Siamo un gruppo di amici che ha deciso di crearsi un salotto virtuale dove discutere di tecniche di coltivazione biologica, scambio di sementi e salvaguardia di varietà locali italiane.
Ciao, sto cercando semi di Girasole perenne. Qualcuno ne possiede o sa se esistono? In giro semi di questo tipo non ne ho trovati. Mi piacerebbe sistemare l'Helianthus davanti al cumulo del compost, per nascondere quest'ultimo alla vista e creare una bella macchia colorata Francisca Robertiña Gomes
Il girasole perenne è conosciuto come topinambur, trovi i tuberi molto facilmente anche al supermercato, si interrano in autunno poi fannno tutto da soli. Io ho dovuto tagliarli due giorni fa perchè sono diventati troppo grossi e le forti piogge li avevano destabilizzati troppo, crollavano a terra. Ho lasciato qualche rametto basso, non so se riuscirà a fare fiori ed andare a seme. Interrando i tuberi crescono molto velocemente. Ortobello Road
Grazie, lo prenderò al supermercato, prima o poi dovrò assaggiarlo, (anche se mi hanno detto che il sapore non è un granchè). Magari riesco ad ottenere anche una bella piantona colorata!!! Io conosco altre specie di Helianthus perenne, tramite il libro della Kreuter, ma non so se si moltiplicano via seme: h. decapetalus, h. salicifolium, h. atrorubens. Quanto erano diventati alti i tuoi tuberosus? Francisca Robertiña Gomes
I miei sono diventati immensi e molto ramificati, troppo pesanti. Ho messo dei sostegni ma non reggevano bene, per sicurezza li ho tagliati...intanto sotto terra si formano i nuovi tuberi. Il sapore a me piace, è come una patata che sa di carciofo. Coltivati in vaso crescono meno. ti segnalo un post specifico su questo blog: http://amicidellortodue.blogspot.it/2011/10/topinambur.html Ortobello Road
vorrei dire la mia a proposito di girasoli e topinambur. I girasoli sono quelli che diventano alti, belli, col fusto sostenuto, provengono da seme, sono annuali ed hanno la radice . I topinambur invece sono le "radici" del girasole selvatico che sono quelle margherite gialle che si trovano lungo i bordi delle strade o nelle zone incolte, sono perenni e infestanti. +/- da fine agosto inizia la fioritura e successivamente si possono prelevare i tuberi o rizomi che sono i topinambur, a mio gusto schifosi. Carla Andrea
credo proprio che tramite questo blog, ho scoperto che i topinambur attirano i topi (oltre ad essere infestanti). Quindi la mia idea iniziale di usarli per avere delle belle piante colorate nell'orto l'ho bocciata; facendo nuove ricerche ho constatato che in Italia ci sono altre specie di helianthus spontaneo perenne oltre all'H. tuberosus o topinambur: http://it.wikipedia.org/wiki/Helianthus Tuttavia non sono riuscita a trovare le piantine o i semi; le piantine vendute in giro sono incroci con topinambur. Comunque sono curiosa di assaggiarli questi tuberi, ho avuto pareri contrastanti riguardo il sapore. Alla Coop non li vendono, probabilmente dovrò provare in qualche negozio etnico. Francisca Robertiña Gomes
Carla ha fatto una distinzione botanica esatta ma incompleta, i topinambur sono i "tuberi" (si chiama H. tuberosus non per caso!) sia delle piante selvatiche (che è facile trovare nei fossi ai bordi delle strade, di piccola pezzatura, forma irregolare e poco appetibili) sia delle varietà coltivate con tuberi di forma regolare e pezzatura più generosa, gustosi se ben cucinati, mai bolliti! Buoni anche crudi, lavati con cura ed affettati sottili. C'è anche una varietà di H. tuberosus che fa sia semi che tuberi, lo si trova anche in Italia, l'Helianti, H. strumosus
Francesca, è molto difficile trovare i semi delle varietà che ti attirano e non so se ne valga la pena cercarli... I topinambur e l'elianti invece li trovi molti facilmente in vendita ma nel periodo giusto, non ora! E se non li trovi alla Coop posso dartene io. Non devi rinunciare a coltivarne qualche pianta, vero che attirano i topi e che sono infestanti ma ciò può essere difetto ma anche pregio... http://luirig.altervista.org/generi/helianthus.htm angelop
Magari se metto giusto un paio di tuberi non attirano i topi, potrei anche usare una rete nascosta nel terreno per evitare che si infossino troppo e si propaghino ovunque. Francisca Robertiña Gomes
Per mia esperienza, con i topinambur non ho avuto problemi di topi e non me ne preoccuperei. Tutte le persone, alle quali li ho fatti assaggiare, hanno gradito e ne sono rimasti stupiti. A seconda delle condizioni climatiche del terreno, possono raggiungere diverse altezze; I miei superano i 2,5 metri, pur non ricevendo mai l'acqua. A livello decorativo non sono un gran chè... i fiori non sono poi così grandi e numerosi... sono margherite grandi che però si perdono nelle enormi ramificazioni. Ad ottobre secca tutta la pianta e puoi iniziare a scavare e a prendere i tuberi a seconda delle tue esigenze gastronomiche. Alla coop (sicuramente alla ipercoop) si trova, da ottobre per qualche mese, la varietà a buccia grossa e rosata che mantiene i tuberi più vicini alla radice. Per contenere la propagazione, in primavera quando i tuberi iniziano a gettare, si può sdradicare la piantina emergente appena esce dal terreno e lasciare quelle nate nella posizione desiderata. I topinambur amano aggregare i tuberi attorno a qualcosa di solido (v. un mio commento del 15 novembre in fondo al commento del 27 marzo). In questo modo si può riuscire a mantenere vicini i tuberi. Per conservarli più a lungo, una volta raccolti, si possono pulire e lasciare in un contenitore immersi nell'acqua con un po' di succo di limone, dentro al frigorifero. Possono essere anche tagliati, in modo da averli già pronti per le evenienze. Arvalia
Ciao Francesca, per i topinambur Roberta ti ha già risposto, sono d'accordo in tutto. Aggiungo che i topi sono attirati dai topinambur più che da altre piante ma solo se già presenti! Se ne pianti non arriveranno da lontano! angelop
Sapreste svelarmi il segreto (almeno per me sinora lo è stato) per capire quando un cavolfiore è pronto per la raccolta, quando la "palla" è pronta per essere mangiata? Ho dei cavolfiori di tante varietà e colori, grazie ai semi di Angelo: di napoli, barese, siciliano, romano, etc.. Possiedono tutti più di un anno di vita, li ho seminati lo scorso autunno :) Hanno resistito al caldo e alla poca acqua della passata estate e sono diventati grandissimi! Con mia grande sorpresa e felicità hanno deciso di fare i boccioli, forse perchè li ho coccolati e nutriti a fine estate con concimi potassici e preparati... Dopo tanta attesa vorrei tentare di raccoglierli al momento della giusta maturazione. Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca, i cavolfiori li seminiamo nella prima primavera in serra fredda, per poi trapiantarli all'esterno quando la pianticelle sono sufficientemente sviluppate e la temperatura non fa più gelo, ed è per noi normale e bene che fioriscano poi d'autunno, perché se lo fanno prima di solito il bocciolo rimane assai stitico, o mignon come dice Claudia. Credo che dipenda molto anche dalla varietà, ce ne sono di più precoci e di più tardivi; anni fa ce ne è capitata una varietà che è fiorita quasi tutta d'estate, ma il risultato è stato appunto assai deludente. Il cavolfiore è giustamente maturo per la raccolta e il consumo quando ha formato un bel bocciolo, grande come la pianta può portare, sodo e compatto. Quindi prima di avviarsi a salire in canna, che è quando il bocciolo si comincia ad aprire e ramificarsi. Ti posso passare il trucco che usiamo noi per ritardare al massimo la salita in canna, che è questo: Quando intravediamo in una pianta il formarsi del bocciolo (di solito questo capita a scalare) lo ricopriamo con le foglie più grandi, spezzandole nel gambo senza staccarle e ripiegandole sopra al bocciolo, di modo che questo rimanga al buio. Alle successive visite controlliamo le piante che hanno questa "copertura" e raccogliamo il "bocciolone" quando la grossezza ci soddisfa, o quando notiamo la prima incipienza dell'andare in canna (che a dire il vero però è già un po' tardi per gustare la miglior bontà). Se uno poi ti scappa tanto vale lasciarlo andare in fiore, così magari poi riesci a raccoglierne il seme. Da noi non capita di riuscire a fare il seme perché comunque a un certo punto il freddo dell'inverno li uccide, come è già capitato quest'anno, ma da te magari non fa così freddo e puoi provarci. Orto delle Piane
I cavolfiori sembrano proprio i re dell'orto invernale. Le foglie grandi e grigiastre e i boccioli di colori così belli ornano anche l'orto più povero. Mi ricordo che l'anno scorso, 2012, mi disperavo, credo di averlo scritto anche qui, perchè a fine estate non li avevo ancora seminati; poi finalmente ho compreso che le semine primaverili-estive, consigliate sulle buste, sono quelle adatte ai climi freddi come il tuo e non al mio! I miei cavolfiori, che sono misti, precoci e tardivi, credo avrebbero dovuto fare i boccioli già nell'inverno e primavera passati, che da me non sono affatto freddi, ma forse la mancanza di potassio li ha bloccati. Adesso me li godo ancora di più data l'attesa! Francisca Robertiña Gomes
Qualcuno di voi ha esperienza di trattamenti "non nocivi" contro il cacyreus marshally, la farfallina africana che depone le uova nei geranei e li distrugge? Io una pianta in vaso! L'anno scorso sono corsa ai ripari eliminando le parti infette e costruendo una rete, che ben ha funzionato! Con la bella stagione però la pianta però è diventata troppo grande per la rete :) e il problema si è ripresentato. Francisca Robertiña Gomes
Per irrigare alcuni miei vicini fanno scorrere l'acqua in piccoli canali passanti tra tutte le piante. Io non apprezzo particolarmente questo sistema e ci metto una vita per innaffiare; stavo pensando perciò di realizzare un piccolo sistema di tubi. Quando il sistema delle bottiglie interrate non può essere utilizzato, nel caso della coltivazione di carote, lattughe etc. che ne pensate del sistema di irrigazione a goccia? Mi chiedo se sia realmente efficace permettendo al terreno di bagnarsi alla profondità giusta. Francisca Robertiña Gomes
Da molti anni ormai ho optato per l'irrigazione a goccia. il tubo è fornito di tubettini della lunghezza che si vuole alla cui sommità ci sono ugelli che si possono aprire o chiudere e dosare la quantità d'acqua desiderata. sono dotati di picchettini da infilare nel terreno dove si vuole. è un impianto molto semplice e funzionale e personabilizzabile come si vuole: puoi aggiungere gocciolatori, allungare o accorciare i rubetti, toglierne. c'è una centralina che ti permette di bagnare tutti i giorni o due volte al giorno o una volta ogni due giorni, o quando vuoi tu e per la durata che desideri. se non vuoi la centralina, apri tu il rubinetto dell'acqua e poi chiudi tu il rubinetto. non so se le mie spiegazioni sono state chiare, semmai chiedi pure ancora. ottone
Grazie Ottone,
Stavo pensando a qualcosa del genere: http://www.coopnuovaterra.it/Irrigazione/Galleria/Estensivo/18.jpg
Dal tubo collettore partono le ali gocciolanti, munite di rubinetto. Mi sembra simile al sistema da te illustrato.
