Pane di ghianda /2
di Angelo Passalacqua
« Gli uomini giusti hanno
sempre di che mangiare, poichè gli dei offrono loro cibo in abbondanza: querce
ricche di ghiande, miele e pecore».
Esiodo, Le opere e i giorni, VIII° Secolo aC
Prima di tornare a parlare di ghiande è necessario conoscere la "liscivia", la cui preparazione richiede l'impiego della cenere di legno sciolta in acqua, un tempo usata per lavare la biancheria, la casa, le stoviglie ed anche per la pulizia corporale ed ambientale ma anche per preparazioni in cucina come la "cura" dei lupini, delle ghiande, ecc. Per fare il sapone e per rendere di facile cottura i legumi. Qui notizie utili.
Delle molte varietà di querce e delle loro ghiande ne hanno scritto tanti grandi uomini, da Esiodo a Virgilio, nei corso dei secoli, vi segnalo alcuni siti interessanti, iniziando da qui. Nelle foto una ghianda molto conosciuta, frutto del leccio (Quercus ilex), un tempo utilizzata nell'alimentazione umana. Per altre notizie, vi invito a leggere tutte le sezioni di questo sito, c'è tutto quello che c'è da sapere! Per la vostra comodità, qui, qui, qui e qui. Quercia virgiliana
L'esistenza del vero Q. esculus è tuttora problematica per
la Flora delle regioni che abitiamo, mentre abbondantissimo cresce ne' nostri
boschi Y Escolo Virgiliano , che da tutte le altre querce facilmente
distinguesi per la sua mole colossale , e per il carattere delle sue
larghissime foglie, così bene espresso colla frase quae maxima frondet. Questo
albero è senza fallo la varietà latifolia del Q. robur del Linneo, cui
riferisconsi il Q. latifolia dello stesso Plinio, il Q. platyphyllos Ideorum et
Maurorum di Teofrasto , ed il Q. platyphyllos mas del Dalechampio. Le ghiande
di quest' albero sono dolci e buone a mangiarsi , ond' è che i nostri contadini
le mangiano abbrustolite come le castagne , e chiamano perciò quercia
castagnara albero stesso che le produce.
Parmi adunque che riducendo a certezza ciocche con dubbio è stato accennato dal
signor Fée , resti ad un tempo riconosciuto il doppio senso dell' Escolo degli
antichi , ed illustrato il testo del divin Mantovano. Il lodato signor Fée con
sorpresa accenna nello stesso luogo la strana idea di coloro che hanno opinato
potersi Escolo di Virgilio riferirsi al Castagno ; ma se vogliasi por mente
alla uniformità degli usi de' frutti di questi due alberi, ed allo stesso
volgare nome del primo , meno strana per anventura potrà la succennata idea
comparire.
Michele Tenore, “Osservazioni sulla Flora Virgiliana”, A.D. 1826
Il testo qui sopra l'ho estratto dal libro di Michele Tenore, dove è citato l'uso alimentare della ghianda della quercia virgiliana (Quercus pubescens), potete scaricarlo gratis da questo link.
Alfredo Cattabiani nel suo libro "Florario" dedica più di dieci pagine alle querce, consiglio di leggerle
Ma un antichissimo uso alimentare delle ghiande era opera degli abitanti della Sardegna, non è un vero e proprio pane, più una specie di polenta che aveva come ingredienti ghiande ed argilla, questo valse a questi Sardi arcaici l'appellativo di "mangiatori di terra"
Per conoscere questo pane, alcuni link: primo, secondo, terzo, quarto.
Foto da Google Immagini