lunedì 4 febbraio 2008

Coltivazione pomodori

Pomodoro (Lycopersicon esculentum)
di Adriana Calderoni



Coltivo i pomodori da quando avevo 16 anni e ora ne ho 44. Perché adoro i pomodori. Però li ho coltivati in orti sempre diversi e di conseguenza anche in terreni sempre diversi. A livello del mare (Genova) e sull’appennino a 800 metri (Liguria e Appennino Romagnolo).

Attualmente coltivo le piante di pomodoro nell’orto di casa mia, sulle colline del basso Piemonte in provincia di Alessandria. Il terreno qui è povero, abbastanza permeabile, non argilloso. Ma sempre in questa zona ho coltivato i pomodori nel terreno della comunità dove lavoro, terreno pianeggiante e fertile come anche nei giardini delle scuole. Clima piuttosto simile, ma risultati sempre diversi.
Ho l’abitudine di interrare nel terreno durante l’inverno un po’ di cenere di legna e la fuliggine del camino, soprattutto quest’ultimo pare sia ricco di Sali potassici e mi è stato sempre raccomandato da amici coltivatori biologici
Di solito uso una concimazione di origine animale, letame, o del concime organico pellettato quando non ne ho disponibilità.
Il metodo che utilizzo ormai sempre e che spesso vedo fare anche dai vecchi contadini è realizzare una specie di scavo lungo (la profondità di almeno due vangate) sotterrando foglie letame o concime organico e del compost maturo. Poi ripristino rimettendo la terra nel fosso e lì vi trapianto i pomodori quasi a fine primavera.
Ho sperimentato che così facendo le piante soffrono meno la siccità e si possono innaffiare poco se non addirittura per niente dopo che esse hanno attecchito. Quindi io trapianto le piantine un mese dopo averle seminate, le innaffio per circa una settimana o dieci giorni quotidianamente e dopo molto raramente. Di solito sistemo le piante a 40 cm una dall’altra nel filare. I filari tra loro un metro così da passarci in mezzo.

Semina
Semino i pomodori di cui ho pochi semi uno (o due) per vasetto o in plateau con dischi di torba segnando precisamente la varietà con un pennarello indelebile; spesso ho avuto errori per non aver segnato bene, soprattutto in presenza di molte varietà e numerose piante. Se ho molti semi invece li semino in un vaso rettangolare profondo anche fitti , ma devo poi effettuare un altro trapianto in vasetti prima di metterli direttamente in terra. Faccio germogliare in casa e circa dopo 5-6-7 giorni quasi tutte le varietà sono germinate (temp. Minima 15°). Aumentando il numero di vasi e piantine incomincio a trasferirle in serra fredda, comunque ben esposta e devo stare attenta a bagnare bene soprattutto in giornate asciutte e calde, aprendo degli sfiati alla serra per far circolare aria. Non mi è mai capitato di avere malattie all’interno della serra fredda, ma in caso di elevata umidità e calore può svilupparsi peronospora e bisogna trattare le piantine con poltiglia bordolese. Come ho detto prima dopo circa un mese, 40 giorni, devo trapiantare le piante in piena terra e si spera che non vi sia una primavera fredda e piovosa perché le piante si fermano un po’. Con il mio clima io inizio a metà maggio e vado fino a metà giugno.
Ho preso l’abitudine di inserire piantine di calendula tra le piante di pomodori e fare concimazioni di copertura con ortica fresca come pacciamatura. Inoltre tengo sempre pronto un macerato di ortica lasciando 2-3 kg di pianta fresca in un recipiente con 30-40 litri d’acqua per almeno 15 giorni. Questa soluzione (puzzolente) la uso una volta ogni 15 giorni per irrigare le piante, sempre in basso direttamente nel terreno e serve da concime. Dosare la concimazione però non è facilissimo, in caso di pellettato si può esagerare e trovarsi, in primavera e inizio estate, con colonie di afidi sui fusti e sulle foglie che indeboliscono leggermente la pianta e ne fanno arricciare le foglie. Io però non faccio nessun trattamento per scacciarle se non un'irrorazione con poltiglia bordolese e semmai macerato di aglio e assenzio. Ritengo fondamentali le pacciamature che proteggono il terreno in caso di forte insolazione e uso normalmente erba di sfalcio, ortica o paglia. La pacciamatura la sistemo quando le piante sono abbastanza alte da poter essere legate al tutore e dopo aver dato una zappettata per togliere eventuali infestanti e rincalzare le piante. Dove nasce molto convolvolo è difficile estirparlo completamente in quanto le sue radici sono profonde, allora anche in presenza di pacciamatura ogni tanto ripasso con la zappa o manualmente. Per i pomodori che si tengono bassi, a crescita determinata, e che non necessitano tutore la pacciamatura la faccio al momento del trapianto anche con film nero o telo nero di mais.