Mi sto interrogando sul fatto se sia giusto o meno spendere questi soldi per la spesa dei tubi etc. A volte penso di essere un pò complicata e allora mi faccio un sacco di problemi; l'orto non è vicino casa; è un pezzetto in un orto sociale e devo andarci in autobus ogni 3-4 giorni altrimenti mi muore tutto. Ho pensato che se approntassi un sistema di irrigazione, potrebbe innaffiare chiunque al mio posto; anche se mancassi per una settimana, potrei delegare ai vicini di orto e starei più serena; dovrebbero solo attaccare il tubo al rubinetto e aprire l'acqua. Invece che passare due ore a riempire innaffiatoi potrei dedicarmi a qualche lavoretto quando vado, lasciando innaffiare al sistema dei tubi. Questa settimana manco da lunedì, domani dovrò andare necessariamente a dare acqua...
Ora vado a dormire, altrimenti le mie piantine non vedranno nè me e nè l'acqua neppure domattina!
Notte Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca, ci sono diversi metodi pratici per automatizzare i bagnaggi nell'orto, e la scelta di quello che fa per noi dipende da diversi fattori, tipo:
- grandezza dell'orto (lunghezza e larghezza)
- pressione, pulizia, costo dell'acqua disponibile (hai un rubinetto a tuo uso esclusivo o devi pescare da un rubinetto comune?)
- abilità, propensione e attrezzatura per il fai da te
- eventuali vicini di orto che apprezzano/non apprezzano essere bagnati dalle tue irrigazioni
- volontà e possibilità di spesa complessiva
Dopo di che un impianto di bagnaggio del costo che ci aggrada è senz'altro cosa utile e piacevole, che come dici tu, fa risparmiare parecchio tempo.
Ma prima di fare la spesa del materiale è bene essere consapevoli di in che cosa ci si sta imbarcando, per evitare fallimenti, sprechi, ripensamenti, rimorsi.
L'argomento bagnaggi è ampio, e meriterebbe un post dedicato che approfondisca vantaggi e svantaggi dei veri metodi, da aprire alle esperienze e alle necessità di tutti gli amici.
Da come hai descritto il tuo orto (un pezzetto in un orto sociale) mi immagino non sia troppo grande, con disponibilità di un rubinetto con acqua gratuita in pressione.
Se così fosse, un sistema semplice ed economico, anche se con alcuni svantaggi, potrebbe essere il bagnaggio a pioggia, con uno o più spruzzini girevoli, oppure con uno o più oscillanti con getto regolabile in lunghezza e larghezza, eventualmente comandati da un programmatore a batteria ricaricabile, oppure comandato manualmente, il tutto eventualmente da condividere con i vicini prossimi di orto.
Se mi fornisci i seguenti dati di base:
- lunghezza e larghezza dell'orto
- pressione dell'acqua
- vicini di orto che accettano/non accettano i tuoi bagnaggi
- spesa accettabile
posso provare a proporti delle soluzioni Orto delle Piane
In blu il tubo collettore (8 mt ca.) a cui collegare le ali gocciolanti magenta con rubinetto d'ingresso (ca 30 mt. di ali in totale credo). La zona posteriore non l'ho ancora collegata con i tubi nel disegno...
La pressione dell'acqua è molto buona, molto forte, io apro sempre il rubinetto a 1/3 del totale per non avere un getto violento.
Con i vicini avevo tentato di realizzare qualcosa, che non è andata in porto; in ogni caso ogni orto avrebbe avuto tubi indipendenti; dovrei fare in modo di non bagnare le piante altrui.
Ho pensato ad un budget di 30-40 Euro.
Ci sono delle zone nell'orto che non innaffio o che innaffio ogni tanto, dove sto sperimentando l'orto a secco.
Altre dove metto molta acqua (dove ci sono l'oenothera e le angurie). Altre ancora dove bagno solo il terreno e non le foglie delle piante (ad esempio i fiori della calendula avvizziscono al contatto con l'acqua).
Per tutti questi motivi avevo pensato di sistemare dei rubinetti all'inizio di ogni ala, per regolare il flusso o per chiuderlo del tutto.
Un mio amico invece che comprare le ali gocciolanti ha preso dei tubi normali, non rigidi e li ha forati con un chiodo ogni 30 cm. La soluzione è economica, ma se poi i fori si otturano? Nelle ali gocciolanti vere ci sono dei filtri, che impediscono questo processo.
Attendo tue riflessioni/soluzioni.
Grazie mille! Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca, per vedere le immagini che hai linkato mi chiedono l'iscrizione e/o cose complicate troppo per me, ci ho rinunciato.
Se ti va mandamele nella posta personale, l'indirizzo è popilenxxx@gmail.com (togliere le x) oppure mettile su una pagina facilmente accessibile - tipo Google foto - con l'avvertenza di consentire l'apertura a tutti.
Comunque da quanto hai scritto posso dirti:
1) L'impianto a pioggia per te non va bene, hai troppe sezioni vicine con esigenze di bagnaggio differente, e in più ci sono i vicini da lasciare all'asciutto (quando tira aria il bagnaggio a pioggia non cade verticale)
2) Rimangono i bagnaggi a tubo gocciolante, che possono essere a manichette leggere (più economiche ma meno durature) o rigide, entrambe con gocciolatori a portata e distanza variabile, oppure il tubo forato fai da te (fare i buchi molto piccoli se la tratta è lunga, senno non basta la portata, in pratica la somma delle aree dei buchi non deve superare l'area della sezione del tubo)
In ogni caso un filtro finissimo messo all'inizio dell'impianto è consigliato, pena l'occlusione dei buchi, e questo vale soprattutto per le ali gocciolanti "di serie" che hanno labirinti gocciolatori finissimi.
3) A primo occhio, se riesci a comperare tutto il materiale necessario con 40 euro sei brava!
Mi farà comunque piacere sapere come ti è andata Orto delle Piane
Orto,
Hai ragione! Ho dimenticato di modificare le impostazioni di condivisione della cartella delle foto! Adesso dovrebbe essere tutto visibile. Chiedo venia!
Interessante il calcolo per i tubi fai da te. Che portata e distanza dei gocciolatoi mi consiglieresti? Il mio orto è mooolto fitto, lascio crescere le piante vicine vicine. 30 cm tra un foro e l'altro come ti sembra? Spero di riuscire ad andare all'ingrosso domani, così capisco un pò quanto costano questi tubi gocciolanti, penso sia la spesa più rischiosa. L'alternativa è il fai da me!
Grazie!!! Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca, visto che ti piacciono i numeri eccoti una perla di formula empirica che ti può aiutare a dimensionare:
1 litro/1 metro quadrato/1 centimetro
che sta a dire che un litro d'acqua bagna un metro quadrato di terra per lo spessore di un centimetro
Nel tuo orto, poniamo di 25 mq, se il secco e sceso a 15 centimetri occorreranno 25x15=circa 400 litri d'acqua per bagnarlo, e con una pompa a mano si dovrebbe spruzzare acqua per circa un'ora (a poco serve bagnare il primo centimetro superficiale se sotto la terra rimane secca, la prima brezza prosciugherebbe tutto)
Con i gocciolatori puoi scegliere la distanza tra di essi (circa da 20 centimetri fino a un metro) e la portata (circa da 1/2 fino a 2 litri/ora)
Seguono i vari calcoli per capire quanto tempo lasciare aperta l'acqua per ottenere la profondità di bagnaggio voluta, o se si preferisce si fanno prove empiriche a impianto piazzato.
Nel tuo caso specifico immagino che coltivando fitto vorrai avere tutta la superficie bagnata, quindi dei gocciolatori a 20/30 centimetri mi pare bene.
Riguardo la portata dei singoli gocciolatori più l'aumenti meno tempo sarà necessario tenere aperta l'acqua, quindi se non hai un rubinetto tuo a cui attaccare un programmatore sceglierei una portata alta/massima, i tubi "magenta" sono corti e non hai quindi problemi di dimensionamento.
Se invece hai possibilità di avere un rubinetto tuo un programmatore di primo livello (costo 50 euro) è una gran bella comodità, non hai da chiedere ai vicini e ti puoi assentare anche più giorni senza far mancare acqua.
Ricorda che con i gocciolatori è indispensabile montare a monte un riduttore di pressione e un filtro finissimo, da tenere pulito con periodiche ispezioni.
Il fai da te con i tubi autoforati se lo fai bene funziona, ma non puoi pretendere una distribuzione d'acqua omogenea come con i gocciolatori, è inevitabile che i fori iniziali buttino più acqua di quelli finali.
Fammi sapere come ti è andata. Orto delle Piane
Orto, quanti dettagli preziosi! In effetti la formula empirica è favolosa, su questo blog siete dei pozzi di scienza!
Al di là del mio caso specifico, se non sbaglio, l'amico di cui ho scritto sopra, che forse legge anche questo blog, mi aveva raccontato che i tubi autoforati li ha sistemati in modo da ottenere un circuito chiuso: ogni tubo forato non ha una fine, perchè si congiunge a se stesso più o meno nella zona in cui si diparte dal tubo collettore, a mo' di ellisse. Pensi che questo accorgimento eviti "che i fori iniziali buttino più acqua di quelli finali"?
Ho scoperto in una cantina dei tubi per irrigazione. Penso siano parecchi mt; che fortunella che sono! Almeno la spesa del tubo collettore la potrò evitare :D Francisca Robertiña Gomes
Francisca, la tua lode fa arrossire la mia vanità come fragola al sole...
L'amico ha adottato un intelligente trucco che "riduce" ma non "evita" il fenomeno, i buchi più lontani dalle due partenze dal collettore butterano comunque una teorica minor quantità d'acqua, ma nella pratica questo potrebbe risultare non significativo, dipende da quanto è lungo l'anello e quale è il rapporto somma delle aree dei buchi/sezione del tubo collettore.
Interessante è che hai trovato tubi a gratis; se questi sono fatti di materiale adatto puoi quindi procedere all'esperimento fai da te con i semplici forellini, e se questo tentativo dovesse risultare insoddisfacente potrai sempre provare a mitigarlo inserirendo su alcuni forellini dei gocciolatori "scientifici" come quelli che puoi vedere qui (non intendo fare pubblicità, ma solo illustrare gli oggetti applicabili, comunque fabbricati da diverse ditte): http://www.melillairrigazione.com/prodotti15.php
In pratica sono dei gocciolatori da innestare sul tubo (con semplice pressione o avvitamento o tramite tubetto di prolunga), alcuni modelli anche singolarmente regolabili nella portata con semplice giramento della ghiera (più costosi), innestabili su un tubo forato in cui è immessa acqua a bassa pressione.
