero o frumento (wheatgrass) Triticum aestivum vulgare
  • Orzo (Barleygrass, da Hordeum Vulgare)
  • Farro (Speltgrass, da Triticum Dicoccum)
  • Grano saraceno (Fagopyrum esculentum)

La spremitura viene eseguita per mezzo di una apposita pressa a mano ed il succo è da consumare rigorosamente appena spremuto, come potete vedere in questo video:



L’erba di grano veniva già usata nei secoli passati per le sue proprietà benefiche e rigeneranti.
La riscoperta, l’utilizzo e la pratica curativa sono dovuti alla dottoressa Ann Wigmore che sperimentò, grazie alle informazioni della nonna Lituana, esperta curatrice fitoterapica, gli effetti delle preziose sostanze.

Infatti nei fili di erba sono contenuti enzimi, vitamine, clorofilla ed altri elementi indispensabili al benessere del corpo.

Su internet c’è un po’ di confusione riguardo a quale tipo di seme (rigorosamente biologico) debba essere utilizzato e quindi bisogna fare diverse prove.

QUESTA È LA MIA SPERIMENTAZIONE
Ho provato a seminare semi d’orzo mondo acquistati in un supermercato bio (ma dalla germinabilità incerta).


La prova di germinabilità può essere fatta con il metodo chiamato “twilight”:

Si prendono due vaschette, in una si posiziona solo granella di quarzo grigia 3/5mm (quella che si usa per gli acquari), nella seconda si mette solo terriccio.


.... ed ora vi mostro i risultati

Semina in terriccio
Semina in quarzo
La semina è avvenuta lo stesso giorno.... notate la differenza di sviluppo delle piantine, in vigore ed altezza.


Con questo metodo si può sperimentare qualsiasi tipo di semina:


  • si appoggiano i semi da far germinare;
  • si bagnano (attenzione il quarzo assorbe parecchia acqua!);
  • poi si copre con un vetro spesso.

Trascorsi i primi giorni le vaschette si possono posizionare alla luce: al settimo la clorofilla entra in azione e verso il decimo si procede al taglio vicino al seme e alla spremitura.


Esistono libri in inglese della dottoressa A. Wigmore (per chi volesse approfondire), non solo sull’erba di grano ma anche su altre piante e sul compost da lei utilizzato (è famoso il metodo nutritivo Raw food con cocktail di frutti e verdure).