Patologie e coltura.
Le patologie che ho riscontrato frequenti in questi anni sono gli afidi, la peronospora, il marciume apicale e la cimice, poi alcuni difetti sui frutti se la stagione è troppo calda e le varietà che ho coltivato sono sensibili alla spaccatura del frutto.
Come ho già detto per gli afidi non prendo alcun provvedimento e comunque in un orto biologico generalmente si crea nel tempo una sorta di equilibrio nella microfauna per cui non ho mai avuto danni rilevanti.
Purtroppo il marciume apicale invece danneggia gravemente i frutti soprattutto in annate molto calde e con poche precipitazioni durante la stagione primaverile ed estiva (qui siamo stati due e anche tre mesi senza vedere un goccio di pioggia) in questo caso alcune varietà ne soffrono maggiormente (vedi S. Marzano) ed altre meno (Pomodoro Re Umberto) e il trucco, mi pare, sta a fare frequenti irrigazioni (due o tre al giorno) senza infradiciare il terreno. Parlo di acqua lasciata depositare in un grande recipiente, in particolare quella ottenuta dal pozzo sia di sorgente che di raccolta di acqua piovana. Il caldo eccessivo può anche diminuire la formazione di fiori e la loro fecondazione e rallentare il processo di crescita delle piante. In questo caso bisogna avere pazienza e attendere che la stagione si rinfreschi un po’.
Per la peronospora io uso irrorare poltiglia bordolese, ma non così frequentemente come vedo fare da altri contadini della zona. Io do il verderame solo se vedo sofferenza nelle piante o se il clima è terribilmente umido.
Un danno anch’esso molto antipatico è quello causato dalla cimice verde (Nezara viridula) o analoghi. Esse compaiono verso fine estate e si vedono le piccole ninfe a gruppi spostarsi sui frutti. In poco tempo esse diventano adulte e i pomodori manifestano nei frutti macchioline (le punture) e poi decolorazioni del frutto che è poi immangiabile. Purtroppo non ho ancora sperimentato metodi biologici efficaci e mi pare che anche la lotta chimica abbia modesta efficacia. Potendo bisogna eliminare gli insetti manualmente e sperare che compaiano verso la fine della stagione del raccolto.
I pomodori che necessitano di tutore, si sviluppano quindi in verticale, iniziano a formare germogli all’ascella delle foglie (le cosiddette femminelle), io tolgo le femminelle con un coltellino affilato per avere una pianta contenuta e un numero minore di fiori e quindi i fiori rimasti producono frutti più grossi . A volte però il fusto principale si dirama in due, anche su più piani: io questi nuovi fusti li lascio crescere e mi preoccupo di avere un tutore sufficientemente robusto per sostenere tutta la pianta. In climi dove l’estate è breve come ad una certa altitudine (ma comunque sotto i 1000 metri) ho copiato dai contadini della zona l’abitudine di cimare le piante di pomodori e di togliere le foglie che coprono troppo i frutti. Lo scopo di questa “mutilazione” è di favorire la piena maturazione dei frutti prima che arrivi il freddo, ma non bisogna esagerare perché le foglie che sono responsabili della fotosintesi e che producono zuccheri devono essere sempre in buon numero, soprattutto quelle alte nel fusto.
I pomodori della varietà ciliegina sono piante che raggiungono facilmente i due metri di altezza e per questo motivo i bastoni che le sorreggono devono essere piuttosto alti e robusti.

Descrizione delle varietà locali che coltivo.
Io coltivo ogni anno un certo numero di varietà che mi hanno convinto sia per il loro gusto sia per la facilità di coltivazione, mentre tralascio quelle che si sono dimostrate sensibili a malattie , a spaccature o a marciume apicale.
Tra le mia preferite c’è il pomodoro costoluto genovese, il pomodoro Re Umberto, il Pendinn-a grossa, il pomodoro da chilo dellla garfagnana, il purseminn-a, il brandywine e vorrei trovare il pomodoro di Cambiano che è una varietà coltivata e selezionata in Piemonte e sto incuriosendomi con le varietà che si consumano d’inverno come il datterino e il pomodoro rosa.
Coltivare i pomodori sempre nella stessa area dell’orto non è positivo, l’ho sperimentato direttamente, le piante si sviluppano con meno vigore e si ammalano più facilmente. E’ necessario quindi ogni anno cambiare posto e cercare di rispettare le giuste rotazioni.
Tra le consociazioni sperimentate io ho trovato molto positive pomodori-insalate e pomodori – cipolle.