Se fai i conti vedrai che il costo a metro dei gocciolatori singoli messi a 30 centimetri supera abbondantemente il costo a metro di un ala gocciolante con gocciolatori preinseriti alla stessa distanza, quindi è soluzione economicamente interessante solo se i punti di gocciolamento sono pochi e lontani, ma ha il vantaggio che ogni gocciolatore può essere singolarmente regolato nella portata, quindi confacente alla tua filosofia di bagnaggi differenziati.
E se è vero che tutto può essere elaborato all'infinito, è anche vero che a un certo punto è bene tornare a semplicità e passare alla realizzazione di un progetto verosimile.
Quindi prova a guardare se nella cantina magari ci sono anche i gocciolatori ... Orto delle Piane
Non ho un impianto di irrigazione e non me ne intendo.
Leggevo del fatto che all'inizio butta più acqua. Si potrebbe sfruttare facendo iniziare il giro nella zona che necessita di più acqua oppure facendo meno fori all'inizio e più alla fine. Claudia
@ Claudia: il saggio senso pratico femminile non cesserà mai di stupirmi ... Orto delle Piane
Orto,
Mio padre aveva sistemato sul balcone un sistema di irrigazione con dei gocciolatoi tipo questo (immagine presa dal web) un pò più piccoli forse, senza i paletti però: http://web.tiscali.it/stefanocordera/images/Immag009.jpg
Poi io ho tolto tutto, perchè cadeva l'acqua sulla testa del condomino di giù, per via di alcune perdite e lui ha regalato l'impiantino fai da te a un parente. Forse potrei recuperare i gocciolatoi, non ricordo però fossero un granchè.
Potrei provare a fare un sistema misto: utilizzare tutto il tubo che già ho (sono ca. 45 mt.) a cui fissare i gocciolatori da te linkati (o quelli di mio padre se vanno bene e se li ho indietro) e nelle zone che possono richiederlo, mettere delle ali gocciolanti. Il tubo che ho in cantina è rigido purtroppo, diametro 16, forse non posso inserirci direttamente i gocciolatori.
Ho trovato questa cisterna: http://www.cosedicasa.com/wp-content/uploads/2013/06/L10_002a-copia.jpg
Pensi che la pressione generata da una cisterna messa in alto sia sufficiente per i gocciolatori? Non sarebbe male usare l'acqua piovana (quando c'è) o l'acqua stagnante (senza il cloro), ma forse chiedo troppo. L'altezza a cui porre la cisterna dovrebbe essere notevole e sono altri soldini da spendere.
Notte! Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca, vedo che la ricerca della soluzione ti toglie il sonno, ricorda quindi anche che il meglio è nemico del bene.
E ci vorranno perdonare gli amici dell'orto per tutto lo spazio che ci stiamo prendendo per questi ragionamenti pubblici, ma magari interessano anche ad altri, e possono essere una partenza per lanciare poi un post dedicato all'irrigazione in generale, che per gli orti è sicuramente un argomento vario e interessante
Partiamo dal tubo rigido da 16, che non è un problema, ma una risorsa, puoi comunque stenderlo diritto o con le curve che la sua flessibilità può sopportare, o con curve apposite, il tutto magari anche un po' interrato, così disturba meno la vista e l'inciampo.
Per i giunti necessari potrai avvalerti di quello che hai già trovato o quello che puoi acquistare nei negozi (raccordi, curve, rubinetti, innesti, gocciolatori, filtri, riduttori di pressione, tappi per i buchi, ecc)
Esistono dei gocciolatori con l'innesto fatto per essere fissato direttamente nel tubo rigido, a pressione o a vite.
Vale comunque anche il già citato fai da te con i forellini lungo il tubo, che potrai lasciare aperti o tapparli secondo necessità e modifiche successive, con gli appositi tappini o anche solo con stuzzicadenti di legno ben piantati a pressione, o altro ingegno.
Riguardo la cisterna non ho capito se intendi acquistarla o l'hai trovata gratis; se intendi acquistarla fai i tuoi conti anche con la famosa formuletta 1litro/1centimetro/1 metro, perché se la cisterna piena contiene 100 litri la sua autonomia sarà assai limitata, un innaffiaggio dei tuoi 25 metri ed è vuota.
La pressione necessaria per far funzionare i forellini fai da te o i gocciolatori o le ali gocciolanti è minima, se la roccia che ho visto nel disegno è più alta del piano dell'orto dovrebbe bastare posizionare la cisterna lì.
Ovviamente minor pressione genera normalmente minori litri/ora di innaffio, ma basta aumentare il tempo per ottenere il risultato desiderato.
Parli di acqua clorata, sarà quella del rubinetto con forte pressione, quindi acqua di acquedotto pubblico; non conosco la dannosità di quel poco cloro aggiunto, immagino che la maggior parte degli orti di famiglia la utilizzi comunque senza problemi, e se altri recuperi d'acqua alternativi fossero complicatori non me ne farei un problema la cui soluzione creerebbe problemi peggiori.
E la cisterna come fai conto di tenerla piena? Se ti affidi alla raccolta della piovana hai bisogno di piovosità frequente, e non mi pare che la Puglia eccella in questo aspetto.
L'acqua stagnante o trovatella, se non è sporca di schifezze chimiche, è normalmente buona per irrigare, necessita però assolutamente di un filtro fine per evitare otturazioni varie.
I gocciolatori: se chi li ha ricevuti non li usa più prova a recuperarli, riciclare il pattume è cosa santa, magari funzionano ancora, e se sono del tipo che hai postato si possono anche pulire se sono otturati, si smontano, si lavano, e si rimontano
Buoni ragionamenti Orto delle Piane
Grazie Orto,
Ti farò sapere a cosa porteranno i ragionamenti :)
Ps.
Nel box-cantina ho trovato un programmatore elettronico nuovo nella sua scatola. Ho una cantina che esaudisce i desideri! Potrò utilizzarlo solo se riesco a comprare la cisterna. Sarebbe davvero il massimo. Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: mi fai sorgere una curiosità: perché scrivi che il programmatore potrai utilizzarlo solo se comperi la cisterna? C'è un motivo per cui non lo puoi attaccare al rubinetto che ha una buona pressione, che hai citato in un tuo commento precedente?
Complimenti al tuo box-cantina, è un pozzo di San Patrizio! Orto delle Piane
Il tubo con cui arriva l'acqua all'orto è comune e parte da un rubinetto comune. Se sistemassi il programmatore a questo rubinetto comune dovrei anche mantenere il tubo comune perennemente attaccato all'impianto del mio orto e gli altri non potrebbero innaffiare. Oppure potrebbero usarlo (il tubo comune) ma dovrebbero sempre riattaccarlo al mio sistema dopo. Con la cisterna sarei indipendente. Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: Ho immaginato che il motivo fosse quello, ma poteva anche essere il cloro, così te l'ho chiesto.
Per completezza di ragionamento mi permetto di aggiungere questo:
con la cisterna saresti indipendente per x giorni (x dipende dalla capacita della cisterna), e immagino che la cisterna la riempiresti una a tantum con un tubo volante da attaccare al rubinetto comune.
I vantaggi di questa soluzione sono la semplicità di funzionamento, gli svantaggi sono la autonomia relativa, ogni x giorni dovrai comunque andare a riempirla, e resta da verificare se la pressione generata dal dislivello cisterna/orto è sufficiente al buon funzionamento del tutto (programmatore compreso).
Ma è anche vero che dove c'è un rubinetto normalmente è facile metterne altri, con semplice operazione da idraulico, o da fai da te, aggiungendo gli appositi T, sempre che i "comuni" siano d'accordo.
L'idea alternativa che mi sento di proporti sarebbe quindi quella di aumentare il numero dei rubinetti, in ragione delle necessità di tutti, di modo che chi volesse derivare un tubo "privato" lo possa fare, e di modo che se dovesse capitare di bagnare in contemporanea non si avrebbe da fare la fila a un solo rubinetto.
La spesa per mettere più rubinetti sarebbe comunque modesta, e porterebbe buoni vantaggi a tutti.
Potresti derivare da questi rubinetti un tuo tubo "privato" permanente che arrivi fino al tuo orto, per alimentare la cisterna in continuo (tramite un rubinetto a galleggiante) oppure per alimentare direttamente il programmatore e la successiva rete di distribuzione.
In questo modo potresti assentarti anche per periodi più lunghi, senza far mancare acqua.
Nota: Se il programmatore che hai trovato nuovo nella sua scatola in cantina ha anche le istruzioni prova a guardare se è prevista una pressione minima di esercizio; potrebbe essere che con pressioni inferiori a 1 bar non sia garantito il suo corretto funzionamento. Orto delle Piane
Sulle istruzioni la pressione minima per il funzionamento è di 0.6 atmosfere, la massima di 6 atmosfere. Il rubinetto è lontano dall'orto (soprattutto dal mio pezzo): sarebbe necessario acquistare un lungo tubo e a quel punto le spese lieviterebbero. Però sarebbe la soluzione ideale.
Come hai ben intuito a volte c'è la fila per innaffiare (nelle ore di punta, che cerco di scansare) e almeno un secondo rubinetto + tubo sarebbe necessario! Purtroppo è un orto sociale e non c'è molta voglia di spendere denaro da parte di tutti, perchè non si tratta di un terreno proprio, lo si prende solo in affidamento. Avevo proposto di realizzare un impianto comune e per il motivo sopra citato non è stato fatto, così sto provvedendo per i fatti miei. Senza il tubo privato dovrei chiedere a chi sta li quotidianamente di riempire la mia eventuale cisterna ogni tanto.
Ah, quante difficoltà!
Chiedo scusa a tutti per lo spazio preso dai commenti sulla pagina, spero possa avere utilità collettiva. Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: Le difficoltà sono il sale di ogni progetto, e riuscire a superarle, o comunque a risolverle, può essere motivo di soddisfazione.
0.6 atmosfere equivale a 6 metri di dislivello; riesci a piazzare la cisterna 6 metri più in alto del piano dell'orto per consentire al programmatore di funzionare correttamente?
Se non ci riesci sarebbe una bella perdita di efficienza dell'impianto!
Il rubinetto "comune" è lontano, quanti metri?
Sarebbe utile e ragionevole e prioritario pensare di avvicinare la presa d'acqua al tuo orto e a quello dei tuoi vicini con un tubo "comune", ma da come dici ci hai già provato con poco successo.
Che dire? Posso pensare che con 0,5 euro al metro l'avvicinamento si potrebbe fare, e varrebbe le suole e il tempo da consumare con quell'avanti e indietro con secchi e innaffiatoi ... e 0,5 euro divisi tra quattro utenti diventerebbero 0,125 euro, il costo di una caramella ... eppoi 45 metri ce li hai già, dono della preziosa cantina ... pensaci
E dimmi, quanto costa, e quanti litri contiene l'ipotizzata cisterna da riempire a mano dagli amorevoli vicini? Orto delle Piane
In effetti 6 mt di altezza sono troppi; non posso piazzare una cosa simile nell'orto, sarebbe antiestetico e contro il regolamento. Se tutti piazzassero un mostro del genere nel lotto gestito sarebbe il caos. Allora dovrò cercare di aggiungere un secondo tubo (e rubinetto) a spese mie e dire che qualora altri decidessero di collegarsi per fare l'impiantino si potrebbero dividere le spese. Penso che la distanza dal rubinetto potrebbe essere di 60 di mt. ca. Dovrei predisporre però un tubo di diametro sufficiente, in modo che in futuro non dia problemi al collegamento degli altri ortolani/tubi: forse 16 è poco. Questo per semplificare e poter aggiungere il programmatore.
