(Hibiscus esculentus)
di Paolo Basso
L'okra è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Malvacee. E' una verdura dei paesi caldi che inizia ad essere conosciuta anche qui da noi, per ora nei negozi etnici o presso le ditte che approvigionano le navi, in scatola o sugelata. Originaria dell'Africa, era già coltivata dagli Egizi e con la tratta degli schiavi si è diffusa anche nelle Americhe, dove attualmente è ben conosciuta.
Data la grande diffusione l'Okra è conosciuta con molti nomi, tra cui Gombo, Bamia, Quingombo.
Attualmente in Italia vi sono coltivazioni a carattere commerciale solo in Sicilia, comunque è coltivabile in tutta Italia, limitatamente ai mesi estivi.
Okra (varietà albanese) |
Infatti ha bisogno di caldo, si può precoltivare in vasetti in serra ma finchè non è in piena terra e con temperature superiori ai 20° cresce stentata. Poi però cresce a vista d'occhio, con fusto simile ai girasoli. Le piante possono superare i due metri, ma non necessitano di tutore essendo molto robuste. Le foglie sono ampie, più o meno palmate secondo la varietà, con dei peli urticanti come le zucche.
Io ho coltivato quattro varietà, la varietà Clemson è poco spinosa, con foglie molto palmate sin dalla base e molto produttiva; le varietà greca e albanese sono simili, a crescita molto vigorosa e con foglie dapprima quasi tonde, poi più palmate nella crescita, però iniziano a produrre quando sono già oltre il metro. La quarta varietà, della Sierra Leone è simile a queste ultime due, ma con gambo e steli delle foglie marrone. Anche la produttività è simile a quelle greca e albanese.
In tutte le varietà il fiore è simile, bianco crema con centro viola scuro e pistillo sporgente, si apre al mattino ma già al pomeriggio appassisce e cade, scoprendo il frutticino che in pochi giorni è da raccogliere. I frutti vanno raccolti quando sono lunghi pochi cm., altrimenti diventano subito legnosi.
Frutto il giorno seguente alla caduta del fiore (varietà greca) |
Frutti lasciati per semenza (varietà Clemson) |
Si cucina mista ad altre verdure con riso e pollo, fritta o col cous cous, io per ora ho provato a metterla sott'aceto come i cetriolini.
Il gusto è particolare, non facilmente definibile, ricorda un po' l'asparago e il carciofo.
Quest'anno coltiverò solo la varietà Clemson, la più produttiva nel mio clima.