Annotazioni personali.
La mia opinione personale sulla coltivazione dei pomodori è che non utilizzando concimazioni precise, ma soltanto aggiunte di stallatico, e con i climi asciutti di queste ultime stagioni estive, spesso le mie piante pur non presentando malattie devastanti non apparivano rigogliose come quelle del “vicino di casa”: ma ho sempre raccolto frutti decisamente gustosi e dolci anche se a volte leggermente più piccoli rispetto alle caratteristiche della varietà. Naturalmente ho i miei gusti in fatto di varietà e prediligo quelle a frutto dolce, rosso, semmai rosa, e da insalata preferisco le forme costolute, con pochi semi.
Fin dai primi esperimenti nel giardino dei miei genitori ho convinto tutti che gli ortaggi coltivati da noi sono più buoni: nessuno si è mai lamentato, anzi. In comunità per esempio i miei colleghi allergici all’agricoltura e alla terra (la terra è bassa) però non disdegnavano le quantità di pomodori di più colori e forme che arrivavano sulla tavola ogni giorno d’estate. Il classico gusto del sole, anche se siamo in Piemonte. I pomodori non deludono mai.
Un insegnamento importante avuto sulla coltivazione dei pomodori mi è arrivato da alcune persone che coltivavano biologico qualche anno fa, circa 25, sull’appennino tosco romagnolo. Altitudine 700 metri.
Il clima era ventoso, l’acqua disponibile poca, l’estate asciutta. Le nostre trecento piante crescevano “stentate”, ma nessuno si preoccupava. Si portava l’acqua da una piccola sorgente a dorso d’asino con contenitori vari a rotazione alle varie parti dell’orto, ai pomodori capitava si e no una volta ogni quindici giorni. I frutti raccolti erano buonissimi!
Ancora: non abbiamo mai dato il verderame, grazie appunto alla poca umidità relativa dell’aria.
Se guardiamo un po’ negli orti dei nostri vicini invece si vedono piante azzurre e irrorazioni misteriose frequenti, piante vigorosissime e invidiabili. Una volta appunto un mio vicino mi ha regalato orgoglioso un cesto di pomodori “spagnoli” che riproduceva ogni anno. Mi ha stupito come potesse mangiare quella roba. Insignificanti ed insipidi, con una parte interna bianca e legnosa immangiabile.


Come si ricavano e si conservano i semi.
Isolo le diverse varietà a non meno di 10 metri, a distanze minori ho avuto delle ibridazioni, raccolgo i frutti maturi e belli e li spappolo in un bicchiere dove ho messo l’etichetta della varietà. Lascio la poltiglia a fermentare in casa per qualche giorno; quando la poltiglia si divide e presenta una parte liquida sul fondo del bicchiere e la polpa con i semi in superficie prendo questa polpa e la lavo dentro un contenitore più grande con acqua corrente fino ad eliminare tutti i residui del pomodoro e sciacquo ancora i semi attraverso un setaccio piccolo. Metto i semi in un piatto ben allargati ad asciugare, ma senza utilizzare carta. Una volta ben asciutti e seccati li ripongo in pacchettini di carta e al buio in scatole in una stanza fresca della casa. Cerco di selezionare i semi eliminando quelli neri e difettosi. I semi dopo 4 o 5 anni sono ancora vivi e mantengono la germinabilità.


Ricetta familiare.
La mia ricetta di una zuppa che i bambini adorano.
Crema di pomodori:
Faccio la salsa con i pomodori ben maturi, varietà preferite Re Umberto, oppure tutte le varietà ma che siano ben mature e rosse, passo al setaccio la salsa. Faccio rosolare un po’ di farina nell’olio e aggiungo un po’ di brodo vegetale come per fare la besciamella e aggiungo la salsa. Tempo di cottura a inizio bollore qualche minuto. Aggiungo del basilico a fine cottura fresco rosso o verde genovese. Un po’ di sale e un filo di olio ev di oliva. Preparo crostini di pane casereccio che vanno tuffati nella zuppa .