Altrimenti dovrò arrangiarmi con l'attuale tubo comune da collegare di volta in volta all'impianto, andare ad innaffiare nelle ore di quiete, e quando non ci sono farlo fare agli amorevoli vicini :) Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: Bene, vedo che siamo in dirittura di arrivo.
Ti occorrono, in ordine di percorrenza dell'acqua: un T e un rubinetto da aggiungere al rubinetto "comune", 15 metri circa di tubo da 16 da aggiungere ai 45 che hai già, due rubinetti da mettere nel tuo orto (uno per il programmatore e l'altro di servizio, magari da gentilmente concedere anche ad uso degli amorevoli vicini), il programmatore (ce l'hai già), un filtro fine, un riduttore di pressione, qualche altro metro di tubo da 16 per fare la distribuzione, qualche rubinetto (opzionale) per le ali gocciolanti, le ali gocciolanti, un tot di minuteria varia accessoria, buona volontà a montare il tutto.
Devi giusto verificare che la pressione del rubinetto comune non superi le 6 atmosfere (non dovrebbe, ma sarebbe corretto misurarla, a scanso di guasti - e per farlo basta un umilissimo manometro, e un idraulico gentile te lo potrebbe prestare).
A questo punto credo che con quei 40 euro di budget iniziale ce la potresti anche fare a mettere in piedi il desiderato impianto di irrigazione automatico.
Brava! Orto delle Piane
Mi sto confondendo. Il tubo da 16 che ho già non serve per fare l'impianto interno al posto delle ali gocciolanti? Con i vari fori e/o i gocciolatori opzionali? Ho fatto un pò di calcoli con la pianta, tra tubo per la distribuzione e tubi forati ci vogliono tutti i 45 mt di tubo nell'orto. Mi sa che in ogni caso sforerei il budget con il tubo privato da 60 mt.
Ps.
Orto pensi che potrei continuare a scrivere qui o preferite se ti scrivo via mail?
Ci sono questi due utilissimi video girati in Africa:
Mostrano il montaggio di un impianto ad ali gocciolanti (manca solo il programmatore). Ho notato che prima di avvitare tubi e raccordi lubrificano. E come ali gocciolanti usano un 9 mm, se non ho letto male. Pensavo che il minimo per un buon tubo fosse 12. Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: belli i due video, esemplificativi dei materiali e delle operazioni necessarie per realizzare il bagnaggio a goccia "standard".
Hanno utilizzato materiale "di serie" facilmente reperibile in kit o sfuso in vari punti vendita, che con un minimo fai da te accessibile a ogni normodotato può essere facilmente assemblato.
Lubrificare con olio o anche solo con acqua o saliva aiuta lo scorrimento degli innesti, a vite o a pressione.
Hai visto come hanno risolto per la cisterna? Bellissimo recupero da discarica, che è sempre una buona alternativa a mettere mano al portafoglio, e a liberare il mondo da un tot di pattume.
(La discarica è il mio fornitore preferito)
Anche il dislivello è minimo, e potrebbe bastare anche per il tuo programmatore "trovatello", basta fare una prova.
Mi spiace di averti confuso con la mia precedente "sparata", è stato uno slancio di tentativo di riepilogare gli elementi precedentemente emersi e raccolti e riassemblare il tutto in una verosimile proposta esecutiva.
Ma se il nostro "palleggio" sino a ora può anche essere risultato per qualcuno interessante o divertente non ritengo sia bene proseguirlo pubblicamente oltre, il senso generale credo lo si sia ormai colto, e i dettagli minimi ulteriori ce li possiamo sbrigare in privato, la mia mail ce l'hai, puoi scrivermi lì.
Dopo tutte queste parole un qualche risultato è necessario!
@ Tutti: Allora amici dell'orto lo vogliamo mettere in piedi un bel post cooprodotto per raccogliere le varie esperienze e soluzioni che adottiamo per tenere umida la terra? Orto delle Piane
Ho una quantità di piante di prezzemolo che stanno fiorendo.
Domanda: visto che è un prezzemolo normale, acquistato in bustine, che costa meno comperarlo che spedirlo e che non sono nemmeno certa se sia specie o ibrido... domanda: che cosa me ne faccio dei semi? Conoscete un uso alternativo, che ne so, metterli sott'aceto, usarli per allontanare le tarme dall'armadio, oppure fare una crema per curare l'acne? Sono domande che butto lì, idee completamente inventate al momento, non suggerimenti!
Chiedo proprio perché non so che farne. Claudia
perchè,se è buono di aroma, non lo risemini ? Ottone
E' un prezzemolo a foglia riccia, molto produttivo e con aroma intenso. Il fatto è che le piante in fiore sono tante tante e io l'ho già riseminato usando la bustina avanzata.
Se la semenza maturerà bene lo metterò ugualmente in scambio, senza garanzie.
Se lo vuoi provare te ne manderò, ovviamente.
Claudia
grazie claudia, al momento giusto accetterò volentieri! Ottone
Ho seminato l'amaranto, usando i semi in vendita nei negozi a scopo alimentare. Sono nati tutti e quindi fittissimi.
Stamattina ho diradato le piantine e intendo cucinarne le foglie. Dalle mie ricerche le foglie di amaranto sono commestibili ma una persona che conosco sostiene il contrario. A chi devo credere?
Se non mi vedrete più scrivere su questo blog saprete che le foglie di amaranto non vanno mangiate... Claudia
Mi mancherebbe la tua ironia ... che ne dici di cominciare con una modica quantità? Orto delle Piane
Ahahah! In autunno mi dovrai raccontare se il mais nero ha avuto una buona riuscita... non posso andarmene adesso!
Sì, in genere la modica quantità è sempre consigliabile. Di solito non amo le mezze misure ma stavolta cercherò di seguire il tuo consiglio.
Da crudo sa di "erba" sembra di brucare il prato. Da cotto non ho ancora deciso. Le foglie sono tenere ma non sfatte, e non sono diminuite tanto quanto mi aspettassi. Le altre erbe lessate diminuiscono molto di più.
L'ho soltanto lessato e passato in padella con olio, senza nemmeno il sale.
Non vedo l'ora. l'acqua per la pasta è accesa e le conchigliette sono lì nel piatto in attesa del tuffo. Adesso mi riposo un attimo, che sto trafficando dalle 5,30! poi salgo a cucinare.
Prometto di farvi sapere ;-) Claudia
La pasta con le foglie di amaranto è la cosa più buona che io abbia mai mangiato, e al momento sono viva. :-)
Adesso vi invito ad ammirare.... il fiore di trichosanthes cucumerina varietà anguina!
E' carino?
Il fiore è più piccolo di quanto mi immaginassi e di quanto sembra in foto, ma è molto, molto carino, a mio parere. Claudia
A febbraio ho seminato i ravanelli e adesso sono alti 5 cm., ma è un po' che sono così, mi viene un dubbio, si ingrosseranno o ormai non lo faranno più? invece di aspettare il caldo li ho seminati quando ancora faceva freddo. ho pensato: quando verrà caldo cresceranno, come il radicchio o il prezzemolo, ma questi sono da radice... e ? ottone
Carissimi, voi sapete che io sono "lunatica" e spero sopporterete la mia risposta. Io semino i ravanelli con la luna calante.
Detto questo non mi pare che il freddo gli abbia mai fatto male. Se sono ancora così piccoli c'è ancora tempo perché si sviluppi la radice. Se iniziano a fiorire ecco, la radice non te la faranno più, ma per ora non disperare.
Hai mai cucinato una minestra con le foglie di ravanello? A me piace. Claudia
secondo me hai fatto bene a seminarli precocemente. Con l'aumento delle temperature ingrosserano la radice, ma se farà troppo caldo aumenterà la tendenza a montare a seme e la radice resterà atrofizzata e legnosa. Però c'è un risvolto positivo: farai tanti semi per il prossimo anno :-) honey75
I ravanelli hanno un ciclo colturale rapidissimo e bisogna sempre ricordare che sono piante "biennali", se qualcosa non va per il giusto verso si raccoglieranno tanti semi e nessuna radice... angelop
bene, allora gli darò ancora un po' di giorni, una possibilità e poi... kaput! ottone
Approfitto per chiedere a te e a chiunque voglia rispondere un parere riguardo la lagenaria di Sicilia.
L'ho seminata solo due volte. Il primo anno due piante mi hanno coperto un'estensione incredibile con abbondantissima produzione. Il secondo anno, ci ho riprovato con semi diversi e le due piante sono rimaste piccolissime e hanno fatto a malapena un paio di fiorellini e nessun frutto. Avrò sbagliato qualcosa o i secondi semi non sono adatti? Quest'anno li ho già seminati e sono spuntati da poco. Riguardo la germinazione non ho mai avuto problemi. Il primo anno avevo due semi e ho ottenuto due piante. Un agricoltore di professione è rimasto stupito di questo, dice che sono quasi impossibili da fare germogliare e che gliene nasce uno su 100.
A parte questo. Avete suggerimenti perché le piante di quest'anno si comportino come quelle di due anni fa, diventino enormi e facciano tantissimi frutti? claudia
Difficile risponderti con sicurezza, ho ricevuti molti semi di lagenaria da tenerumi da più fornitori, differiscono per piccoli particolare tra di loro ma le caratteristiche della varietà sono mantenute. Direi che i semi "anomali"sono alla base del problema (virosi? ecc. ecc.), cerca di ripartire da varietà già testate con successo!
E' la prima volta che sento di germinabilità dell'uno per cento! Se sei a corto di semi, te ne mando volentieri. angelop
Non riesco a ricordare chi mi diede i primi semi nè perché fossero solo due. Probabilmente li avevo divisi con qualcno. Che memoria.
Quelli dell'anno scorso (che ho rimesso quest'anno) dovrebbero essere buoni semi, ricevuti direttamente dalla Sicilia.
Anche a me sembrava strana l'esperienza di quel coltivatore. Era un tipo che assomigliava a Paolo soprattutto quando usava un accento ligure. Alternava diversi accenti. Diceva che lui non le coltivava proprio per la grande difficoltà di germinazione.
A me nascono bene, e ne ho ancora parecchi. La mia amica siciliana fece maturare apposta una zucca per dare i semi a me!
