di Angelo Passalacqua
Non è più la "sconosciuta" di qualche anno fa, quando le patate nere o blu catturavano l'attenzione e creavano dubbi di commestibilità che frenavano i più timorosi!
Quasi tutti i coltivatori alle prese con questa particolare patata ne abbandonano presto la coltivazione, spaventati dai tuberi di dimensioni ben più piccole delle normali patate! La temuta "scarsa produttività" che in verità non c'è, come potete vedere nel post precedente!
La Vitelotte appartiene ad una varietà particolare di Solanum tuberosum, le cosidette "patate amare", S. ajanhuiri, incrocio spontaneo tra le patate selvatiche S. megistacrolobum e le patate coltivate S. stenotomum. Sono patate semiselvatiche, le più resistenti al freddo, il loro corredo cromosomico è da pianta selvatica, solo 24.
http://link.springer.com/article/10.1007%2FBF02858307#page-1
Le patate diploidi crescono in zone fredde e con una durata di coltivazione molto breve, sulle Ande, le Vitellotte non sono però amare, la sua polpa viola è anzi di ottimo sapore, assieme ad un altra varietà con la polpa di color giallo.
Patate nere "normali" sono presenti con molte varietà, a destra nella foto ne vedete una, molto evidente la differenza con la Vitelotte, a sinistra, con la sua polpa diversa da tubero a tubero, più o meno striata o scura in modo uniforme.
Un tubero di Vitelotte grande come ad una nocciola darà un raccolto di molte patate dal peso di 30 grammi o di quasi due etti, quindi l'accusa di produrre poco è falsa.
In cucina la sua polpa molto soda è apprezzatissima, come confermano quelli che l'assaporano... Un segreto per la perfetta riuscita del puré è sbucciarle prima di lessarle, immergere in acqua fredda da portare all'ebollizione, salare e continuare la cottura per altri 10 minuti circa.
Altra curiosità per questa patata è l'antico modo di conservarla nei freddi luoghi di origine, a differenza delle patate normali la cui polpa si deteriora con le basse temperature, il chuño
http://it.wikipedia.org/wiki/Chu%C3%B1o
http://en.wikipedia.org/wiki/Chu%C3%B1o
Le patate ajanhuiri non producono semi fertili, sono classificate come piante perenni perché basta lasciare un piccolo tubero nel terreno per avere un raccolto, però vengono usate dai ricercatori per ottenere nuovi ibridi, come fa il famoso Tom Wagner:
http://tatermater.proboards.com/thread/702/solanum-ajanhuiri-etc?page=1&scrollTo=4884
Dear Angelo,
RispondiEliminaI am so happy to hear of your success with the Vitelotte potato.
It is too bad that I cannot grow regular potatoes here in Tucson. It is much too hot for a good season and yet it freezes in mid-winter. Fortunately, sweet potatoes (which are related to the flower Morning Glory) grow very well here in the summer heat. I am growing out a few new purple sweet potato varieties this year.
Hello Jay,
Eliminathe credit for the success is the Vitelotte, not mine ...
A must compliment you instead, I see in your blog that sweet potatoes give you satisfaction!
Angelo
Ciao Jay,
il merito della riuscita è della Vitelotte, non mio...
A te invece devo fare i complimenti, vedo nel tuo blog che le patate dolci ti danno soddisfazioni!
Angelo
la patata vitelotte è stata i tramite per conoscere questo splendido blog.
RispondiEliminaTre anni fa' ho visto un servizio sulla patata "blu", così ho cercato in rete e ho scoperto il blog, ogni tanto la televisione propone qualc0sa di interessante.
Le vitellotte le coltivo da due anni, mi trovo molto bene, una volta interratele dimentico sino al giorno del raccolto.
Mi piace moltissimo il colore, pelarle, tagliarle e poi vederle in padella con una carota, delle zucchine gialle e verdi, un pomodoro, cipolla è un vero trionfo di colori che mette allegria.
Ho provato anche a farle al forno ma non rendono bene, proverò a fare degli gnocchi (se qualcuno ha una ricetta).
E' vero che il tubero è più piccolo delle patate "commerciali" ma il sapore ed il colore non hanno paragoni.
Si mantengono bene e anche i piccoli tuberi da utilizzare per l'anno successivo sono facili da conservare, un anno le ho interrate con i germogli lunghi e fini, sono venute bene ugualmente.
Da me nessun tipo di patata produce grandi raccolti, quindi nemmeno la vitelotte, ma sono contenta di coltivarla. E' buona e bella con il suo colore particolare.