24 commenti:

  1. Interessante la tua tecnica per conservare i semi. Proverò ad adottarla anch'io.
    Grazie e a presto.
    utente anonimo

    #2 05 Febbraio 2008 - 18:09

    Aggiungo qualcosa in base alla mia non grande esperienza:
    - Le cimici prosperano ed arrivano in massa e presto dopo un inverno poco freddo... come questo :-( Attendo ansioso qualcuno che sappia consigliare efficaci rimedi di tipo biologico o preventivo.
    Ho notato comunque che le cimici fanno poco o nullo danno sui pomodori di piccola taglia.
    - Mi sembra che aglio ed erba cipollina faccano qualcosa di buono contro afidi anche nel caso dei pomodori
    - Varietà precoci o molto precoci sfuggono in genere alla maggior parte delle avversità.

    Ciao :-)
    Giampiero (quello antipatico :-) )

    utente anonimo

    #3 05 Febbraio 2008 - 22:58

    ciao
    che bella iniziativa, bravi!
    una domanda sul post dei pomodori: ma le piantine di calendula fra i pomodori sono per gusto estetico (io amo la calendula e i suoi fiori) o c'è una motivazione di consociazione o altro?
    ciao
    filippo
    utente anonimo

    #4 06 Febbraio 2008 - 07:14

    La calendula è un repellente per i nematodi (insetti che vivono dentro la terra) dannosi.
    Ciao

    Giampiero
    utente anonimo

    #5 06 Febbraio 2008 - 19:18

    Anche i tagates hanno lo stesso scopo e sono molto efficaci (e decorativi..)

    Paolo
    caprettetibetane

    #6 07 Febbraio 2008 - 05:26

    Grazie a tutti e ben ritrovati. Proverò a sistemare aglio e cipolla vicino alle piante per controllare gli afidi (che non trovo sempre, però..)
    Per le cimici io ho provato a spruzzare sui frutti un macerato puzzolente di aglio, indicato dai biodinamici, dovrebbe tenerle un po' lontane. Non so se per questo o altre combinazioni, nel 2007 ho avuto meno pomodori intaccati.
    Ho ripetuto più volte le spruzzature.
    Ciao Adri
    un saluto all'antipatico :-)
    utente anonimo

    #7 07 Febbraio 2008 - 19:52

    ciao adri, benritrovata anche qui! ciao! ottonee

    ottonee
    #8 07 Febbraio 2008 - 19:54

    io sono ottone, ma all'atto della registrazione mi hanno detto che ottone era già occupato come nome e allora ho aggiunto una e. ma se qualcuno riesce a toglierla mi fa un favore ciao e grazie ottone
    ottonee

    #9 09 Febbraio 2008 - 12:38

    Ho trovato su un vecchio manuale questa descrizione fra le cultivar da appendere o da inverno:
    Pomodoro di Prato. Razza a grappoli regolari di 7-10 frutti quasi sferici , terminanti a punta. Molto produttiva.
    Non l'avevo mai sentita. Esiste ancora?
    Ciao Adri
    utente anonimo

    RispondiElimina
  2. ...mi sento chiamato in causa... Pomodoro di Prato...? Ehm... mettiamola così: Quale Prato? In italy esistono tre o quattro Prato.
    ...Comunque mai sentita...
    Aggiungo: spesso una stessa varietà ha nomi differenti.
    Ciao :-)
    giam

    #11 12 Marzo 2008 - 15:17

    ciao, sai ho una curiosità e mi chiedevo se tu qualcun altro grazie alla tua esperienza potessi darmi un'indicazione. avrai certamente notato che in vicinza delle piantagioni di pomodori cresce un erba di colore interamente verde e caratterizzata da frutti in grappolo a forma di pallini anch'essi verdi. sapresti dirmi il nome comune o ancora megli scentifico di questa pianta? ti ringrazio, potresti contattarmi a questo indirizzo email alessandro.ml@libero.it
    utente anonimo

    #12 12 Marzo 2008 - 16:43

    alessandro:
    Mah, forse un Solanum capsicastrum, o pseudocapsicum? Una foto aiuterebbe.

    gruppo:
    Come postare le foto nei commenti?
    equipaje

    #13 12 Marzo 2008 - 19:08

    Non ho mai provato ad inserire immagini, però sicuramente devono essere caricate in rete quindi basterebbe mettere un link.

