giovedì 26 novembre 2015

L’innesto delle Melanzane



di Domenico T.

Premessa:

Si ricorre all'innesto qualora le piantine tradizionali, nel nostro terreno, fruttificano poco oppure la crescita non è soddisfacente, causa terreni ostili.

Al di fuori dei casi citati, a mio avviso, lo si può adottare per pura curiosità!


Per iniziare l’operazione, ovviamente, occorrono piantine di melanzane e portainnesto dello stesso spessore o simile.



Foto 1
  •  pulire bene le mani ed il bisturi,
Foto 2
  • con il  bisturi od una lametta da barba procedere al taglio obliquo del nesto e del portainnesto (foto 3-4)
Foto 3
Foto 4
  • Inserire la molletta di silicone come nella foto 6,  o, in alternativa, usare altro tipo di molletta come  quella auto costruita (foto 9)
Foto 5

Foto 6
  • Sovrapporre  bene nesto e portainnesto (foto 7-8-9)
Foto 7
Foto 8



Foto 9
  • Riporre le piantine innestate in mini serra e nebulizzare con acqua
  • Per controllare il micro clima potrete aiutarvi con un igrometro – termometro, ve ne sono in commercio su internet da 4-10 euro.
Foto 10

Se innestate le piantine in autunno, come in questo caso, queste saranno già pronte per il trapianto ad  inizio primavera ed avranno raggiunto un’altezza di 50 cm circa, anticipando così la produzione (a tale scopo andranno travasate in vasi di almeno 15cm con substrato di torba sterile), in alternativa potrete seminare in Gennaio  e  innestare in primavera avendo una produzione estiva.


Mantenere una temperatura minima di 20° con tasso di umidità approssimativamente al 90% (condizione indispensabile);
Non aprire la serra prima  di 5-6 giorni; se notate qualche appassimento nebulizzate dell’acqua.
In seguito areate leggermente la mini serra una volta al dì per pochi minuti.


Dopo una diecina di giorni gli innesti avranno attecchito.




Se innestate le piantine in autunno, come in questo caso, queste saranno già pronte per il trapianto ad  inizio primavera ed avranno raggiunto un’altezza di 50 cm circa, anticipando così la produzione (a tale scopo andranno travasate in vasi di almeno 15 cm con substrato di torba sterile).
In alternativa potrete seminare in Gennaio ed innestare in primavera, avendo una produzione estiva.
L’innesto di melanzana di solito attecchisce facilmente con una percentuale pari quasi al  100%.

....... sperando di essere stato utile vi auguro buona “pratica”.

giovedì 19 novembre 2015

CAROTA GIALLA

Carota gialla 

di Angelo Passalacqua


Non ha un nome questa carota dal colore del sole, è una rarità che cresce in due luoghi della Murgia, una volta era una bontà riservata alla tavola, poi divenne foraggio da dare agli animali, oggi è apprezzata dai pochi che la conoscono e la coltivano.


Il colore delle radici varia dal bianco-giallastro al giallo e con diverse forme morfologiche suggeriscono ibridazioni originatesi in decenni di coltivazione, ovviamente nei dialetti viene chiamata bastnech giall, ma è una vera carota, non pastinaca.


Il peso delle carote più grosse arriva ai trecento grammi, il ciclo di coltivazione è primaverile-estivo con la raccolta a fine Settembre-inizio Ottobre.


Come tutte le piante murgiane vuole poca acqua, l'umidità eccessiva causa marciumi ed anche la conservazione delle carote è delicata, una cantina (meglio) o lo scomparto verdura del frigo, con la giusta umidità, ne allungano la vita di un mese e più.


Il profumo è intenso, il sapore corposo ed aromatico ricorda il Pastinocello e sono convinto che una parentela stretta queste carote l'abbiano.


Foto e descrizione dalla pagina 203 della "bibbia", "SEMI DAL PASSATO" , scritto dal gruppo dell'Istituto del Germoplasma di Perrino, Laghetti e collaboratori e l'IPK di Hammer ed Altri, il Catalogo del Germoplasma Agrario dell'Italia meridionale.


La parte vegetale che sporge dal colletto delle carote è dovuta alla raccolta a scalare delle foglie per uso culinario, altro utilizzo mangereccio molto gustoso!


Ed i germogli che spuntano testimoniano che ci saranno semi, se tutto va per il giusto verso...