LE ERBE DEL PASSATO: gli Strigoli
di Angelo Passalacqua
Famiglia: Cariofillacee
Silene vulgaris (Moench) Garcke
Silene vulgaris (Moench) Garcke subsp.(sottospecie):
commutata (Guss.) Hajek
glareosa (Jordan) Marsd.- J. et Turr.
angustifolia (Miller) Hajek
prostrata (Gaudin) Sch. et Th.
Silene inflata L.
Silene alba
Silene dioica
Nomi comuni: bubbolini, stridoli, erba del cuoco, erba del cucco, pan cucco, carletti, carlini, schioppettini.
La Famiglia conta circa trecento specie ed ho citato pochi nomi comuni, dato che i nomi dialettali superano il migliaio...
Si tratta di piante perenni, alcune biennali, con altezza della pianta tra i 30 e gli 80 centimetri, notevole varietà di foglie e portamento. Le foglie lanceolate ed opposte, abbracciano il fusto al nodo, fiori bianchi con calice gonfio e molti semi presenti nella capsula ovoidale (cassula) del frutto.
Teofrasto parla della silene e dal greco antico viene il nome scientifico, lasciandoci il dubbio se provenga da "sialon", saliva (alcune varietà presentano una "bava" all'interno della infiorescenza) o dal mitico dio Sileno e la sua grossa pancia rotonda che ci rimanda alla forma del frutto.
Poi inizia un lungo periodo di oblio per la silene che non viene citata né dal medico-erborista Castore Durante né vi è traccia nei libri in cui il naturalista Costanzo Felici descrisse le erbe commestibili spontanee. Idem per Pierre Lieutaghi e "le livre des bonne herbes". Seri studi iniziati nel 1995 hanno confermato che si tratta di un vero cibo-farmaco, dalle notevoli proprietà rimineralizzanti ed immunomodulatorie, ricco di silenosidi, polisaccaridi pectinici e saponine.
La silene è conosciutissima in tutta Italia ed ogni luogo ha il suo nome e relativi aneddoti. Stridolo, da stridere, ricorda il suono della pianta stropicciata tra le mani; strigolo rimanda alle onnipresenti streghe (era compito delle donne la raccolta e gli usi vari delle erbe...); erba schioppettina perché nessuno, bambino o no, resiste a scoppiarne i frutti...
Più curiosità suscita "cavoli della comare", rammentante il brusio delle pettegoli camari impiccioni ed "ammazzamogli", che rimanda al fenomeno del "restringimento" degli strigoli nella padella di cottura, dando prova al marito tradito della cuoca che "l'amante" si sia servito per primo...
Molto particolare la fioritura notturna che associa il nome della pianta a Selene, la dea-Luna greca (Per i più esperti ed amanti delle lingue morte ricordo che Artemide e le sue artemisie è altro discorso...), i profumati fiori sono impollinati da farfalle notturne. Se trovate qualche bruco sappiate trattarsi della bella farfalla Hadena confusa, che vive in simbiosi con la silene.
Mi astengo dal fornire ricette, sono sicuro sia inutile perchè il delicatissimo sapore della silene è apprezzato e conosciuto ovunque. A voi il compito di scrivere di zuppe, frittate e ripieni...
Può un pugliese-lucano citare preboggion, minestrella di gallicano e pistic?