martedì 26 giugno 2018

AGLIO VIOLACEO

Aglio violaceo

Allium ampeloprasum sub. atroviolaceum (Boiss)

di Angelo Passalacqua


Ho scritto il nome scientifico di questo aglio selvatico subito, è evidente che c'è una stretta parentela  con l'aglio gigante, "ampeloprasum", "piante che crescono nelle vigne".





Un tempo lo si trovava facilmente negli incolti in buona quantità, ora è diventato raro, è più facile vederlo ai bordi delle strade, almeno fino a quando qualcuno decida di diserbare e falciare le "erbacce"... io, da tempo, lo coltivo nei miei terreni, come altre piante selvatiche da salvare.

Assieme ad altri allium è arrivato dalle terre originarie nel bacino del Mediterraneo ma anche in America, qualche notizia utile qui e qui .







Nei link che vi ho segnalato è sottolineato che questo aglio è molto studiato ed interessa molto gli studiosi perché capace di ibridarsi con altri allium e modificarli geneticamente. Infatti è sospettato di aver creato l'aglio gigante partendo dal porro selvatico!

Facciamo un giro ed osserviamolo, in Salento, in Italia, in Russia, ancora Russia.






Impressionanti le possibilità di propagarsi proprie di quest'aglio, dai bulbi, dai cormi ed anche dai semi!



E finisco con un appello a tutti coloro che hanno a cuore le piante selvatiche, mi raccomando di raccogliere solo i semi o una-due piante al massimo, meglio se luoghi marginali, dove magari le piante farebbero una brutta fine se non colte, e coltivate nei vostri orti!

3 commenti:

  1. Io penso di avere l'aglio elefante, non mi ricordo se ha spicchi o se è composto di aggregati, comunque li piantai in due posti tra i più secchi e dopo molti anni sono ancora presenti e aumentati

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  2. Quello che mi mandasti. Si conferma la mia inettitudine nel coltivare le piante che ricevo in dono. Più sono preziose e meno ho successo. Basta!

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