Ti ringrazio come sempre per la disponibilità, se non venissero bene l'anno prossimo te li chiederò. Claudia
Qualcuno ha un trucco perché non si spacchino i manici di vanghe e badili? claudia
Se il manico è sano, la conoscenza del legno con cui è fatto e l'esperiena ti diranno fino a che punto puoi spingerti con lo sforzo. Se è tarlato o marcescente nell'innesto con l'utensile di metallo puoi fare ben poco se non ridurre lo sforzo applicato o, meglio, sostituirlo prima di trovarti ad imprecare in corso d'opera. A fine lavoro, lava con cura l'attrezzo dalla terra, specialmente nell'innesto col manico, e riponilo in luogo riparato dove possa asciugare velocemente: durerà più a lungo.
Come legno uso il sambuco nero e, se proprio non riesco a trovarne, salice e pioppo (non quello per l'industria). Il sambuco unisce doti di robustezza, leggerezza, giusta flessibilità e qualità di presa (grazie ai nodi) che non trovo negli altri legni. Evito quelli torniti in faggio venduti nei negozi perchè, pur essendo robusti, sono troppo pesanti.
:-) leggo, divertito, il tuo quesito che mi fa tornare, col pensiero, indietro di parecchi anni.
Un tempo, quando gli attrezzi manuali erano la norma nei campi, quando noi ragazzini, che aiutavamo gli adulti, rompevamo il manico di qualche attrezzo (spesso per uso maldestro dovuto ad inesperienza, ma non solo), ci dicevano, ironicamente, che era stata la troppa voglia di lavorare che ce lo aveva fatto rompere; ovviamente il significato era l'esatto opposto e alludeva ai vari sotterfugi che eravamo soliti inventare per schivare i lavori pesanti.
Sono certo che non è il tuo caso. honey75
Mi è capitato di rompere manici per eccesso di forza, ma l'eccesso di forza ormai è un ricordo di tempi lontani!
Adesso mi lamento del fatto che il legno si spacca lungo le venature, penso per troppa umidità ambientale.
Non conosco il tipo di legno. claudia
allora non ho capito se intendi dire che il manico si spezza o se rimane intero ma si fessura longitudinalmente honey75
La seconda Claudia
@ honey75: bello il tuo racconto sui manici, contiene la leggerezza della sapienza antica che merita essere conservata.
Per gli attrezzi da lavoro pesante io utilizzo il "calcio" (la parte basale) del frassino, che spacco con i cunei, così da mantenere il parallelismo tra fibre e manico, avendo poi cura di mettere nell'occhiello dell'attrezzo la parte basale, quella che nella vita dell'albero ha dovuto sopportare sforzo analogo.
Il manico rimane pesante, ma il lavoro che deve fare il manico e io che lo maneggio pure, così parliamo tutti la stessa lingua.
Lo affino a lungo cono per alleggerirlo al massimo, lo liscio per bene, e prima di incastrarlo nell'occhiello lo ungo abbondante con l'olio delle acciughe, con gran disappunto dei gatti che invece lo vorrebbero tutto per loro.
Il legno unto respinge l'acqua, e aiuta il manico a durare di più.
@ Claudia: ascolta i tuoi attrezzi, prima di rompersi di solito fanno un gridolino, o loro o le tue ossa, è il segnale di non dover forzare oltre.
Senno ti tocca poi andare a cercare il sambuco nero per farti una nuova bacchetta magica ... Orto delle Piane
No, come cercavo di spiegare a Honey sono lontani i tempi in cui potevo sperare di rompere i manici. In pratica il legno, come efficacemente descritto da Honey, rimane intero ma si fessura longitudinalmente.
Vada per l'olio, se non sarà di sardina pazienza, la mia vanga si dovrà accontentare.
Non devo cercare il sambuco nero, so già dove trovarlo.
Di solito mi limito a raccoglierne i fiori per farne una magica e gradevole bevanda.
Mi mancano le arti per trasformarlo in bacchetta magica o anche in semplice manico per badile. Claudia
Il manico del badile "è" la bacchetta magica in mano alla fata che colora l'orto di variopinti fiori e frutti.
E se sai già dove trovare il sambuco nero il più è fatto, ti consiglio la raccolta del legno il giorno di luna nuova di novembre, che quest'anno capita il 3 dicembre, così la magia si rafforza, e la bacchetta risulterà indistruttibile.
Se la scegli del giusto un poco abbondante diametro affinarla poi che calzi bene nell'occhiello della tua vanga sarà solo un gioco di pazienza e cartavetro.
E forse che la frizzante bevanda la prepari facendo fermentare i fiori in limpida acqua di sorgente addolcita con abbondante miele d'acacia e corroborata da un poco di succo di limone? Orto delle Piane
Claudia, adesso mi è chiaro. I manici che mi faccio provengono da rami interi selezionati fra quelli che hanno la giusta curvatura, sezione alla base (che va poi adattata ed innestata nell'attrezzo) e lunghezza. Nei miei manici le fessurazioni, che raramente si evidenziano, sono dovute ad una essiccazione troppo repentina durante la stagionatura o al momento della raccolta inappropriato; sono di lieve entità e non pregiudicano la robustezza. Può dar fastidio alle mani, ma una passata di carta vetrata agli spigoli risolve il problema.
Orto delle Piane, bello ed eloquente l'ascolto che proponi; quando devo mettere sotto torchio un manico lo faccio con lenta progressione e l'orecchio teso.
Il frassino è un ottimo legno,ma, come tu stesso osservi, pesa.
Per gli attrezzi leggeri (vanghe, forche, zappe) uso rami di tre anni come ho detto sopra, mentre per quelli pesanti (scure, piccone, mazza) uso legno di robinia ricavato dal durame col procedimento che hai indicato per il frassino; praticamente eterni. honey75
Orto, che poeta!
Ringrazio entrambi per i suggerimenti.
Non sarò mai capace di seguirli, ma è bello sapere come si fa.
La mia bevanda ai fiori di Sambuco non è frizzante, è la versione semplificata dello sciroppo.
I fiori immersi in acqua dell'acquedotto, con bucce e succo di limone... poca acqua, perché nella versione semplificata molto banalmente congelo l'estratto, mettendolo nelle formine per il ghiaccio.
Al momento dell'uso aggiungo altra acqua, appena sgorgata dal rubinetto, altro succo e buccia di limone e del banale zucchero. Claudia
Orto tu utilizzi il macerato di ortica diluito per il tuo orto?Pensi che possa andare bene per i finocchi senza scaletta che ancora mi restano? Francisca Robertiña Gomes
@ Francisca: Il macerato di ortica era una delle "magie" di mia mamma, lo usava dappertutto, e aveva degli orti bellissimi. Me lo hai ricordato, e dovrò rivalutarlo, certo non mi mancano le ortiche!
Per i tuoi finocchi "striscianti" penso che l'utilizzo immediato sia la miglior fine, e per quelli che hanno conservato buon portamento ogni cura e attenzione è propizia, quindi luce, terra morbida, e perché no, anche macerato di ortiche
... e magari qualche lettura di libro ameno, che a quanto pare è la "magia" di Claudia ;-) Orto delle Piane
Ti invidio l'abbondanza di ortiche, qui sono estinte.
Io mettevo anche manciate di foglie nelle buche di impianto, soprattutto dei pomodori. Claudia
Ammorbidire e areare il terreno in profondità - Come e dove bruciare i pali
per Orto delle Piane: cosa intendi per rippare? vuol dire infilzare il forcone e muoverlo un po' per areare il terreno?
su un altro intervento parli di bruciare la punta dei pali di castagno, ma intendi tutta la punta che va nella terra e una parte di quella che sta fuori o solo quello che sta fuori ? geppe
@ Geppe: Scusami per quel termine "rippare" che è gergale e quindi poco comprensibile, in italiano diventa "ripuntare", che resta però una parola poco usata, e quindi ancora incomprensibile; ma hai capito bene, a mano lo si fa con un forcone robusto se la terra è morbida, con un attrezzo specifico, più robusto, che appare come una vanga a dentoni, se la terra è dura.
La funzione del "rippaggio" è quella di ammorbidire e areare il terreno in profondità, senza sconvolgere la stratificazione microbica del terreno, dove è meglio che i batteri "aerobici" restino negli strati alti e i batteri "anaerobici" negli strati bassi.
La vangatura, pratica tradizionalmente usata, rovescia il terreno, come l'aratura, e mette quindi in disordine la naturale stratificazione umica e batterica; mi pare di ricordare che l'amico Masanobu diceva: "ha fatto più danni l'aratro della spada"
Il bruciare "la punta" dei pali in legno è un vecchio trucco che si usa per allungarne la vita, alternativo, e forse migliore, all'uso di prodotti chimici tipo "Carbolineum", non ammesso in agricoltura biologica.
Se fai caso il palo si guasta sempre nella porzione che sta a confine tra terra e cielo, dove i batteri disgregatori trovano le condizioni ottimali, aria e umidità.
E' quella la porzione che deve essere bruciata superficialmente, il tratto di 40 cm che sta a cavallo tra aria e terra; i batteri attecchiscono malvolentieri nel legno carbonizzato.
Avevo postato delle foto qui:
dove nella foto n° 10 si vede bene cosa intendo.
Nella pratica io faccio cosi: quando preparo i pali li scorteccio e gli faccio la punta con la motosega, con questo materiale di risulta, ed eventualmente con altra ramaglia, faccio un fuoco vivace e metto la punta dei pali ad abbrustolire, per il tratto abbondante che verrà a trovarsi nella porzione terra-aria, tenendoli un po' sollevati dalle braci, che prendano bene la fiamma, appoggiandoli e rigirandoli su un palo posato trasversale per terra.
Non è quindi importante bruciare la parte profondamente interrata, ma anche se capita non fa danno.
Per i pali da due metri fuori terra uso pali da tre metri, un 20% deve essere interrato per dare solidità al palo, e se poi mi avanza un po in lunghezza fuori terra può sempre far comodo, meglio lungo che scarso, e se invece deve essere preciso taglio il palo dopo averlo impiantato al massimo. Orto delle Piane
La settimana prossima dovrei ricevere due sacchi di letame di cavallo maturo. Vorrei usarlo per concimare il terreno che accoglierà i pomodori ma mi hanno detto che non è adatto, che va bene solo per concimare i fiori. Sono rimasta molto delusa, è vero? Claudia
La mia opinione è questa:
1) Il letame animale non è indispensabile nell'orto; adeguate lavorazioni possono generare fertilità equivalente o migliore (per esempio "rippare" a 40 cm. di profondità con la vanga-forcone, lavoro che so piacerti tanto - oppure coltivare con i bancali sinergici)
2) Quando trovo del buon letame (prodotto da animali che hanno mangiato "sano") comunque io lo recupero e lo utilizzo, fa parte delle tecniche "antiche" che mi dispiace abbandonare
3) Ma non lo metto subito nell'orto, prima ne faccio un cumulo, lo copro con erba tagliata, e ci pianto sopra le zucche, così si frolla per bene, i semi delle infestanti cuociono un po', e lo uso nell'orto solo quando ha assunto la consistenza del fondo di caffè (e questo capita già dopo un anno di permanenza nel cumulo - se ci metti sopra le zucche)
4) Quando voglio "dopare" un po' una cultura scosto l'erba di copertura e prelevo dal cumulo quel tanto che mi serve, lombrichi compresi, e poi ricopro d'erba
5) Così "conciato" il letame perde la sua iniziale consistenza grossolana, e anche buona parte della sua forza "bruciante", e si mescola bene, distribuito e disciolto, nel terreno.
