Il cetriolino messicano (Melothria scabra)
di Claudia Maggi
Il cetriolino messicano è una cucurbitacea rampicante coltivata per i piccoli frutti commestibili.
Il nome di Melothria scabra le è stato attribuito nel 1866 da Charles Victor Naudin, Botanico francese, noto per avere criticato la teoria evoluzionistica di Darwin.
Originaria del Messico e del centro America, la pianta ha molte altre definizioni e sinonimi,. e diversi nomi popolari: Mouse mellon o Sandia de raton (per un topolino è grande quanto un'anguria), Mexican Sour Cukes, Cucamelon, Mexikanische Ziergurke, Mexican Sour Cucumbers e molti altri.
Il termine "sour" ricorrente nelle definizioni popolari si riferisce al retrogusto acido della buccia, che personalmente non trovo così evidente, visto che anche la polpa è leggermente acidula.
Per il consumo fresco i frutti devono essere raccolti molto piccoli, finché sono di forma allungata e la buccia, dalle tipiche variegature che la fanno assomigliare a una microscopica anguria, resta tenera. In seguito possono essere conservati sott'aceto.
La polpa è succosa, dal tipico gusto di cetriolo ma leggermente più saporita e acidula, abbastanza rinfrescante. Alcuni notano un retrogusto di fave. Può essere consumato tal quale o aggiunto all'insalata, intero o tagliato a metà. Il frutto contiene molti semi, ma se raccolto giovane questi non infastidiscono il palato, essendo molto morbidi e succosi. A quanto pare sono ottimi anche saltati in padella
Non ha particolari esigenze riguardo il terreno, meglio se ricco e ben drenato, ma pur resistendo a brevi periodi di siccità preferisce una abbondante irrigazione senza ristagni. Cresce veloce e vigorosa aggrappandosi saldamente ai sostegni coi piccoli viticci. Meglio non lasciarla strisciare sul terreno per evitare gli attacchi delle lumache. Il fusto è sottile e lungo, raggiunge tranquillamente i 4 metri, le foglie sono più piccole ma molto simili a quelle dei comuni cetrioli. Le mie piante non hanno ricevuto trattamenti chimici e attualmente non presentano malattie nè parassiti.
Produce numerosissimi fiori gialli microscopici e molti piccoli frutti a forma e dimensione di piccole olive e dal colore simile alle angurie.
Si riproduce per seme e nei climi meno caldi si giova di una semina protetta, ma è più resistente delle altre cucurbitacee. Ne ho avuto la prova con i ritorni di freddo di questa primavera. È descritta come appartenente al gruppo delle caudiciformi, dovrebbe quindi avere una sorta di tubero sotterraneo in grado di resistere fino a determinate temperature e in grado di rivegetare col ritorno della bella stagione.
Per il momento non ho ancora scoperto la presenza di questi tuberi, ma non ho scavato molto per non rovinare le piante.
Riporto una ricetta per i più coraggiosi. Si tratta di tagliare a metà i cetriolini ed assemblarli in un'insalata con fagiolini lessati brevemente e tagliuzzati, cipolla sottilissima, aglio, mango a fettine, peperone dolce e peperoncino piccante, succo di lime, sale e olio d'oliva.
Va preparata con 20 minuti di anticipo, lasciando fondere i sapori a temperatura ambiente, mescolandola di tanto in tanto.
Io li trovo ottimi anche al naturale, prima di provare questa insalata attendo il vostro parere.
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