    Paolo
    caprettetibetane

    #14 13 Marzo 2008 - 16:46

    Ciao a me viene in mente la morella, i grappoli di bacche da verde diventano poi neri. Si può vedere una foto a questo link:
    http://www.michls.de/acker/img/0207208.jpg&imgrefurl=http://www.michls.de/acker/u0207208.html&h=405&w=422&sz=43&hl=it&start=8&tbnid=dH9SPDQZrze8bM:&tbnh=121&tbnw=126&prev=/images%3Fq%3Dsolanum%2Bnigrum%26gbv%3D2%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26sa%3DG
    Io ne trovo abbastanza nell'orto, ma non particolarmente vicino ai pomodori. E' tossica.
    ciao
    Adri
    utente anonimo

    #15 07 Aprile 2008 - 13:38

    Ciao, io ho piantato i pomodori san marzano e i tondi lisci. Sono da poco spuntati nel semenzaio e più avanti li pianterò in campagna. L'unica mia paura è, come tutti gli anni mi accade, è che quando arrivano a maturazione, la punta marcisca o si annerisca, come mai? A che cosa è dovuto ciò?Spero possiate darmi una risposta! Grazie infinite, stefy.
    utente anonimo

    #16 08 Aprile 2008 - 14:30

    Ciao Stefy, purtroppo succede anche a me, soprattutto con certe varietà (ad esempio il S.Marzano). Credo che tu stia parlando del marciume apicale, un marciume nero che si forma all'apice dei pomodori,per capirci, opposto al peduncolo. Pare sia legato a periodi di forte siccità e irrigazioni abbondanti che impregnano il terreno mettendo in difficoltà l'assorbimento da parte delle radici e in particolare di calcio.
    Io sto cercando varietà che ne soffrano meno e mi piacerebbe anche sapere il parere di altri.
    Il mio terreno non mi permette di non irrigare del tutto, ma do poca acqua per volta e, in casi di forte caldo, con più frequenza.
    ciao adri
    Adriana61

    #17 08 Aprile 2008 - 20:20

    Effettivamente ci sono varietà più sensibili a questo problema e il San Marzano è una di quelle. Il problema si presenta in terreni tendenzialmente asciutti come il mio, l'unico sistema è quello di interrare materiale organico come foglie secche, rifiuti vegetali parzialmente decomposti, per trattenere l'umidità alle radici.

    Paolo
    caprettetibetane

    #18 08 Aprile 2008 - 22:34

    Ciao Stefy

    il marciume apicale (che noi gente del popolo chiamiamo da sempre "culo nero" :) sembra essere, come dice Paolo, un problema legato alla mancanza di umidità.

    In questabella dispensina svizzera (Canton Ticino) si sostiene però che si tratta di mancanza di umidità dell'aria e che quindi a poco o nulla serve tenere umide le radici.

    equipaje

    #19 09 Aprile 2008 - 14:10

    RispondiElimina
  3. #19 09 Aprile 2008 - 14:10

    Vi ringrazio immensamente per le informazioni! Secondo Voi quali sono le cultivar più adatte per evitare il marciume apicale o più schiettamente il "culo nero"? Purtroppo dalla mia c'è anche il fatto che i campi dove andrò a piantare le mia piantine, si trovano a circa una 15ina di km da casa mia e quindi non sempre riesco ad andare ad annaffiare. Quest'anno però mi sono promessa di essere più diligente! Vi ringrazio ancora per la disponibilità. Baci dalla Romagna!stefy
    utente anonimo

    #20 09 Aprile 2008 - 17:25

    L'anno scorso ho coltivato due varietà che si sono rivelate davvero resistenti
    - Il Wins All
    - Il Cherokee Purple

    Il Wins All viene diffuso come resistente o addirittura inattaccabile dal marciume apicale. Seppure sulla base della coltivazione del solo anno scorso, devo confermare l'assoluta resistenza. E' un pomodoro insalataro di grosse dimensioni.

    Il Cherokee Purple viene diffuso come resistente a siccità e peronospera. Anche in questo caso confermo (almeno nel caso della peronospera). Il Cherokee Purple si è rivelato resistente (un po' meno del Wins All) al marciume apicale.

    Datener presente comunque che l'anno scorso abbiamo avuto una estate fresca.
    I semi del Wins All sono reperibili in internet (prova a googlare "Tomato Wins All"). Quest'anno coltiverò solo questa varietà, per fare molti semi. Quindi stefy se hai pazienza (e se a me va tutto bene...) te ne fornirò per l'anno venturo.

    I semi del Cherokee Purple sono più facilmente reperibili, anche se sempre tramite internet. Ad esempio li vende anche Kokopelli Francia http://www.kokopelli.asso.fr/boutic/bou_list.cgi?pg=3&codefam=tom&codesfam=noi&lang= e, almeno un po' di tempo fa, anche kokopelli italia (ma credo che devi fare un ordinativo minimo). Forse qualcuno dei frequentatori del blog o del gruppo ne ha dei semi.
    Ciao a tutti
    giam

    #21 09 Aprile 2008 - 20:26

    Ehi,Angelo,il San Marzano nano che hai mandato a me è "quello che non si ammala mai" ?
    Elvira
    utente anonimo

    #22 09 Aprile 2008 - 21:16

    Io ho ricevuto parecchie varietà dagli amici francesi tra cui il Cherokee, ho le piantine quasi pronte e proverò di persona.