6) E così può essere conservato per diversi anni, diventa una sorta di "banca" della fertilità, un conto corrente dove "aggiungi" e "prelevi", secondo possibilità e bisogno.
Provare per credere ... Orto delle Piane
Orto, il letame per ora me lo hanno promesso, non portato! E mi hanno detto che è maturo e ormai ridotto a terriccio, quindi penso che abbia la consistenza del fondo di caffè. Non l'ho ancora visto.
Il terreno della serra è relativamente morbido ma non morbidissimo. Rispetto al resto è morbido, ma i daikon ugualmente spuntano fuori per metà della loro radice. Quindi immagina il resto. E anche il resto sono anni che ci metto compost e cerco di ammendarlo come possibile.
Così, sì, è morbido ma non so se a sufficienza, comunque meglio del resto.
Se ai finocchi non fa male restare in serra li lascio lì, grazie.
Torniamo al letame. L'hanno prodotto i cavalli di un maneggio in montagna, dovrebbe essere quanto meno naturale.
Non posso piantare le zucche sul un cumulo di concime. L'orto non è mio, e non ho il permesso di metterci cumuli di concime (non avrei nemmeno l'erba da metterci sopra) né di piantare le zucche dove voglio, purtroppo. Saranno 30 anni che le zucche stanno sempre allo stesso posto. Un esperimento fatto dopo battaglie l'anno scorso mi è sfuggito di mano (una zucca mi ha battuto in velocità ed ha fruttificato su un pomodoro) quindi non potrò più riprovare a spostare le zucche.
In pratica io faccio quello che posso con quanto ho a disposizione.
Ti ringrazio per i suggerimenti e metterò in pratica tutto il possibile.
Sono lieta che il trucco delle protezioni mobili per le aiuole ti sia utile! Claudia
Cosa ne pensate della permacultura per coltivare un pezzo di orto incolto?
Carissimi,
vorrei sapere che cosa ne pensate della Permacultura. Ho trovato su internet filmati ed articoli in merito.
Ho un pezzo di orto incolto e, con grande entusiasmo, proprio ieri ho eliminato le erbacce in piccole aree dove ho buttato, veramente buttato semi di porri, insalata, finocchio selvatico, rucola selvatica e ho messo quà e là piante di rosmarino. Ora vediamo che cosa succede. E' anche vero che le erbacce sono tante e le piantine potrebbero essere soffocate, ma tra tanti semi presenti qualcuna spero sopravviverà ! Come diceva il Caro Paolo dobbiamo lasciar fare alla natura. Poi ho intenzione di fare un laghetto o meglio una pozza dove i rospi dovrebbero depositare le uova. I rospi , dicono, mangiano le lumache senza guscio che nel mio orto sono a migliaia. Ed ancora qualche pianta di alloro. Ho raccolto alcune teste di cavolo cappuccio di cui non asporterò il fusto. Che ne dite tanto per incominciare ? MAURO PENNACCHIONI
Caro Mauro, non sono io un “amico rodato”, anzi, tutt’altro sono alle prime armi, ho avuto modo di interessarmi alla permacultura al solo scopo di comprender.
Queste sono le mie considerazioni:
Quando nel 1970, Bill Mollison e David Holmgren svilupparono il metodo o il sistema della permacultura ed immaginavano un mondo eterogeneamente solidale tra le genti di varia umanità ed i complessi ecosistemi variabili e difformi esistenti, videro sicuramente oltre l’imprevedibilità del futuro stesso. Quelli che i due scienziati chiedevano era una svolta totale, un inverosimile sforzo di totale cambiamento. La “moderna” permacultura è un viaggio nel bellissimo mondo che più che esistere, vagheggia in una moltitudine di “parole”, principi, stili di vita, linee guida comuni, bisogni fondamentali, assunti, biodiversità, agricoltura naturale, sinergica, biodinamica.
Tutto oltre che giusto sicuramente da condividere, ma i risultati non sono mai stati esaltanti.
Applicare il metodo della permacultura sarà un obbligo prioritario per le prossime generazioni, il sistema nelle varie aree agricole ed ancor più nella progettazione delle città di transizione determineranno nuovi passi rivolti ad un miglior vivere. Tutto sarà realmente operante quando insieme decideremo che il comune bene deve essere più importante del nostro stesso bene personale. Naturalmente sì, caro Mauro condurre un orto con il sistema della permacultura è un modo coraggioso di affrontare la realtà, è un misurarsi con se stessi. Alla fine non conterà più quello e quanto hai prodotto, ma il modo ecosostenibile e sinergico con l’uomo e l’ambiente delle stesse tue produzioni.
Quindi che dire caro Mauro, ” tanto per incominciare”, sì ma:
“Al cospetto di ogni verità, un’angoscia segreta ci pervade” Nicolas Gomez Davila”. albarajek
Ciao Mauro,
innanzitutto non ti ho ancora dato il benvenuto nel blog e quindi approfitto ora per farlo.
Poi...
alcune chiacchiere già affrontate nel blog, riguardo soprattutto all'orto sinergico, le trovi qui:
Per piccola esperienza personale (molto piccola) posso dire che un orto in permacultura è comunque un orto che va progettato, va pensato e studiato e per fare questo ci vuole tempo e tanta osservazione. Una cosa che aiuta è il clima, la dimensione del terreno (che deve essere grande) e la diversità floreale, che deve essere costituita da piccoli boschetti, cespugli etc.
che ti fanno capire la vastità di territorio ed il microclima necessario ad avere qualche risultato.
Il mio consiglio è quello di provare a vedere quello che succede in questo primo anno di esperimenti. Potresti iniziare a seminare semi di piante spontanee (come piselli selvatici, bieda selvatica, broccoletti selvatici e le tante cicorie e tarassaco) che sicuramente avranno più successo. Se le trapianti con la radice impieghi meno tempo.
Osserva con attenzione le condizioni migliori in cui si sviluppano meglio le piante. Sicuramente scoprirai che, vicino a cumuli di sassi molte piante si troveranno a loro agio.
Qualche anno fa mi trovavo ad Ischia nel mese di settembre e sopra un cumulo di sassi (calcinacci buttati sotto a degli alberi) ho trovato un cespo di piantine di pomodoro che avevano dato i loro frutti.
L'acqua è un elemento fondamentale per la creazione di un microclima e per riprodurre la vita. Se hai molto spazio a disposizione, ti proporrei di provare a fare questo esperimento:
I cespugli possono anche essere realizzati con more, lamponi e mirtilli. Studia la direzione del vento e come gira il sole.
Una soluzione è quella di seminare piante perenni o che siano capaci di seminarsi da sole. Ci sono insalate che riescono a riseminarsi da sole e a riscrescere ogni anno. Non vengono toccate particolarmente dalle lumache. Altre invece non le vedrai più rinascere. Come anche alcuni broccoletti e broccoli che appena il seme germina viene attaccato dalle "bestioline".
Puoi realizzare cumuli di terra a mò di montagnetta per proteggere dal sole o dal vento e per realizzare un micro-fondovalle dove buttare i semi.
Tieni ben presente una cosa: ad un certo punto vorrai strappare tutta l'erba che ti sembra stia soffocando le piante. Sicuramente la strapperai perché non potrai più vederla e lì ti accorgerai che quell'erba aveva protetto le tue piantine, che pur rimanendo piccole, stavano comunque nell'umidità. Questa cosa ti farà impazzire, ma non ti distoglierà la prossima volta dall'estirpare ancora l'erba che crescerà attorno.
Tieni presente che la dimensione dei frutti non sarà grande, nè la produzione abbondante.
Per questo dico che, soprattutto un orto in permacultura, va studiato ed adattato alle nostre esigenze, che variano a seconda del luogo, del clima, della flora e fauna presente e soprattutto di quello a cui puntiamo.
Ancona non mi sembra particolarmente siccitosa, quindi via alla speriemntazione... e mi raccomando... aspettiamo un tuo resoconto.
Per il resto ed i semi ... siamo qui a disposizione. arvalia
Ciao Mauro, io ho cominciato il mese scorso un paio di orti sinergici, ancora sono in sperimentazione ma qualcosina qui e lì nella rete l'ho letta, tra cui il fatto che il finocchio selvatico sta antipatico un po' a tutte le piante dell'orto. Sarebbe interessante sapere che ne pensano gli altri amici più "rodati". Phototribe
vorrei aggiornarvi sul tentativo di costruire il mio orto in "pseudopermacultura" in terra argillosa e invaso dalle " infestanti"
non ho mosso il terreno.ho solo fatto un po' di spazio tagliando rasoterra le infestanti
In ottobre ho messo 5 piantine di cavolo verza : erano piccoli ma li ho mangiati comunque ,
poi in primavera ho seminato quà e là semi di finocchio , girasole , interrato semi di granturco: non ho visto una sola pianta !
a suo tempo ho messo piantine di pomodoro, crescono ed ora hanno i fiori .le ho annaffiate appena 2 volte e le ho pacciamate con erba secca
Ora, sempre in piccole aree ( 3/ 4 mq )disboscate tra le infestanti alte almeno 50 cm ho postato un pò di ramaglie affinchè con il tempo marciscano e producano un substrato tipo sottobosco.Stamattina ho messo delle piante di porri che ( se tutto ok ) dovrebbero riprodursi il prossimo anno .......
In autunno metterò anche le fave ......
