domenica 20 giugno 2010

Roveja

La Roveja
Pisum arvense  Fam. Leguminose

di Angelo Passalacqua

Un legume di antichissima origine, prima di essere addomesticato dall'uomo cresceva selvatico un pò ovunque. Chiamato semplicemente pisello selvatico, localmente prende vari nomi, roveja e rubiglio sono i più noti.
  
Ho ricevuto i semi da Michele G. provenienti dalla zona "originale", ma troveremo la roveja anche altrove...


I semi sono molto più scuri dei normali piselli, la forma quasi mai sferica. La semina l'ho effettuata in Marzo basandomi sul consiglio datomi da un contadino di Altamura, "i piselli con seme rugoso puoi seminarli ad Ottobre, assieme alle fave, quelli con seme liscio a Marzo assieme ai ceci". Dopo ripetute prove, semino solo a Marzo...


Memore degli esiti di una precedente coltivazione, distrutta totalmente dagli uccelli, ho protetto le piante con rete metallica curvata ad arco, la vedete in basso a destra. E' stata utile anche come sostegno alle piante, vi si sono aggrappate e poi sono sbucate all'esterno. La roveja non ha gradito il terreno sabbioso-calcareo, ho dovuto irrigare contrariamente ai piselli.

Ripeterò la coltivazione in Basilicata, dove sia il terreno che il clima sono più simili a quelli dell'Appennino. Non ho avuto problemi di malattie, per i parassiti ricordo che è necessario adottare norme e lavorazioni preventive! Come queste, ad esempio.
Non vi sembri un paradosso trattare una pianta selvatica come una coltivata, è lo scotto da pagare per le piante "addomesticate" nei nostri orti!

Ho fatto una prova di coltivazione "selvatica", seminando la roveja assieme all'orzo o ad un grano a crescita molto elevata, come il Cappelli. L'esito è stato ottimo, la roveja si è "maritata" agli steli della graminacea, al momento non ci sono problemi sanitari e parassitari. Ulteriori ragguagli a fine coltivazione.
In conclusione, la roveja richiede molto lavoro manuale, le rese sono basse, tutti fattori che spiegano il progressivo abbandono della coltivazione in grandi estenzioni. Certo, si accontenta di aree marginali, inadatte ad altre coltivazioni più redditizie ma, per avere una produzione sufficiente, bisogna mettere molte piante. 

Ma non dimentichiamo che chi l'ha assaggiata (io non ancora...), afferma ne valga la pena!




9 commenti:

  1. I commenti del vecchio blog

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    20 Giugno 2010
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    Semino anch'io a marzo in genere 2 file contigue su cui tendo della rete di plastica. La fruttificazione avviene in alto per cui si raccoglie bene. Raccogo i baccelli quando sono quasi secchi mettendoli in cassette di legno che espongo al sole per qualche giorno prima di sgusciarli calpestandoli. A me piacciono sia freschi che secchi

    baccorobby

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    20 Giugno 2010
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    Ciao Angelo!
    Mi sa che la roveja ci è maturata nello stesso momento!
    Volevo chiederti se tu hai riscontrato qualche problema con la tortrice, una farfalla la cui larva si nutre dei semi e dei baccelli.

    Tommy

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    21 Giugno 2010
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    Interessante questo legume, proprio non lo conoscevo e proverò a coltivarlo visto che il periodo è quello delle fave.

    Paolo

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    21 Giugno 2010
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    Ciao Roberto, grazie delle notizie. Quindi la roveja viene bene anche nel Lazio... Hai avuto problemi col terreno, eventuali malattie e parassiti?

    Ciao Tommy,
    Per fortuna, non ho il problema della tortrice, è presente in forma sporadica, non è necessario intervenire. Tieni presente che il terreno sotto le piante viene ripetutamente "mosso" in superficie, rincalzando, e non pacciamato. Conoscerai sicuramente i rimedi adottati in agricoltura biologica, ma li riserverei alle grandi coltivazioni, in un piccolo orto se ne può fare a meno. Sempre che le piante colpite non siano molte, mi pare che da te la percentuale sia del 20%, diciamo che siamo vicini al limite...

    Ciao Paolo,
    Penso che potresti provare la semina autunnale della roveja, da te ci sono le condizioni favorevoli.

    Angelo

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    21 Giugno 2010
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    Effettivamente, con la primavera piovosa che ha fatto e avendo l'orto a una 15ina di chilometri da casa, ho lasciato il terreno molto indisturbato. Tuttavia sul pisello nano che ho seminato in autunno e che è maturato a inizio Maggio non ho avuto nemmeno un attacco. Ho notato sul frutteto che il periodo di maturazione dei frutti influisce molto sul numero di attacchi degli insetti carpovori: nel caso delle ciliegie e delle albicocche se non provvedo a diradare i frutti negli anni di carica la maturazione mi si allunga di diversi giorni fino ai caldi intensi dei giugno e luglio, periodo di ovodeposizione delle rispettive mosche che sono in grado di deporre sul 100% dei frutti. Se le piante producono un numero più contenuto dei frutti la maturazione avviene prima e meglio e le mosche non fanno in tempo a deporre sui frutti. Spero insomma di evitare la tortrice seminando il pisello a Novembre, alla fine pare che dalle mie parti accetti di buon grado la semina autunnale. Mi descrivi un po' le ripetute prove di semina autunnale di cui parli e il motivo che ti fa optare per la semina primaverile?