RispondiEliminaUna curiosità. Ne ho messo un ramo in acqua e si è sviluppata una piccola patatina, con le sue foglioline. E' un esperimento carino, si può fare per bambini. Scusate la foto sfuocata
http://www.fioridiaia.altervista.org/albums/primavera-2013/13-06-09-patata.jpg
io le ho acquistate online dalla Francia e le coltivo da due anni. Il primo anno (2012) è stato molto siccitoso in Veneto (e per forza di cose le ho dovute piantare dove prima c'erano delle solanacee, che non va bene), le ho rincalzate ed innaffiate pochissimo: hanno prodotto moltissime piccole patatine, delle piccole pepite. lo stesso anno ne ho coltivata qualcuna su un'aiuola pacciamata con paglia, tipo orto sinergico, con consueta manichetta forata sulla sommità per l'irrigazione. La produzione è stata strabiliante: alcuni tuberi misuravano anche 12/13 cm, mentre come diametro si sono mantenuti sui 3/4 cm. non ne ho mai trovati di diametro maggiore, ma evidentemente è una caratteristica che manifesta la loro semiselvaticità.
RispondiEliminaNel 2013 ne ho coltivati meno esemplari in modo da poterli seguire meglio (non su aiuola pacciamata) ho effettuato rincalzatura ed irrigazione: la produzione è stata buona, con tuberi di 7/8 cm di lunghezza per 3/4 cm di larghezza.
ci ho fatto gli gnocchi per capodanno: belli e buoni!!!
E' il secondo anno che provo a mettere la patata vitelotte, e se l'anno scorso sono venute piccole quest'anno di clima balengo sono venute ancora peggio, pressoché non raccoglibili.
RispondiEliminaPotrebbe essere che il mio clima è troppo freddo, oppure che la varietà che ho ricevuto sia farlocca, oppure tutti e due.
Ma ho un solo modo per capirlo, provarci ancora.
Potete immaginare le centinaia di richieste per le vitelotte che mi sono arrivate quando ho scritto il primo post! Ma continuano ad arrivarmi tuttora, ho accontentato ed accontenterò tutti!
RispondiEliminaGeppe e Max confermano la bontà delle piccole Vitelotte, ma ripeto che la pezzatura può arrivare anche ai due etti!
Interessante la talea di Claudia, chiaro che la pianta sa che non produrrà semi fertili ed attua più strategie per propagarsi, proverò nel prossimo anno ad interrare qualche fusto, vediamo cosa succede...
Giovanni, fuori discussione la resistenza al freddo della Vitelotte, la causa del mancato risultato è da cercarsi altrove ed è giusto perciò insistere! Magari fare anche una prova mettendo le patate nel fieno che fermenta?
Angelo
Le vitelotte le ho avute da Angelo qualche anno fa, la scorsa primavera non le ho piantate ma ne ho raccolte allo stesso da quelle piccolissime rimaste sotto terra, quindi come dice Angelo, non hanno paura del freddo. La pezzatura era più grossa degli altri anni!
EliminaFranca
Sono nuovo di questo blog e volevo condividere che anche io coltivo le vitellotte da due anni e confermo tutte le cose che avete scritto,volevo aggiungere che le mie sono nate tutte la scorsa primavera,nonostante le infinite piogge, a differenza delle altre varietà che sono marcite parecchio
RispondiEliminaCiao Moreno, benvenuto tra di noi, dove coltivi?
EliminaBenvenuto Moreno, grazie per le notizie sulle Vitelotte.
EliminaAngelo
Grazie a tutti del benvenuto,io coltivo dal Veneto e precisamente vicino a Castelfranco Veneto. Mi piacerebbe condividere anch'io dei semi che mi auto produco come posso fare per inserirli nelle liste che ho visto
EliminaCiao Moreno,
Eliminapuoi mandare a me la tua lista semi e provvedo io ad inserirla nell'elenco per la condivisione.
Il mio indirizzo lo trovi nella pagina dei contatti.
Roberta
Grazie Roberta,appena avrò tutti i semi pronti ti manderò la lista.
EliminaSono lieta che questo post sia stato riportato l'attenzione da parte degli amici Dell'Orto di Facebook. Confermo che bastano pochissimi piccoli tuberi per perpetuare la presenza della patata vitelotte. L'anno scorso credevo di averli raccolti tutti, perché c'erano degli amici che desideravano coltivarle e me li avevano chiesti. In pratica, nel cercare di estirparne la maggior quantità possibile, ho disperso qualche tubero invisibile in un'area più ampia, e quest'anno ho un numero di piante ancora maggiore.
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