Che ne dite.....sono appena all' inizio.... la lotta contro le infestanti che vorrei in un certo modo rispettare mi daranno parecchio da fare !Speriamo di ottenere almeno dei risultati incoraggianti... salutoni MAURO PENNACCHIONI
per quanto riguarda l' orto a secco: premetto che nel mio orto ho terra argillosa.Quest' anno ho messo 5 piante di pomodori ( pacciamandoli accuratamente con erba secca )che ho scarsamente annaffiato solo 3/4 volte e tutto intorno è una foresta di erbe infestanti( l' orto mi rimane un pò lontano e lo devo raggiungere in macchina ).Si sono sviluppati poco ma hanno dei fiori. Sicuramente ne mangerò qualcuno. Uso le erbe infestanti come una risorsa, almeno ci provo !:mantengono umidità e sono un serbatoio per l' ecosistema.Faccio dei cumuli di erba secca che con il tempo decomponendosi producono un substrato ideale che mantiene umidità. Se fai una buona pacciamatura potresti annaffiare ogni 4 / 5 giorni MAURO PENNACCHIONI
I pomodori non li annaffio e non uso pacciamatura. Non tengo erbe infestanti quindi non ne ho. Claudia
@ Claudia Perchè non provi anche con le zucchine a secco, i fagiolini e tutto quello che è descritto nei post dell'orto a secco? Forse il tuo terreno è adatto. Il mio temo sia sabbioso, non proprio l'ideale in fatto di trattenere umidità. In più la profondità è quasi assente, la roccia la fa da padrona, perciò le radici, che potrebbero farlo, non riescono ad andare giù alla ricerca di fresco e ristoro dal caldo :) Con il tempo migliorerò le sue caratteristiche con l'aggiunta di sostanza organica, come mi ha consigliato Angelo. @Mauro Credo che le condizioni dei nostri orti siano simili. Il terreno è abbastanza coperto, perchè le piante messe vicine si fanno ombra a vicenda. In più ci sono le erbacce e dove stanno gli zucchini poca pacciamatura. La scorsa settimana ho innaffiato di Lunedì mattina e quando sono ritornata a dare acqua il venerdì notte, ho trovato gli ortaggi in forma, con molta meraviglia anche le angurie in salute. Non me l'aspettavo. Tuttavia alcune piante da fiore, la borragine e alcune neonate si erano afflosciate; penso che se coltivassi le insalate estive o le bietole o simili, necessiterebbero di irrigazioni più frequenti, per non crescere amarognole o morire. Francisca Robertiña Gomes
Cara Francisca, premetto che ho 2 orti....uno di 100 mq vicino casa e un' altro un pò lontano di 1500 mq. Quello vicino casa lo curo in modo classico: senza erbacce, annaffiature costanti... ecc. . è quello che amo di più. Riguardo all' altro: è allo stato selvatico in quanto chi me lo curava se ne è andato ovvero lo sto cacciando via ( ho dovuto aprire un contenzioso.....) ed in questo ho iniziato a sperimentare la permacultura con piante che spero si autoriproducano ( cavoli, porri , pomodori e per ora niente di più perchè lavorando non ho il tempo disponibile ) e parecchie piante di rosmarino. Vorrei mettere poi,a tempo debito, alcune piante di fragola , zucchine come tu dici, carciofi : tutto disseminato quà e là in piccole aree che ho "deforestato" Pacciamare il tutto con l' erba secca tagliata ed aggiungere dei cespugli sperando di giungere ,a distanza di anni ad un ecosistema sostenibile. E' terra argillosa e quando si impregna di acqua posso stare tranquillo per parecchi giorni ma ora è un po che non piove....... Per quanto riguarda il frutteto di circa 500 mq ( che ora è allo stato selvatico e senza trattamenti ) sto mangiando le pesche anche se un pò piccole. la natura è comunque sempre generosa. !Provo una grande soddisfazione mangiare i prodotti che la natura offre, senza forzature, prodotti chimici....... ed anche con minimo lavoro..... Quest' anno ho notato che l' albero di melograno ha subìto, come sempre , attacchi di afidi, ma le melograne ce ne sono tante comunque: forse si sta ricreando l' equilibrio ? ho visto qualche coccinella.... vedremo più avanti che cosa succederà... A volte si annaffia troppo e me ne rendo conto ma con la paura di non averne il tempo annaffio.... annaffio. Hai visto ? le tue piante a distanza di 5 giorni erano ancora in forma ! forse avrebbero resistito ancora senz' acqua..... Purtroppo le piccole piante nelle condizioni climatiche di questi giorni vi è rischio che muoiano se non le curi un pò. Forse dovresti fare loro una pacciamatura abbondante....In estate , da qualche anno, non metto più insalata ed abiete perchè hanno bisogno di tanta acqua. Fortunatamente ho i pomodori e le zucchine ! MAURO PENNACCHIONI
Per quanto riguarda l'equilibrio, ciò che mi ha fatto capire quanto sia importante è stata la coltivazione in vaso sui miei balconi. Sul balcone di casa in cemento è quasi impossibile creare un ambiente vario, climaticamente corretto, ricco di insetti. La prova per me è stata il non riuscire a debellare il ragnetto rosso con conseguenze disastrose. Questo mi ha portata a riflettere su come le piante vivano in natura e sul fatto che è raro trovare in un campo di spontanee un insetto che prevalga sugli altri e sulle piante in modo così netto da distruggere tutto. Perciò quando ho ricevuto un vero pezzetto di terra non ho avuto esitazioni sul metodo da utilizzare. Ci sono stati alti e bassi, ma sono soddisfatta del fatto che il mio nemico di sempre, il ragnetto rosso, le mie piante per ora non l'hanno conosciuto :) nonostante gradisca parecchio l'orto della mia vicina. Francisca Robertiña Gomes
Francisca, il resto non resiste senza annaffiare. I pomodori li trapianto molto profondi poi li rincalzo, sarà per quello. Alle zucchine e ai cetrioli metto una improbabile pacciamatura di aghi di pino (quello che ho) ma non resistono. Ho provato a trapiantare anche le zucchine alla stessa profondità dei pomodori, ma siccome le piantine di zucchina all'epoca del trapianto sono piccole le ho messe in fondo alla buca con l'intenzione di riempirla man mano cresceranno). Quest'anno le zucchine non mi nascevano, per cui le ho dovute seminare molte volte e ora le piante finalmente sono nate e trapiantate, ma sono ancora piccole e quindi ancora in fondo alla buca. Vi informerò riguardo i risultati del trapianto stile "voragine". Per ora non ho niente altro oltre ai pomodori, che possa restistere al secco. Ah, non annaffio i pomodori ma annaffio le aiuole adiacenti, può essere che un po' di acqua riesca a raggiungere anche i pomodori, non avevo pensato a questa cosa. Claudia
ieri ho controllato le piantine di porri nella mia " foresta " che avevo trapiantato 2 settimane fà: si stanno riprendendo ! se riuscissi a farle autoriprodurre allo stato selvatico sarebbe una grossa conquista ! i pomodori si sono sviluppati discretamente e portano frutti anche se pochi .Non ho dato loro neanche il verderame . Sto raccogliedo le pesche , i fichi sono ancora piccoli..........Ora ci vorrebbe una pioggia e non una bomba d' acqua ! MAURO PENNACCHIONI
Cara Claudia, Codivido la tecnica di mettere le piantine un pò in profondità e poi di rincalzarle . Io penso che dovrò dedicare più tempo alla pacciamatura. Dovrei farla in modo più accurato e con più spessore coprendo ben bene attorno alle piantine MAURO PENNACCHIONI
Questa tecnica del rincalzo mi ispira molto. Non credo che avrò già quest'anno dei risultati definitivi perché sono partita troppo in ritardo, sarà da riprovare in una stagione "normale". Claudia
Cara Claudia, non so dove abiti ma dopodomani quì ad Ancona "dovrebbe" piovere. Nel mio orto grande parte degli alberi stanno soffrendo la siccità....domani sera andrò a fare una visita per vedere la situazione.......Non vorrei che le piantine di porri si siano estinte... MAURO PENNACCHIONI
Ciao, arrivata la pioggia? A Milano è piovuto ieri. Non molto, ma si è un po' rinfrescato, anche se è aumentata l'umidità dell'aria. Le zucchine trapiantate in profondità stanno crescendo bene ed ora sono già a livello e le buche sono state riempite. Iniziano i pomodori, era ora, due mesi di ritardo Claudia
speravo tanto nella pioggia ma nulla di fatto ! Bene per le zucchine !: le mangerai un pò in ritardo, ma non importa . Vorrei confrontarmi con voi sulla riproduzione dei cavoli.In Primavera quando ormai la stagione dei cavoli cappuccio invernali era terminata e dopo aver mangiato tutte le teste nel terreno erano rimasti i fusti. In Primavera inoltrata ho fatto di essi dei segmenti lunghi circa 15 cm e li ho sotterrati.Dopo alcune settimane hanno iniziato a germogliare : ora ho alcuni cavoli cappuccio invernali ( anche se un pò piccoli ).Mia moglie li ha fatti lessi ed il sapore è discreto. Ora proverò a metterne qualche pezzo nel mio orto grande in permacultura .Vediamo cosa ne esce. Qualcuno di voi ha già fatto questo "esperimento" ? evento ! : alcuni giorni orsono quì ad Ancona vi è stata un' invasione di farfalle cavolaie che hanno deposto le uova sulle pianticelle di cavoli tanto che ho dovuto controllare foglia per foglia per eliminarle. E' accaduto in altre zone ? MAURO PENNACCHIONI
Le zucchine iniziano a fare i primi fiori, vedremo. I cavoli cappucci non li coltivo però lascio sempre a dimora i fusti delle verze per raccogliere i ricacci che mi sembrano buoni e delicati. L'invasione di cavolaie qui è la regola Claudia
Oggi sono stata al mio orticello e osservando i miei finocchi mi è venuto un colpo al cuore :(
Alcuni meravigliosi finocchi che fino ad una settimana fa convivevano felici con le erbacce hanno "filato", proprio a causa dell'erba che li sovrasta, che non gli ha fatto arrivare luce a sufficienza! Ahimè, dovevo aspettarmi che qualcosa potesse andare storto, visto che non ho mai praticato il metodo Fukuoka, ma ai finocchi tenevo davvero tanto...
Adesso cosa mi consigliate di fare, oltre che falciare un pò di erba? Provo a rincalzare i finocchi? Oppure è tutto perduto? C'è un finocchio in particolare che ha iniziato a formare la palla a 10 cm dal suolo :), mentre la parte sottostante è per lui una specie di scala che lo sostiene e lo spinge verso il cielo...
Spero che il mio errore aiuti altri a non commetterlo a loro volta. Francisca Robertiña Gomes
Ciao Francisca!
Sto sorridendo mentre scrivo, ma non perché io sia contenta della tua disavventura né per deriderti, tutt'altro.
Mi sto ricordando di una delle mie varie ed infruttuose avventure con i finocchi.
Eh, già, non mi sono *mai* venuti bene.
Non ho mai avuto una volta finocchi decenti.
A volte crescevano belli alti e diritti! Quasi tre metri! Bellissimi fiori, bellissimi bruchi multicolori ma nemmeno l'ombra di un grumulo.
Nel caso simile al tuo... Angelo vide la foto. Li chiamammo i "finocchi alieni" o "finocchi serpente"! Angelo, te li ricordi?
Continuiamo col dire che non ho mai seminato tra le erbacce e non ho mai seguito il metodo Fukuoka, quindi la colpa non è sua.
In pratica i finocchi avevano fatto una piccola testina (non certo di 10 cm! una cosa microscopica!) però prima del grumolo c'era questo "fusto" serpeggiante di una cinquantina di cm! Non era a scala, non lo reggeva. Era ondeggiante ma adagiato al suolo.
Tutto questo per dirti: Non so cosa sia andato storto, ma molto probabilmente non è colpa delle teorie di Fukuoka.
Se avrò spazio verso giugno/luglio riproverò per l'ultima volta con i finocchi. Ogni anno dico che sarà l'ultima...
Spero che qualcuno ti sappia dare la soluzione giusta.
Un'ipotesi buttata lì. Forse abbiamo il terreno troppo duro e argilloso, la radice non riesce ad affondare, ma continuando a crescere spinge il grumolo verso l'alto?
Esperti, rispondeteci, grazie! Claudia
E' la prima volta che coltivo finocchi, non ho esperienza, ma ho notato che i finocchi cresciuti nell'aiuola accanto, a 10 cm di distanza dai miei e coltivati a terra nuda non hanno alcun problema, sono belli pacciocconi. E anche da me, in pochi punti dove l'erba è rada, i finocchi non sono deformi. Io ho davvero lasciato crescere l'erba a dismisura; pensa che il finocchio con "la scala" neppure si vede, è completamente sommerso da almeno 70 cm di erba varia, tra cui rampicanti; e in effetti è il più deforme di tutti. La deformità mi sembra inversamente proporzionale alla luce ricevuta.