    Tommy

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    27 Giugno 2010
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    Ciao Angelo
    grazie a te ho scoperto che nella mia zona (castelli romani) la roveja cresce spontanea. Nel mio terreno ne ho trovata di due tipi: una che produce pochi baccelli lunghi 7-8 cm che è già completamente secca, ed un'altra che fa tanti baccelli lunghi 3-4 cm che è ancora verde.
    L'anno prossimo proverò a coltivarla.

    Silvana

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  2. I commenti del vecchio blog

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    27 Giugno 2010
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    A me questa pianta non è proprio venuta bene. Tra tortrice e bassa produttività sono riuscito solo a salvare la semente. Probabilmente il mio clima non è adatto. In compenso tra un po' raccoglierò un po' di piselli gialli. Se qualcuno ne vuole me lo faccia sapere in tempo, altrimenti finiranno nel minestrone!

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    28 Giugno 2010
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    @Tommy
    Se tieni presente che, per i piselli, di solito dicono il contrario, cioé che i semi lisci sono più resistenti al freddo e quelli rugosi al caldo, capirai perchè provo sempre personalmente i semi!

    Le varietà di piselli che ho coltivato finora hanno mostrato di non gradire la semina autunnale, le piante crescono bene ma, in Gennaio-Febbraio patiscono molto il freddo, la vegetazione si arresta per riprendersi con estrema lentezza in seguito, le infestazioni funghine sono molto pesanti.

    La semine primaverili recuperano molto in fretta il ritardo, se la stagione non è anomala. La scelta della varietà è importante, io dò la preferenza ai piselli precoci nani o mezza "rama" (a metà strada tra nano e rampicante), la coltivazione è senza irrigazione con rincalzatura delle piante muovendo il terreno solo superficialmente (cosa impossibile nel periodo invernale), senza assolutamente pacciamare.

    @anonimo
    Più che il clima, potrebbe essere il terreno il responsabile della cattiva riuscita. Tienimi da parte una manciata di piselli gialli, per la zuppa posso mandarti in cambio ceci, fagioli (i miei dolici o quelli di Sarconi), cicerchie e fave.


    Angelo

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    04 Luglio 2010
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    Ti confermo che la roveja è venuta su come una meraviglia non ho visto malattie o tipi malandrini che rosicchiavano i semi. ti confermo che con la rete di plastica si raccoglie senza fatica (la fruttificazione alta aiuta a non chinarsi troppo spesso).
    La pezzatura non è delle piu grandi comunque ne ho raccolta un bel pò.
    A proposito, oggi ho raccolto i ceci neri i 22 semi si sono tramutati in 257 semi, non so,la resa è quella standard?????

    baccorobby

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    05 Luglio 2010
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    Ciao Roberto,
    Non sei il primo (nè sarai l'ultimo) a restare stupito dalla resa del cece nero, ti confermo che ciò è "normale".

    Angelo

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    18 Ottobre 2011
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    Mi complimento per la passione che dimostrate verso la roveja, anche mio padre la produce da diversi anni con grande impegno e risultati alterni. Io la adoro cucinata come zuppa!!! con una salsa di pomodori, alloro, rosmarino..

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  3. Ho recuperato i semi di roveja l'anno scorso a castelluccio di norcia, gli ho messi agerminare in una scatola di polistirolo e sono germinati praticamente tutti in soli due giorni.
    Vorrei provare a seminarle tra le file di monoccocco però ci sono solo 20 cm tra una fila e l'altra, è fattibile o è meglio dedicargli uno spazio tutto per loro?
    Se interro adesso il seme già con la radichetta non patirà il freddo notturno?
    grazie

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    1. Ti sconsiglio la semina tra i filari di farro monococco, la roveja ha portamento rampicante che necessita di piante più robuste come tutore, rischi un groviglio inestricabile!

      I semi germogliati dovrai metterli in vasetto e trapiantare le pianticelle appena le condizioni meteo lo permettono.

      Angelo

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  4. ok, grazie.
    Che distanze è meglio tenere tra le piantine?
    A Castelluccio c'erano interi campi seminati a roveja e le piante erano molto vicine tra loro.

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    1. Una ventina di centimetri di distanza tra le piante è sufficiente, non lasciare vuoto questo spazio ma mettici piante di insalata, spinaci, ecc. Coosì avrai poche "infestanti" non gradite!

      Angelo

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  5. Salve, dove é possibile trovare Roveja antica da semina? Grazie

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    1. Non è difficile procurarsi i semi delle roveje, pochi semi da amicidellorto o qualche chilo da bio-agricoltori, se le tue ricerche non hanno esito positivo, contattami in privato.

      Angelo

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  6. Io coltivo per curiosità qualche pianta di roveja in Trentino, a 700 mt di altitudine, e viene bene.

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