di Ilaisola
Salve amici, desidero mostrarvi alcune foto dei piccoli e gustosi frutti raccolti non quest'estate passata, ma la scorsa (2010), in un pezzetto di terra selvatico ed abbandonato che dei signori ci hanno concesso temporaneamente a Pitigliano, nella zona delle città del tufo, appena in periferia in un vicino campo di ulivi. Io ed il mio amato abbiamo preparato e lavorato un piccolo spazio di terra aperto, confinante con gli ulivi appunto e con una siepe spontanea di prugnolo e rosa canina dove ho potuto notare crescere anche iperico, gladioli selvatici, polmonaria...
La terra si presentava piena di rovi ed erbe. Noi abbiamo fatto un lavoro solo manuale e diretto, chinati con una piccola paletta a mano e rastrellino per spostare i rovi sradicati. E' stato piuttosto faticoso ma siamo sempre felici di svolgere le cose così, senza macchine e senza bisogno di nient'altro se non dell'osservazione diretta e delle mani e degli strumenti che abbiamo già. Alcune radici di rovo sono rimaste sotto perchè impossibili da togliere ed alcuni rovi sono poi cresciuti un pochino nei mesi successivi, vicino ed in armonia con le piantine da orto che abbiamo fatto crescere solo da seme. Le varietà degli ortaggi seminati sono quelli adatti alla coltivazione a secco donatici da Angelo e già in parte sperimentati, con bei risultati, nel nostro giardino sulla spiaggia di una piccola isola del Tirreno dove viviamo per scelta da diversi anni
Questa resistenza di alcune varietà alla mancanza o scarsità d'acqua ci è utile perchè durante l'estate è facile che ci assentiamo qualche settimana consecutiva per il nostro lavoro di giovani autori e concertisti e possiamo confidare solo sul cielo e nelle precipitazioni.
All'isola d'estate il terreno sabbioso ed il clima siccitoso fanno sentire di più la nostra mancanza alle piantine (per esempio, di pomodoro da insalata, zucchine che nascono bene ma si spengono prima di crescere...). Questo solo perché, sapendo di dovermi assentare, mi trovo spesso a decidere di riservargli apposta uno spazio a mezzombra, per evitare che patisca un'eccessiva insolazione senz'acqua. Però con poco sole le belle piante non arrivano poi sempre a fruttificare!
Nel terreno sperimentato nell'entroterra maremmano di cui vi sto parlando ora (Pitigliano, vicino al monte Amiata, si trova al confine con il lago di Bolsena, e quindi con il Lazio da una parte e con l'Umbria dall'altra) il basilico, stentato ma ottimo, i pomodori (tondino di Altamura) sono cresciuti molto bene sviluppandosi e fruttificando principalmente in Agosto.
A Pitigliano abbiamo seminato ai primi di Giugno: se fossimo riusciti a seminare prima sarebbe stato bello perchè più lunga la raccolta, ma non sapevamo ancora neanche se ce l'avremmo fatta a far nascere qualcosa in un terreno preso a caso così! Abbiamo provato a mettere delle bottiglie rovesciate (in superficie, interrandole solo in parte col cotone, ma perdono l'acqua subito!) , interrandole secondo il metodo suggerito da Angelo ma è stato possibile forse solo con una o due bottiglie piccole perché il terreno era difficile da scavare in profondità.
Essendo in affitto in un piccolo appartamento nel centro storico di Pitigliano, per andare in questoterreno incolto si trattava di uscire dal paese e risalire circa due chilometri in periferia prima dei campi: prima della germinazione e durante il primo sviluppo delle piantine abbiamo bagnato ogni 2-3 giorni il pezzo da noi seminato riempiendo delle bottiglie (8) ad una fontana in centro e risalendo poi, a volta a piedi ed a volte in macchina, fino a lì, che è rialzato rispetto al prato incolto che dobbiamo attraversare per arrivarci (e dove per un periodo sono state allestite delle giostre con il povero pastore tedesco del giostraio disturbato dal nostro passaggio e pronto a far tremare la gabbia ed il cielo con bau-bau di guardia!)
Abbiamo raccolto qualche cetriolino, pomodorini di Altamura e bellissimi caroselli spuredda! Una volta preparato questo pezzo (6x4) di terreno sconosciuto, hanno fatto praticamente tutto da soli!
All'isola invece sembrano venir bene, a prescindere dalle innaffiature, melone retato, cetrioli piccoli e grandi (stranamente, perché vogliono acqua e terreno fertile), basilico, pomodoro San Marzano. In tutti questi anni comunque non li ho raccolti in quantità ma solo in qualche esmplare, o perché li semino piuttosto tardi per sbadataggine o perché penso troppo in piccolo come una bimba e mi sembra di fare una semina abbondante, come per i piselli, ed invece non lo è mai abbastanza! D'ora in poi voglio pormi scopi più conformi al fabbisogno. Invece in quantità: erbe aromatiche, agli, peperoncini calabresi piccanti (però mi son sempre rimasti carnosissimi ma verdi fino al momento della raccolta ad Ottobre) e rucola; in autunno-inverno cavolo nero laciniato toscano in quantità, bietoline erbette. In primavera insalata canasta e gentilina...
Non mi posso lamentare visto che gli ortaggi qui sono coltivati quasi in faccia al mare, sulla spiaggia ed in più convivono con quelle che molti chiamano erroneamente alghe e che sono invece posidonie (piante superiori) seccate e salate. Per quanto io faccia pulizia, con il vento le posidonie arrivano e girano e fanno da compostaggio spontaneo alla piante coltivate.
Inoltre non concimo, se non raramente con stallatico secco, interro ogni tanto delle foglie di acacia, avendo le piante in giardino, oppure interro i baccelli dei piselli che mangiamo (come Paolo con le fave), dò la cenere intorno alle piante, o ancora dò loro i macerati di ortica. Le pacciamature mi sono inventata di farle con le foglie secche e dorate dei gigli selvatici (pancratium maritimum) che abbiamo in abbondanza intorno.
Ilaisola
Nota: Le foto del post si riferiscono solo all'orto di Pitigliano.