Ho trovato su un forum una discussione dedicata al metodo Fukuoka e l'utente "raviolo" riscontra lo stesso problema con le erbacce e i finocchi
Forse c'è qualcuno che è riuscito anche con le erbacce, forse è davvero il substrato, ma il punto è che adesso non so se posso fare qualcosa per rimediare Francisca Robertiña Gomes
Caspita, 70 cm!
Se ritrovassi la foto la metterei. Ricordo che i "serpenti" non si vedevano molto bene perché li avevo interrati. Ecco, il rimedio che avevo provato allora fu di provare a interrare quei lunghi tralci.
Un ragionamento fatto così: i finocchi andrebbero rincalzati, no? Quindi perché dovrebbero andare a cercare la luce?
Ho letto la discussione, sembra perfetta per il tuo caso. In pratica il prato non va lasciato stare, ma falciato e lo sfalcio usato per ricoprire i finocchi.
Mah, io non so più che farci.
Adesso mi è tornata voglia di riprovare.
Ho ancora i semi che mi diede in abbondanza Angelo.
Però io di prato non ne ho e sfalci nemmeno, seminerò come mio solito in terra coltivata. In giugno prevedo di avere libera la zona della serra (che allora sarà scoperta) dove avrò tolto pomodori e varie, trapiantandoli a dimora definitiva.
In serra la terra è più morbida per le continue aggiunte del terriccio da semina ogni volta che ci trapianto qualcosa. Vedremo.
Proverò a seguire le fasi lunari. Tutti dicono che non influenzano, anche l'autorevole Luciano Cretti, ma io credo che se una cosa non causa danno a nessuno la posso fare.
Seminando il 3 piuttosto che il 10 o il 22 non causerò danno a nessuno. Claudia
Dalle tue parti i finocchi si seminano a Giugno? Non fa ancora parecchio caldo? Francisca Robertiña Gomes
Dalle discussioni che ho avuto con diverse persone è emerso che giugno dovrebbe essere il periodo migliore, poi non so. Certo che fa caldo, fino ad agosto e a volte anche oltre il caldo è molto forte. Tu li semini in autunno? Claudia
Questa volta si, ho seminato in autunno, perchè avevo perplessità su come avrebbero reagito alle temperature estive. Forse però da te l'autunno è più rigido Francisca Robertiña Gomes
Hai fatto bene, Francisca! Sono andata a riguardare i consigli di Luciano Cretti che è di Milano, quindi meglio di lui nessuno. Lui semina a Luglio. Ecco i raccapriccianti finocchi a serpente. Parte del fusto è interrata. http://tinyurl.com/finocchi Claudia
@ Francisca & Claudia: Ho seguito il vostro "palleggio" finocchiesco con partecipazione, perché anche a me non sempre i finocchi riescono, ma qualche volta anche si, quindi do il mio contributo.
@ Francisca: quando dici che "filano" intendi che vanno in canna, cioè si avviano ad andare in fiore, oppure intendi che crescono lunghi e smilzi? (una foto aiuterebbe a capire!) - E se è "canna" allora il tempo per la raccolta commestibile è finito, non c'è più niente da fare, quindi raccogliere e utilizzare quel poco che c'è, oppure lasciar andare avanti per fare seme "fukuokiano".
E quei finocchi a ?10 cm? nell'aiuola accanto sono tuoi o di un ortolano vicino? In ogni caso quelli pare che stiano bene, quindi sono stati coltivati in modo "efficiente" (le tecniche di coltivazione sono tante, e tutte quelle che funzionano vanno bene).
@ Claudia: E' comunque assodato che coltivare dei bei finocchi non è facile, e soprattutto non dobbiamo prendere a paragone quei "palloni" dopati dell'industria del supermercato, che utilizza tecniche "innaturali"
Ma un risultato "decente" lo possiamo ottenere anche noi "natursti", e a me qualche volta è capitato.
Come ho fatto? Ho invocato fortuna, che però ho aiutato con qualche piccolo trucchetto/espediente/sapienza coltivativa Orto delle Piane
No, non pretendo di avere i finocchi palloni, ma ti assicuro che non sono mai cresciuti più di quelli della foto.
Alla prossima prova (a luglio! Bacchettatemi se li seminerò a giugno!) se andranno a seme avrò la scusa di provare a raccogliere le "caruselle" come suggerito da qualcuno in qualche parte di questo blog. Così mi pareva, ma non sono riuscita a risalire a dove se ne parlava. Sono i fiorellini e si possono conservare mi pare tipo capperi. In questo modo l'eventuale fallimento sarebbe più accettabile. Claudia
I trucchi finocchieschi che uso io sono:
0) Invocare fortuna
1) Lavorare in profondità la terra dura (40 cm) e renderla soffice e ricca con aggiunta di compost ben maturo, o altre tecniche adatte (pacciamatura perenne)
2) Seminare (e/o trapiantare) possibilmente quando il giorno è "discendente" cioè in accorciamento (dopo il 21 giugno - concordo con Luciano) (riduce la voglia subitanea della pianta di "andare in canna") a distanza appropriata (60 cm tra le file, 30 cm tra le piantine) (le piante devono rimanere "ariose" e "luminose" anche da cresciute)
3) Importante! Trapiantare rispettando la linea di terra, vale a dire non affondare le piantine nel terreno, ma lasciar sporgere quel centimetro di radice che c'è sotto l'abbozzo del grumolo, così come naturalmente la piantina cresciuta ha già fatto!
(se questo non è chiaro guarda https://plus.google.com/u/0/photos/102342844305123674134/albums/5864154427603267089 -
è la porzione di radice fuori terra davanti al dito indice)
4) Tenere umido il terreno, né troppo né troppo poco, il giusto, vale a dire bagnare poco e sovente
5) Tenere a terra nuda, libero da maleerbe (con buona pace dell'amico Masanobu), sarchiato e arieggiato il terreno
6) Quando si forma il grumoletto rincalzare a più riprese e tenere il grumolo coperto di terra (anche per questo bisogna tenere le file distanti, così c'è abbondante terra per rincalzare)
7) Quando il grumolo è ingrossato a sufficienza raccoglierlo, è normale che se lo lasciamo lì lui prosegue per la sua storia, e se ne va in canna, ma mica per farci dispetto, ma perché è la sua natura)
Così cerco di fare io, e neanche così sempre mi riesce, magari mi manca qualche trucco aggiuntivo ... o non ho invocato abbastanza la fortuna Orto delle piane
Grazie per i trucchi, che gentile sei stato!
Siccome non riuscirò a lavorare 40 cm di terra farò il doppio di invocazioni alla fortuna e farò compagnia alle piantine leggendo loro favole e libri ameni. Dai, guardo i libri scherzo, ma le invocazioni ci vogliono.
Altra cosa. Come dicevo la terra nella serra è più soffice. Se li seminassi lì, dovrei trapiantarli poi all'aperto? Perché in luglio è aperta, ma in autunno la copriamo. Non possono passare l'inverno in serra, vero?
Per il momento ti ringrazio con un abbraccio virtuale, dimmi se posso ricambiare, magari con qualche seme, anche se non credo di avere niente di meglio rispetto a quello che avete voi amici dell'orto.
Un piccolo p.s.
I venditori di piantine hanno *adesso* in vendita le piantine di finocchio già belle grandicelle. Claudia
@Orto
Grazie per l'interessamento. La situazione dei miei finocchi ricalca alla perfezione quella dei finocchi di "raviolo", nel link del forum, che ho postato sopra: non c'era la canna, i finocchi si sviluppavano in larghezza e non altezza come nelle foto di Claudia. Stavano bene o meglio di quelli della vicina. Il terreno non era denso di erbacce, nel senso che queste erano poche ma molto sviluppate, tipo rampicanti e lo tenevano umido e morbido.
Quello che ho trovato ieri è stata una coltre di rampicanti, tanto che i finocchi non si vedono più. Facendo largo tra le amiche erbe ho visto i finocchi saliti di qualche piano, diciamo così, e ingrossati sopra... In effetti le temperature sono salite parecchio da me in questi ultimi dieci giorni, forse questo ha favorito le erbacce... Francisca Robertiña Gomes
Ciao Claudia,
impossibile dimenticare i tuoi finocchi "alieni"! Le risposte alle tue domande ed a quelle di Francesca sono tra le righe dei vostri commenti, Giovanni ha fatto il resto in maniera impeccabile, posso solo aggiungere qualche osservazione. Come detto altre volte, il metodo di Fukuoka, come tutti gli altri, và adattato al proprio orto, non tutti gli ortaggi si prestano a questo modo di coltivare, di certo carote e finocchi e neanche il prediletto daykon, quello che "rompe la terra come un aratro"! Se lo seminate in Italia, nel terreno duro, spunterà fuori terra per almeno la metà dei suoi 40 centimetri....
Anche i finocchi hanno varietà precoci e tardive, per il giusto periodo di semina bisogna tenerne conto! http://www.informatoreagrario.it/ita/riviste/vitincam/08Vc06/coltivazione_finocchio.pdf
Quindi più che Fukuoka sarebbe bene fare una aiuola rialzata... angelop
Ok Angelo, quindi secondo te la luce non c'entra nulla, è una questione di profondità della radice! :) le carote stanno nella stessa aiuola! chissà che succederà! Se qualcuno dei finocchi mi riesce (sono una decina in totale) faccio una festa e vi avviso. Grazie a tutti Francisca Robertiña Gomes
Angelo, grazie per i link e i commenti.
Hai proprio ragione, i miei daikon sono cresciuti per metà fuori terra.
Ne ho ancora una pianta ed è l'unica ad avere la radice completamente interrata. Non ho ancora controllato se sia l'unica pianta riuscita a "rompere la terra come un aratro" oppure se non ha proprio sviluppato la radice.
Visto che mi hai fatto notare che ci sono finocchi da seminare prima e dopo ho controllato.
Ho a disposizione il tuo Trevi e il Montebianco. Da quanto ho trovato il Montebianco si può seminare regolare, quindi luglio, per il Trevi meglio aspettare Agosto! Claudia
@ Claudia:
ritengo che, se la terra della tua serra è già morbida, il doppio delle invocazioni, unitamente agli altri trucchi (tranne il n° 1 - che si riferiva alla terra "dura"), potrebbero bastare; e se i finocchi per l'autunno non fossero ancora maturi e già raccolti, la copertura della serra potrebbe essere propizia per tenerli al riparo dal freddo, dalla neve, facili da raccogliere a scalare.
I venditori vendono piantine di finocchio adesso perché adesso la gente le richiede, ma non è detto che ci sia riuscita; puoi fare la prova, compera quattro piantine e trattale bene, poi ci riferisci sul risultato, magari sono varietà che non richiedono il trucco n° 2) Orto delle Piane