venerdì 25 ottobre 2019

POMODORO DI GALATINA

Pomodoro di Galatina

di Angelo Passalacqua


Ogni Comune del Salento, anche il più piccolo, vanta una "perla" ortolana, Galatina si distingue perché di perle ne custodisce molte, dalla famosa cicoria ai caroselli, ai pomodori. E di un pomodoro voglio appunto parlarvi, il pomodoro lamascìano, un pomodoro da serbo invernale. Ma il suo biglietto da visita lo vediamo dagli amici di BiodiverSo, qui.



Presente da sempre nel mio orto in seccagna, ogni anno stupisce per resistenza alle avversità, produce in abbondanza senza una goccia di acqua, anche nelle stagioni avverse. Le bacche non patiscono la pioggia, come il tondino di Altamura ma ancora di più producono pomodori fino all'arrivo del freddo, non patiscono la rugiada o le nebbie, come sta succedendo in questa annata siccitosa e di caldo abnorme.




I pomodori restano sempre turgidi, non rammolliscono e si conservano a lungo, ancora di più se coltivati in arido o innaffiando poco.



Si è dimostrato il pomodoro più resistente di tutte le varietà che ho coltivato, in più il suo gusto eccellente, sia consumato fresco che trasformato in salsa.

Consiglio a tutti di provarlo, ne sarete entusiasti!


1 commento:

  1. Come giustamente avete fatto notare nel vostro blog, il miglior metodo per coltivare un orto senz’acqua è quello di ricorrere alla tecnica dell’aridocoltura o coltura in siccagno.

    Ma come si fa a coltivare un terreno senz’acqua ? Per poter praticare l’aridocoltura sono utili i suggerimenti da me trovati nel seguente blog (www.ortosenzacqua.it):

    Valutare il tipo di terreno
    Il tipo di terreno è importante, perché influenza la capacità di invaso del terreno stesso, cioè il volume di acqua che un terreno può contenere al suo interno.
    Il terreno ideale per l’aridocoltura deve essere ricco di scheletro (sassi e ciottoli) per impedire che il terreno si compatti sulle radici asfissiando le piante.
    Inoltre deve essere argilloso, in quanto l’argilla si impregna facilmente di acqua e la rilascia lentamente e quindi garantisce un’ampia capacità di invaso.
    Al contrario, i terreni sabbiosi fanno scivolare l’acqua rapidamente in profondità (e non è più disponibile per le radici delle piante) ed i terreni limosi e senza scheletro tendono a soffocare le radici delle piante.

    Migliorare la capacità di invaso del terreno
    La distribuzione di stallatico sul terreno ed il suo successivo interramento mediante zappatura (manuale o con motocoltivatore) migliora l’idratazione del terreno e la sua capacità di invaso, in quanto contiene paglia o a trucioli di legno che si imbibiscono d’acqua.
    Inoltre lo stallatico fornisce grandi quantità di azoto e di potassio che migliorano lo sviluppo delle piante e stimolano la loro fruttificazione e sono fondamentali per alcuni ortaggi che sono grandi consumatori di azoto (pomodori, melanzane, zucchine, zucche, etc).

    Ridurre la dispersione dell’acqua contenuta nel terreno
    La riduzione della dispersione dell’acqua contenuta nel terreno si ottiene mediante la pacciamatura (cioè la copertura del terreno) o la sarchiatura (cioè la lavorazione del terreno più superficiale al fine di interrompere la risalita per capillarità dell’acqua presente negli strati profondi del terreno).

    Ridurre il consumo di acqua da parte di erbe infestanti
    Le erbe infestanti (o erbe spontanee), essendosi selezionate spontaneamente nel corso dei secoli su quel particolare terreno, crescono più rapidamente e più rigogliosamente di qualsiasi ortaggio.
    Quindi, il controllo delle erbe infestanti (o erbe spontanee) è fondamentale in aridocoltura, perché esse consumano acqua sottraendola agli ortaggi, divorano le sostanze nutrienti presenti nel suolo e, crescendo più rigogliose degli ortaggi, finiscono per soffocarli.
    Per contenere la crescita delle erbe infestanti e limitare i danni sugli ortaggi bisogna integrare varie tecniche: la zappatura (manuale o meccanica), la sarchiatura manuale periodica e la pacciamatura.

    Scegliere specifici ortaggi
    La scelta degli ortaggi è fondamentale in aridocoltura ed i principi che devono ispirare tale scelta sono i seguenti:
    -Coltivazioni di ortaggi a ciclo breve nelle stagioni più piovose (primavera ed autunno)
    -Coltivazione di ortaggi a radice fittonante nelle stagioni più aride
    -Coltivazioni di varietà di piccole dimensioni e con foglie piccole
    -Evitare ortaggi rampicanti o sarmentosi e preferire gli ortaggi a sviluppo cespuglioso

    Ridurre l’acqua che le piante perdono attraverso la traspirazione
    Per ridurre la perdita di acqua dalle piante attraverso la loro traspirazione è necessario coltivare varietà di ortaggi di piccole dimensioni e con foglie piccole (Carosello tondo Massafrese, Bieta barese, Piselli nani, etc), oppure è necessario potare drasticamente le foglie ogni volta che si raccolgono i frutti (es. Zucchina striata pugliese).
    In questo modo, riducendo la superficie fogliare si riducono le aperture stomatiche attraverso cui l’acqua passa dalla pianta nell’atmosfera sotto forma gassosa.
    Infine, è necessario ricordarsi che il vento aumenta l’evaporazione dell’acqua dalle piante, quindi se il terreno è esposto a frequenti e forti venti è necessario pensare a siepi frangivento, muretti, o altro.

    Cordiali saluti

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