"Quando l'ora lo concede e il mio cuore è ben disposto, mi sdraio sull'erba umida e mi arrampico sul tronco più solido e vicino, mi cullo tra i rami, sento il profumo dei germogli e quello fresco della resina, vedo confondersi sopra di me la rete dei rami e il verde e l'azzurro, e trasognato metto piede, qual tacito ospite, nel giardino beato della mia infanzia. "
H. Hesse, "Dall'infanzia", 1904
H. Hesse, "Dall'infanzia", 1904
Ci sono molte piante spontanee che non vengono più raccolte ed usate per l'alimentazione, sia per una pretesa superiorità delle verdure moderne (c'è di meglio!) sia sopratutto perchè non ci sono più persone che le mangiavano e non hanno "trasmesso" la conoscenza, facendo estinguere una cultura contadina arcaica.
Tra le piante della mia infanzia c'è la "monacedda", la Bella vedova o Bocca di lupo, una iridacea spontanea, ora rara.
La Bella Vedova (hermodactylus tuberosus) |
Una golosità per i bambini, che mangiavano subito, pane e monacedda, il nonno cavava dal terreno i tuberi, che sarebbero stati cotti sotto la cenere la sera, al ritorno a casa.
Se sono riuscito nell'intento di convincervi a mangiarla, se la trovate, o di coltivarla nel vostro orto, sappiate che non è difficile, non è pianta esigente.Allego due links interessanti
luirig.altervista.org/schede/ae/hermodactylus_tuberosus.htm
http://www.dipbot.unict.it/alimurgiche/scheda.aspx?i=7