    Una di queste varietà ha delle foglie strane, simili alle patate...

    Paolo
    caprettetibetane

    #23 10 Aprile 2008 - 13:25

    Sicuramente proverò a mettere in pratica tutti i Vs. consigli! I pomodori che ho piantato, sia i San Marzano che i tondi lisci, li ho piantati per consumarli freschi in insalata, (visto che sono quelli che mi piacciono di più... :-p) però essendo per me il primo anno che mi cimento da "contadina" vera e propria ho voluto provare queste 2 varietà. Invece per preparare delle gustose conserve cosa mi consigliate? Qua in Romagna, li chiamano "i pomodori della fabbrica", ma non ho idea di quale specie si tratti... Hanno la forma dei San Marzano, ma lo scorso anno, ad esempio, sono stati tutti, o quasi, attacati da questo "maledetto" marciume!!! Ragazzi grazie a tutti per i preziosi consigli!
    utente anonimo

    #24 10 Aprile 2008 - 13:27

    Non mi sono firmata!!!!! Stefy!
    utente anonimo

    #25 11 Aprile 2008 - 14:02

    Ciao Stefy, io ho provato un pomodorino da salsa e a pianta cespugliosa ( quindi bassa ) che mi sembra soffrire meno di questo culo nero. Ho avuto i semi da un signore anni fa dicendomi che è pomodoro "Re Umberto". Io non gli ho fatto la prova del DNA , ma pare che assomigli davvero a questo antico pomodoro antecedente al S. Marzano. Se vuoi provarlo ho giusto ancora qualche seme. Scrivimi il tuo indirizzo in un messaggio privato.
    Ciao
    Adriana
    Adriana61

    RispondiElimina
  4. #26 14 Aprile 2008 - 13:30

    Chi mi spiega come dev'essere preparato il terreno prima del trapianto delle piantine dei pomodori? Quando deve essere preofonda la buca dove andrà interrato il letame o concime? E soprattutto quanto deve essere distante dalle radici della piantina per non bruciarla? Grazie a tutti. stefy
    utente anonimo

    #27 21 Giugno 2010 - 20:50

    Da quanto dite, sembra che il marciume apicale dipenda dal clima troppo caldo e scarsità d'acqua. Purtroppo da me quest'anno me lo trovo nei san Marzano, caldo non ce n'é e la pioggia é scesa a volontà, anzi, in questi giorni troppa, quindi, prima di leggere questo post,ho pensato che la causa fosse la troppa pioggia. E' meglio toglierli quelli ammalati ? Una soluzione di sali di calcio può aiutare o addirittura risolvere il problema? Grazie e ciao, Franca
    utente anonimo

    #28 21 Giugno 2010 - 21:48


    Da quanto so' io il marciume apicale, che sul San Marzano si verifica spesso, è causato da irregolarità nell'irrigazione o mancanza di calcio. Io non coltivo più questa varietà proprio per questo motivo, da me non credo manchi il calcio ma l'irrigazione è problematica.

    Paolo
    caprettetibetane

    #29 20 Settembre 2010 - 11:33


    ciao a tutti! leggendo i vostri post mi è venuto un dubbio: ma i pomodori col "culo nero" e quelli punzecchiati dalle cimici vanno bene nel compost o rischiano di rovinarlo? io di solito mi limito a lanciare lontano i frutti rovinati, ma quest'anno sono + del solito (soprattutto per le cimici!!)

    che ne dite?
    ines
    utente anonimo

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    Risposte
    1. li fai seccare al sole ,e poi gli dai fuoco! la cenere di pomodoro e un ottimo compost

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  5. vorrei intervenire relativamente al marciume apicale, il problema principale sono le irrigazioni che specialmente per il san marzano, dovranno essere regolari sia nella quantità che nei periodi. l'ideale sarebbe l'irrigazione a goccia programmata, riduce il tempo per l'irrigazione, che si dedica ad altro, riduce la quantità di acqua da usare e si ottengono dei frutti perfetti. come molti anche io uso pacciamare tra i solchi e uso erba secca, segatura e trucioli e/o cartone. anche il calcio potrebbe avere influenza nel marciume e consiglio a tutti durante il periodo invernale di spargere calce idrata sul terreno.

    RispondiElimina
  6. ciao ! stavo leggendo con interesse questo sito! bello!!,quest'anno ho deciso pure io di iniziare a coltivare i pomodori ,sul mio balcone ,sempre sotto il sole dopo le 12 e 30,ho comprato la varietà marglobe ,da quello che ho letto è una varietà antica ,resistente a certe malattie ,penso che continuerò a coltivare questa varietà a vita,ho intenzione di innetarla su la melanzana,mi chiedevo se innesto un pomodoro tondo su una melanzana lunga ,che cosa otterrò? un pomodoro semitondo o sempre tondo? ,mi chiedevo come mai metti le calendule tra i pomidori?

    RispondiElimina
  7. ha evero ,devo fare anche due esperimenti !!! incredibili!! per quello che mi riguarda, si infatti non trovando nessun sito che tratti di questa cosa ,siccome a me il pomodorino piace da matti ! e molto piu saporito del pomodoro ,perche piu dolce ,proverò a innestare il pomodoro su pomodorino!! ,("incredibile") ,e pomodorino su pomodoro("incredibile").. sono propio curioso di vedere cosa salterà fuori ,sempre che questo tempo maledetto finisca di rompere le scatole ,i pomodori anno bisogno di caldo per crescere .....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @marco
      Perché innestare un pomodoro che è già resistente alle malattie, su una melanzana? Il risultato dovrebbe comunque rimanere il pomodoro originario (come per l'innesto degli alberi: il ramo innestato continuerà a produrre il frutto dell'albero da cui è stato preso).

      Se fossi in te, prima di sperimentare una condizione così drastica, proverei a coltivarlo in modo naturale, in modo da capire quali sono le sue esigenze.

      Considera che il balcone, se esposto al sole nelle ore più calde, diventa un vero forno. Devi verificare che la pianta non si bruci, ed oltre a sopportare le malattie, sopporti il caldo accecante dell'estate. Devi capire se è necessario creare addirittura una zona di ombra, con la quale proteggerlo durante le ore più calde.

      Ho visto che è una varietà a frutto grosso; potresti avere un po' di difficoltà a farlo sviluppare bene in vaso. Prova con un vaso molto grande, tipo i bidoni neri forati sotto.
      Generalmente per la coltivazione in vaso, sono più indicati i pomodorini "a ciliegia".

      Sai se è a portamento determinato od indeterminato? Ovvero se per la coltivazione ha bisogno di sostegni oppure no?

      Io mi sono trovata molto bene con il pomodoro tondo zebrino (è molto saporito). Ha un portamento determinato (non servono sostegni) ed ha continuato a produrre fino all'inizio delle prime gelate. Ha sofferto il caldo che ha bruciato le foglie, ma poi si è ripreso egregiamente. Mi è sembrato anche abbastanza precoce.

      Roberta

      Elimina
    2. E' possibile innestare solanacee come pomodori e melanzane su delle varietà di solanum con sorprendenti risultati, il più usato è il solanum torvum

      http://palermo.repubblica.it/multimedia/home/2522662/41/1

      Trovate tutto sul torvum da Florablog, il gentilissimo Gianni (che ringrazio anche qui) mi regalò dei semi che girai a Paolo, il suo clima era più adatto del mio, so che aveva intenzione di innestare a corona una pianta di torvum alta tre metri...

      Angelo

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    3. angelo qui in inghilterra ( ma ho letto che specialmente in america) fanno l'innesto del pomodoro con la pianta delle patate cosi da avere 2 piante al posto di una....interessante come esperimento...

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    4. Ciao Enrico,
      l'innesto sul torvum è interessante perchè, in condizioni adatte, rende le piante praticamente perenni, pensa che bello raccogliere melanzane in continuazione! I pomodori forse sono più esigenti in fatto di temperature.

      Ho letto anche io dell'innesto per raccogliere tuberi ed ortaggi dalla stessa pianta, magari ci provo anche io, un bell'innesto di pomodoro su vitelotte...

      Angelo

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    5. sai io ho un paio di piante extra i melanzane e pomodori pensi che si potrebbe fare un'innesto? cmq la melanzana qui non cresce bene nelle zone di manchester a causa del tempo non troppo caldo ( altra gente me lo ha detto) ma io ho deciso di provare lo stesso... pensi che l'innesto con il pomodoro aiuterebbe a far crescere le melanzane? come si fa questo tipo d'innesto? penso che dalle feminelle sia meglio e poi su una varieta' di pomodori indeterminato..

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    6. Io consiglio sempre di provare!

      Come portainnesto penso a varietà come il giallo d'inverno, ha una vigoria eccezionale, o di un pomodoro "a foglia di patata" ma per il futuro, ora usa quello che hai a disposizione... Per l'innesto, usa la tecnica dell'innesto per approssimazione, come quello di lagenaria-anguria:

      http://www.youtube.com/watch?v=LiBx_hp8rSY

      Angelo

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  8. Ho visto i video dell'innesto... sarebbe fantastico riuscire a trasformare un albero che produce tanti ortaggi in verticale. Questo significherebbe più piante in uno spazio ridotto. Soprattutto, alla giusta altezza, non ci sarebbe bisogno di predisporre i sostegni. Le piante scenderebbero dall'alto verso il basso.

    Ipotizzo anche l'uso di una minore quantità di acqua, dal momento che suppongo il solanum torvum abbia radici più profonde.

    Ma, la parte innestata, durante l'inverno non secca? Oppure rimane la parte più bassa dell'innesto dalla quale l'anno successivo ricresce il ramo? Non riesco a capire come un "ramo" di melanzana possa continuare a produrre anche quando faccia freddo.

    Comunque mi offro a ricevere qualche seme di solanum per sperimentare.

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  9. ...se ci sono semi vorrei provarci anch'io.
    Vorrei tentare con il solanum in vaso, così con il freddo lo posso portare in serra didattica a svernare.
    Dopo tanta fatica non vorrei congelasse.
    L'innesto in che periodo va fatto, ad agosto?
    Pat

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  10. Vi mando i semi che ho, non sono tanti ma 5 o 6 per ciascuna dovrei averli. Ho otto piantine in crescita, se va tutto bene ne lascerò la metà per produrre semi di torvum.

    @Roberta
    La coltivazione in piena terra è possibile solo in zone dal clima mite tutto l'anno, altrove occorre riparare le piante in serra dove la produzione dei frutti continua, senza interruzioni. Ricorda che le melanzane sono piante perenni, da noi sono coltivate come annuali.

    @Pat
    Vasi capienti vanno benissimo, idem la serra nei mesi invernali. L'innesto puoi farlo quando hai nesti (le varietà da innestare sul torvum) pronti, comunque non è consigliabile da Ottobre a Febbraio.

    Per la semina seguite i consigli di Gianni, se non avete sabbia (mi raccomando, di fiume!!!) usate il miglior terriccio che avete e... abbiate pazienza!

    http://www.youtube.com/watch?v=R0LVfYMG7As

    Angelo

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  11. In questo momento la sabbia di fiume e' il mio incubo o meglio una sabbiera per far giocare i bambini immmmensa da smaltire...la sabbia è l'unica cosa che non manca.
    Mastelli da 40/50 cm bastano!
    Ma quanto ci impiegano a crescere questi pomodori, in un video che ho visto dal diametro del tronco non sembravano piante giovani...o hanno una crescita rapidissima.
    Ho seminato melanzane bianche e bianca-rosa che potrei usare...potrei tentare anchecon dei peperoni! chi sa se si può.
    Pat

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  12. bella l'idea, l'albero delle melanzane e pomodori...a vita...qualcuno favorisce uan bella parmiggiana :)... se non ti dispiace qualche semino per me?
    enrico

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  13. @Pat
    Quindi non hai problemi con la sabbia per i semenzai! Anche se per il torvum ne "smalterai" poca... Non ho notizie di peperoni sul torvum, quindi tocca a te provare!

    @Enrico
    mmmmhhh, la parmigiana!!! Semi in partenza.

    Angelo

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  14. Ho avuto tramite scambio dei semi di pomodoro costoluto genovese, li ho seminati, germinano facilmente ma crescono molto lentamente.
    E' una loro caratteristica o è il clima di quest'anno?
    Io abito a Crema, in pianura padana e il mio terreno è sabbioso-limoso.

    grazie

    Giuseppe

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  15. non è una caratteristica della varietà. dipende senz'altro dal clima di quest'anno, che non si decide a far caldo! poi comunque, hai ricevuto i semi in uno scambio e quindi non puoi essere certo della varietà. tieni comunque presente che io sono alla ricerca da anni del vero genovese, non l'ho mai trovato e in compenso ho coltivato una marea di suoi simili...

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  16. L'anno prossimo, se tutto va bene, ti manderò dei semi.
    Io li ho avuti da Eta Beta onlus di Castelfiorentino.
    grazie

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